Social network, il Garante Privacy Antonello Soro: ‘Aiutiamo i ragazzi a frequentare le piazze mediatiche senza nuocere a se stessi e agli altri’

di Raffaella Natale |

Il Garante Privacy torna a parlare d’internet e cyber-bullismo, dopo il nuovo caso che ha coinvolto stavolta il Liceo di Nuoro, dove sulla bacheca Facebook è stata pubblicata una lista di studenti presunti omosessuali.

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Antonello Soro

Le bacheche Facebook sono diventate i luoghi privilegiati dai cyber-bulli per ‘colpire’ i compagni di scuola.

Internet è un potente canale di risonanza che se può servire per far emergere e individuare prontamente questo tipo di episodi, dall’altra mette ‘a rischio’ la vita degli adolescenti che, soprattutto in questa fascia d’età, sono molto sensibili al giudizio dei compagni e della società in generale.

I danni prodotti da forme di ‘sputtanamento’ online (mi si passi il termine) si sono moltiplicati a dismisura e troppe volte hanno prodotto conseguenze nefaste, tanto da spingere il Garante della Privacy Antonello Soro e il Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo a intervenire per chiedere l’impegno comune per fermare  fenomeni di questo tipo (Leggi Articoli Key4biz 1 e 2).

 

L’ultimo episodio è quello accaduto nel Liceo classico “Asproni” di Nuoro, dove su una pagina Facebook sono stati pubblicati i nomi e i cognomi di studenti e studentesse che, secondo gli autori del ‘fattaccio’, sarebbero omosessuali. Accanto ai nomi, commenti insultanti, epiteti, frasi di scherno. Gli studenti guidati dal preside Antonio Fadda hanno agito con una condanna corale di quanto accaduto.

 

Antonello Soro ha commentato che quanto successo a Nuoro “dimostra come sia importante sensibilizzare i giovani a un uso responsabile dei social network“.

Un argomento che sta a cuore al Garante che da tempo va ripetendo che è necessario “unire le forze“, come ha anche chiesto in una lettera al Ministro Profumo, per agire unitamente contro quello che lui definisce “il lato oscuro” “delle nuove forme di comunicazione e condivisione”.

 

“Dobbiamo aiutare i nostri ragazzi – ha detto Soro in una nota – a frequentare le piazze mediatiche senza nuocere a se stessi e agli altri”, sottolinea Soro. “Aiutandoli a conoscere realmente gli strumenti che abitualmente usano, ma di cui spesso ignorano i pericoli, possiamo garantire loro una autentica capacità di costruire se stessi in libertà e armonia”.

 

Il Garante per la privacy avverte forte l’esigenza di unire gli sforzi in una battaglia che deve vederci prevalere: quella di garantire il rispetto di ognuno di noi a partire dai più giovani che sono i più esposti ai pericoli di una “terra incognita” qual è spesso Internet, e la cui fragilità è ora accentuata dalle sfide tecnologiche che stanno cambiando il nostro modo di essere.

 

Soro ha concluso, indicando che “Il raggiungimento di una piena consapevolezza delle opportunità, ma anche dei rischi delle nuove tecnologie, deve vedere uniti genitori, istituzioni scolastiche, organismi di garanzia e media a salvaguardia innanzitutto dei nostri ragazzi”.