Digital economy: inciderà fino al 4,3% del Pil nel 2015 e l’Italia attende l’Agenda digitale

di Raffaella Natale |

Oggi all’ordine del giorno del CDM, tra tanti se e tanti ma, arriva il Decreto Sviluppo bis.

Italia


Corrado Passera e Mario Monti

Mentre l’Italia e anche il Commissario UE Neelie Kroes attendono con trepidazione che il governo riesca a uscire dall’empasse e approvare il Decreto sviluppo bis, che contiene anche le misure per realizzare l’Agenda digitale, a Capri viene presentato un interessante Report di Boston Consulting Group, che evidenzia, se mai ce ne fosse ancora bisogno, come la digital economy sia un fattore indispensabile per uscire dalla crisi.

 

Dal Rapporto ‘Fattore internet‘ emerge che il contributo della rete all’economia italiana nel 2015 oscillerà tra il 3,3% e il 4,3% del Pil. Si stima, inoltre, che la net economy registrerà una crescita annua compresa tra 13% e 18% da qui al 2015, raggiungendo un valore di 59 miliardi di euro, una cifra quasi doppia rispetto ai 31 miliardi di euro del 2010.

 

A Capri, non poteva mancare il passaggio anche su Facebook e a tutto l’ecosistema che gravita intorno al social network più usato del mondo.

Il country manager Luca Colombo ha dichiarato che sono 14 milioni gli italiani che ogni giorno sono collegati a Facebook, 22 milioni gli utenti mensili e 10 milioni quelli che si collegano alla rete sociale da dispositivi mobili.

 

Ma la cosa ancora più sorprendente è che tutto l’indotto economico generato da Facebook vale 15 miliardi di euro in Europa e 2,5 miliardi in Italia.

Il gruppo ha, inoltre, prodotto indirettamente 133 mila posti di lavoro, attraverso tutti i partner del social network.

 

E’ stata presentata anche un’analisi di Google relativa al Made in Italy che ha preso in considerazione 10 Paesi: da economie sviluppate quali Stati Uniti, Francia, Inghilterra, Germania, Giappone, Emirati Arabi a quelli in forte crescita come Brasile, Russia, India, Cina. Nel primo semestre 2012, le ricerche su Google relative al Made in Italy sono cresciute del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Di rilievo la crescita dell’utilizzo dei dispositivi mobili: il 20% delle ricerche è stato fatto su smartphone e tablet.

 

Lo studio mostra anche un interessante parallelo tra le ricerche effettuate su Google e i dati macroeconomici relativi all’export.

Il trend di crescita delle ricerche utilizzando parole chiave del Made in Italy si attesta sul 13%, 3 volte superiore alla crescita delle esportazioni del nostro Paese che, nel primo semestre 2012, hanno raggiunto il 4%.