Nuovi domini web: testa a testa tra Amazon e Google per i suffissi più preziosi. Dall’Italia 20 richieste da 8 aziende

di Alessandra Talarico |

Google e Amazon complessivamente hanno richiesto circa 180 estensioni su 1.930 richieste. Debutteranno inoltre, per la prima volta, i TLD nelle lingue non latine come il cinese, il coreano e l’arabo.

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ICANN

Si preannuncia una forte competizione tra Amazon e Google per la conquista dei domini internet del futuro. Le due aziende americane sono infatti in cima alla classifica degli ‘applicant’ per l’assegnazione dei più ‘preziosi’ tra i nuovi suffissi, tr cui .search, .book and .cloud.

Stando alla lista fornita da ICANN, le richieste di registrazione di nuovi domini – 1.930 – sono pervenute da 60 Paesi, il 47% dal Nord America, seguito dall’Europa per il 35%, Asia per il 16% ed il resto da America Latina e Africa.

Dall’Italia sono giunte circa 20 richieste da 8 aziende: in testa Fiat  (oltre a .Fiat ha richiesto anche .Ferrari, .Maserati, .Lancia, .Alfa Romeo e .Iveco), seguita da Gucci, BNL e Praxi.

 

Fra le estensioni geografiche sono state presentate richieste per la registrazione dei domini delle principali città del mondo, tra cui New York, Miami, Boston, Sidney, Mosca, Tokyo, Londra, Parigi, Madrid, Amsterdam e Roma.

 

Per la prima volta, inoltre, ICANN ha aperto i TLD alle lingue non latine come il cinese, il coreano e l’arabo: circa 120 le richieste per domini in questi alfabeti.

 

Scandagliando la lista, emerge che Google ha presentato 101 richieste che vanno dalle scontate . Android, .Youtube e .Search, fino ad altre più ‘orginali’ come .RSVP, . Baby, .Shop e .Show, passando per .LOL e .New

Amazon ne ha presentate 76, spaziando da .Kindle, .Book, .Coupon e .Amazon a .News e .Now.

 

Per la prima volta, l’ICANN si appresta aprire l’indirizzario della rete a nuovi domini ‘top-level’. Attualmente, i nomi di dominio di primo livello (gTLDs) sono 22: i primi sette nomi di dominio originari – .com, .edu, .gov, .int, .mil, .net e.org – vennero creati nel 1980. Solo nel 2000, poi, l’ICANN rimise mano alla lista per aggiungere sette nuovi gTLD: .aero, .biz, .coop, .info, .museum, .name e .pro. Nel 2005, è stata la volta di un’altra tornata di gTLD e sono così nati, tra gli altri, .mobi, .cat, .asia.

A questi si aggiungono i circa 250 domini  ‘country-level’ come .it. .de o .fr.

Le proposte avanzate sono in tutto 1.930 e nei prossimi mesi l’ICANN provvederà all’assegnazione di quelli ‘contesi’: tra i più gettonati, troviamo .APP (13 richieste),. HOME (11), . INC (11), .ART (10), . SHOP (9) . MUSIC (8),. LOVE (7), .BABY (6), .BLOG (9), .BOOK (9).

 

Tra le web company più attive, oltre a Google e Amazon, troviamo Microsoft, che ha fatto richiesta di registrazione per .Azure, .Bing, .Docs, . Hotmail, .Live, .Microsoft, .Office, .Skydrive, .Skype, .Windows e. Xbox.

 

Apple, dal canto suo, ha fatto richiesta solo del dominio .Apple, mentre si smarcano dalla corsa molte altre big company come Facebook, Twitter e LinkedIn, che non hanno fatto richiesta per registrare il loro brand sotto forma di top-level domain. Tra le altre defezioni ‘eccellenti’ quella di Coca Cola che si è opposta fin da subito alla riforma dell’Icann, ritenendola foriera di confusione e di un vistoso aumento dei costi.

 

I nuovi domini dovrebbero debuttare nel primo trimestre del 2013.

 

Una manna per l’Icann – che incasserà 185 mila dollari per ogni nuovo dominio oltre a 25 mila dollari l’anno per il mantenimento – non tanto per le molte aziende che dovranno difendere il loro marchio dai tentativi di cybersquatting.