Workshop ETNO-ITU: ‘Il nuovo Trattato internazionale affronti il tema dei costi e del calo dei ricavi nel settore tlc’

di Alessandra Talarico |

Luigi Gambardella: ‘Oggi il modello di sviluppo di Internet sta divenendo insostenibile in considerazione dell’aumento esponenziale del traffico dati sulle reti”. I temi discussi a Bruxelles saranno portati all’attenzione del prossimo WCIT-12 di dicembre.

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La prossima revisione dei trattati che governano le telecomunicazioni internazionali dovrà agire da “catalizzatore per il futuro sviluppo dell’ICT, a vantaggio di tutti i paesi”.

Ne sono convinti gli operatori europei che hanno discusso della revisione delle regole internazioni sulle telecomunicazioni (ITR) in occasione del workshop ETNO-ITU, nell’ambito insieme a diversi illustri i rappresentanti delle istituzioni hanno esaminato i temi legati allo sviluppo dei mercati mondiali delle tlc e di come la revisione del Trattato internazionale possa contribuire a un solido e sostenibile sviluppo dell’industria.

La revisione delle ITR sarà oggetto della World Conference on International Telecommunications (WCIT-12), che si svolgerà a Dubai il prossimo 13 e 14 Dicembre.

 

Se, infatti, le regole attualmente in vigore hanno permesso lo sviluppo del mercato, è altrettanto vero che queste norme vennero negoziate nel 1988, quando cellulari e internet come li conosciamo oggi ancora non esistevano.

Tutti i partecipanti al Workshop hanno quindi convenuto sulla necessità che la prossima revisione delle ITR dovrà favorire, allo stesso modo, le giuste condizioni per la crescita di prosperare all’interno di una visione di lungo termine supportata da modelli di business sostenibili.

 

Gli attuali modelli di business sono, infatti, minacciati da diversi fattori: la stretta regolamentare e il conseguente calo dei ricavi, la forte concorrenza, la crescita esponenziale del traffico sulle reti mobili, l’assedio degli OTT.

 

Il Chairman del Board di ETNO Luigi Gambardella ha affermato che “oggi il modello di sviluppo di Internet sta divenendo insostenibile in considerazione dell’aumento esponenziale del traffico dati sulle reti”.

E’ pertanto necessario, ha proseguito, “che il dibattito in corso per la revisione degli accordi internazionali affronti il tema del rapporto fra i costi crescenti per lo sviluppo delle reti e il declino nei ricavi dell’industria”.

 

A fronte dell’esponenziale crescita del traffico, ha sottolineato quindi il presidente del regolatore portoghese per le tlc (Anacom) Manuel da Costa Cabral, i prezzi sono scesi di oltre il 70%

 

Tra gli argomenti discussi nel corso del workshop e che saranno presentati al WCIT-12 sotto forma di proposte comuni dall’ITU (l’Agenzia Onu che si occupa di tlc) il diritto di comunicare; la sicurezza e la protezione delle risorse nazionali; la fiscalità; il roaming; l’abuso e dei numeri internazionali e l’interoperabilità.

 

Il Segretario generale dell’ITU Hamadou Touré ha sottolineato che la conferenza WCIT-12 – secondo degli appuntamenti che porteranno alla revisione del Trattato internazionale – “si terrà in un momento in cui la tecnologia ha un enorme impatto sullo sviluppo economico e sociale”. L’appuntamento di Dubai rappresenta, dunque, “un’occasione unica per tutti gli stakeholder al fine di lavorare insieme per estendere ulteriormente i benefici delle Tecnologie della Comunicazione e dell’Informazione”, ha aggiunto. 

 

Walter McCormick, CEO di US Telecom (l’Associazione degli operatori di telecomunicazione degli Stati Uniti) si è soffermato invece sull’Internet governance, sottolineando che sarebbe un errore “di proporzioni storiche” se la WCIT-12 si allontanasse dall’attuale modello multistakeholder, che ha permesso a internet di crescere e diventare lo strumento essenziale che tutti conosciamo.

“Ogni iniziativa volta a modificare l’attuale approccio cooperativo e multistakeholder, oltre a essere contraria ai principi recentemente fissati dall’OCSE, sarebbe difficile da realizzare e controproducente”, ha affermato McCormick.

 

Sarebbe un errore altrettanto macroscopico tentare di duplicare il lavoro di organizzazioni quali la Internet Society e la Internet Engineering Task Force, ha aggiunto McCormick, sottolineando quindi anche il pericolo che deriverebbe dal tentativo di includere nella revisione delle ITR “nuove richieste per il pagamento delle tariffe di terminazione da parte degli operatori”. Un simile approccio, ha affermato, “rischierebbe di generare un aumento generale dei prezzi, un calo dell’utilizzo e provocherebbe il fallimento dei tentativi di incrementare l’espansione delle reti”.

 

Il modo migliore per incoraggiare gli investimenti a banda larga e l’innovazione a vantaggio degli operatori è quindi, a giudizio di McCormick, quello di “incoraggiare politiche che favoriscano la competizione basata sulle infrastrutture e un mercato guidato dalla domanda”.