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Non è vero che l’Italia è il paese con i prezzi della banda larga più bassi d’Europa

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Secondo la Commissione Europea, l’Italia è soltanto al 12° posto fra i paesi Ue con le connessioni più economiche. A connessioni più lente non corrispondono prezzi più bassi.

Non è vero che l’Italia è il paese con i prezzi della banda larga più bassi d’Europa. Secondo la Commissione Europea, l’Italia è soltanto al 12° posto fra i paesi Ue con le connessioni più economiche. Ci sono ben 11 paesi, in cui i prezzi della larga banda sono più bassi dei nostri. Tra questi figurano la Spagna, Francia e Germania. Eppure, è una vulgata diffusa nel nostro paese che i prezzi retail della banda larga siano i più bassi d’Europa.

Ma basta guardate la tabella del DESI 2022, l’Indice europeo sul grado di digitalizzazione della Ue, per verificare come stanno davvero le cose.

Fonte: DESI 2022, tabella a pagina 20

L’indice dei prezzi della banda larga

L’indice dei prezzi della banda larga misura i prezzi di panieri rappresentativi di telefonia fissa, mobile e offerte convergenti a banda larga.

Il Broadband Price Index è un punteggio che misura i prezzi di oltre 30 banda larga rappresentative panieri di consumo di diverse velocità e diversi prodotti (internet standalone, double play, triple e quadruple play).

Romania, Lituania, Polonia e Bulgaria hanno i prezzi della banda larga più bassi, mentre Belgio, Croazia e la Grecia sono i più costosi. L’Italia è a metà classifica.

Eppure c’è qualcuno nel nostro paese che sostiene che il prezzo medio di una connessine in fibra ad 1 Giga abbia raggiunto un prezzo inferiore a quello di una vecchia linea in rame, riducendo l’incentivo per l’operatore a investire nella migrazione verso nuove tecnologie di connessione. Sarà così? Intanto si sa per certo che la velocità media delle connessioni nel mondo reale in Italia è di gran lunga al Giga e non supera i 45 Mbps.

Velocità media di connessione, Italia al 22esimo posto in Europa

Secondo i dati raccolti da Obc Transeuropa e elaborati da Openpolis, Cipro è lo stato europeo con la velocità di connessione più bassa in Europa, – si assesta su una media di 21.34 Mbps – mentre in Danimarca possono vantare una connessione cinque volte più veloce, a 104,83 Mbps. Tra i Paesi più fortunati in termini di banda larga, ci sono Svezia (103.9 Mbps), Paesi Bassi (99.6), Romania (98.6) e Spagna (97.38). Un vero e proprio abisso separa l’Italia da queste “potenze della velocità”, se si considera che il dato medio per lo ‘stivale’ non va oltre i 44.7 Mbps e ci piazza in un poco onorevole ventiduesimo posto tra gli stati membri dell’Ue.

Fonte: Openpolis

Internet, quanto mi costi

Se sul fronte velocità di connessione siamo indietro, non va meglio nemmeno sul fronte del costo degli abbonamenti, perché il prezzo non è proporzionale al servizio reale che abbiamo. Un abbonamento medio a internet in Italia è di poco superiore ai 25 euro, cifra non lontana da quella pagata dai consumatori in Regno Unito, Belgio e Danimarca, che si vedono però garantite connessioni molto migliori e più potenti, rispettivamente a 62.65, 76.26 e 104.83 Mbps.

Il quadro è chiaro: a connessioni più scarse non corrisponde un prezzo inferiore

A connessioni più lente non corrispondono canoni più economici e, viceversa, connessioni più performanti non hanno un costo per forza di cose più oneroso. L’esempio più evidente è quello della Romania, che a fronte di un canone medio di poco superiore agli 11 euro, può contare su una velocità di connessione media di poco inferiore ai 100 Mbps (98.63, per la precisione). Il doppio della velocità media italiana ad un prezzo che è meno della metà.

Grecia, Cipro e Croazia sono un’altra conferma di questa tendenza: i tre Paesi hanno le connessioni più lente e i costi più alti dell’intero continente. È Cipro in assoluto ad aver il peggior rapporto velocità-prezzo: una connessione con una velocità massima in download a 21.37 Mbps costa mensilmente 34,02 euro.