Consiglio d’Europa: in Ungheria, ‘troppo potere alle autorità di controllo dei media e della giustizia’. I risultati della Commissione Venezia

di Raffaella Natale |

La Ue minaccia procedura d’infrazione. A rischio anche la richiesta di aiuti finanziari che il governo Orban ha rivolto alla Ue e al Fondo monetario internazionale per 12-50 mld di euro.

Unione Europea


Thorbjoern Jagland

Le leggi ungheresi sui media continuano ancora a far discutere. Il Segretario Generale del Consiglio d’Europa, Thorbjoern Jagland, in visita a Budapest ha lamentato ancora una volta l’eccessiva concentrazione di potere in mano alle istituzioni di controllo dei media e della giustizia (Leggi Articolo Key4biz).

Per il norvegese Jagland il problema è che “delle organizzazioni, sarebbe meglio dire delle persone, si trovano al vertice di questi sistemi che possiedono troppo potere e non devono render conto a nessuno”.

Il Segretario si trova a Budapest per informare le autorità dei risultati dell’inchiesta condotta dalla Commissione europea per la democrazia e il diritto, la cosiddetta Commissione Venezia, che si occupa di verificare la compatibilità con i valori europei delle normative dei Paesi che fanno parte del Consiglio d’Europa. Nel mirino dell’organismo europeo le nuove riforme adottate dal governo ungherese nel campo della giustizia, della libertà di stampa e di culto.

Jagland ha incontrato il Premier, il conservatore Viktor Orban, e il Ministro della Giustizia e della PA, Tibor Navracsics.

 

Nel Rapporto pubblicato lunedì, la Commissione ha severamente criticato la riforma della giustizia, definita una ‘minaccia’ per la sua indipendenza, pur ammettendo la necessità del governo ungherese di dover ‘indubbiamente’ mettere mano a un sistema giudiziario regolamentato da leggi ormai superate.

 

Dopo l’incontro, Navracsics ha immediatamente fatto sapere che il suo governo modificherà una seconda volta – essendo la prima intervenuta già lo scorso anno – la legge sui media, informando che il ministero ha già sottoposto all’attenzione del parlamento alcune modifiche riguardanti il sistema giudiziario, che accolgono le indicazioni rilevate dalla Commissione Venezia.

Il Consiglio d’Europa sta valutando se aprire o meno una nuova procedura d’infrazione nei confronti di Budapest in materia di sistema giudiziario. Una è già in corso e riguarda l’età pensionabile dei magistrati che una nuova legge ha imposto forzatamente non oltre i 62 anni.

 

“Il governo – ha dichiarato Navracsics nella conferenza stampa tenuta alla presenza di Jagland – ha chiesto alla Corte Costituzionale di analizzare minuziosamente la decisione riguardante la regolamentazione dei media”.

Una volta avuto il parere, e comunque prima della fine di maggio, la discussione passerà in Parlamento.

 

Il Ministro ungherese ha assicurato che continuerà il confronto con la Commissione Venezia.

Jagland ha infatti sottolineato che “la limitazione dei poteri è elemento essenziale delle democrazie ed è alla base degli accordi che hanno formato l’Europa dopo le guerre mondiali”.

“Non ci si può permettere di tutto pur avendo una maggioranza dei due terzi. E’ importante fissare dei limiti“, ha continuato il Segretario Generale del Consiglio d’Europa, riferendosi alla larga maggioranza con cui il partito Fidesz di Orban controlla il Parlamento.

 

La Ue “condivide gli stessi valori” e “prenderà la propria decisioni dopo che noi avremo consegnato le nostre conclusioni“, ha precisato Jagland, alludendo alla richiesta di aiuti finanziari che il governo ungherese ha rivolto alla Ue e al Fondo monetario internazionale (IMF) per una somma tra i 15 e i 20 miliardi di euro.