eBook. Neelie Kroes: ‘Per far decollare il mercato, necessario equiparare l’IVA’

di |

Alla Buchmesse di Francoforte, il Commissario Ue ha commentato che davanti all'attuale crisi, non possiamo permetterci di discriminare settori che generano crescita.

Unione Europea


eBook

Libri di carta o digitali? La cosa più importante non è la forma. “Quello che conta è la marmellata, non il vasetto che la contiene“, ha detto il Commissario Ue per la Digital Agenda, Neelie Kroes, intervenendo alla Buchmesse di Francoforte.

“Là fuori ci sono diversi tipi di lettori e di libri. La nuova tecnologia ci offre la possibilità di arrivare a loro: fornire diversi modelli di business ci consente di soddisfare le differenti esigenze, dal ricercatore universitario al lettore occasionale”.

 

Il passaggio al digitale sta rivoluzionando il modo di accedere alle informazioni. L’emergere di modi alternativi di leggere, in particolare gli eBook, sta trasformando il settore editoriale.

Rivolgendosi agli editori, la Kroes ha sottolineato come questa sia una grande opportunità per l’industria: “Adesso avete la possibilità di dimostrare la creatività, il dinamismo e la dedizione che caratterizza questo comparto“.

Abbracciare la tecnologia digitale consentirà di perseguire l’obiettivo comune di promuovere e difendere la forza culturale dell’Europa.

La Kroes ha ammesso le difficoltà a trovare il giusto equilibrio tra la salvaguardia della competenza degli editori, fondamentali per la catena di valore, e lo spazio ai nuovi business model.

“Ma sono fiduciosa e credo che gli editori sapranno trovare questo equilibrio davanti a un mondo digitale che continua ad avanzare. L’innovazione ha bisogno degli editori così come delle librerie online”.

 

Qual è dovrebbe essere il ruolo della Ue in questo processo?

 

Per il Commissario Ue le istituzioni dovrebbero dare supporto, lasciando però lo spazio per fare emergere le nuove strutture industriali all’interno di un nuovo paradigma.

Intanto assicurandoci che non ci siano favoritismi di sorta, di tipo fiscale per esempio, tra le diverse soluzioni tecnologiche. “Davanti all’attuale crisi, non possiamo permetterci di discriminare settori che generano crescita”.

E’ quindi chiaro che i Paesi Ue dovranno lavorare all’equiparazione dei trattamenti fiscali per i contenuti digitali.

Attualmente, ha ricordato la Kroes, nella maggior parte degli Stati membri, compresa l’Italia, gli eBook sono soggetti a un tasso d’IVA più elevato rispetto ai libri stampati.

“Non riesco a capire questa differenza di trattamento”, ha incalzato la Kroes. E le risposte fornite dai Paesi Ue al Libro Verde della Commissione in materia di IVA “sono state molto deludenti e conversative su questo punto”.

 

Altro elemento essenziale è il diritto d’autore che contribuisce allo sviluppo culturale ed economico della società. Le nuove tecnologie permettono che opere protette da copyright arrivino a un pubblico più vasto. E’ quindi necessario un sistema unico che soddisfi le esigenze di tutti.

Bisogna riconoscere il diritto degli autori a un giusto compenso e consentire che le loro opere, grazie a internet, raggiungano un pubblico potenziale di 500 milioni di lettori nella Ue. E bisogna anche tutelare il diritto dei cittadini ad accedere al ricco patrimonio culturale della Ue. 

Bilanciare questi diritti è difficile, soprattutto in settori come l’audiovisivo dove non esistono licenze standardizzate a livello paneuropeo. La Kroes ha citato il recente caso della Premier League che ha perso un ricorso davanti alla Corte di Giustizia contro alcuni pub britannici che trasmettevano sulla pay-Tv le partite di calcio usando le schede di un operatore greco. La Corte ha stabilito che limitazioni territoriali di questo tipo costituiscono una violazione del Trattato Ue (Leggi Articolo Key4biz).

Il Commissario s’è detto soddisfatto dell’esito della vicenda: “Questa è musica per le mie orecchie“, ha commentato.

Ma anche in questo caso, che avrà certamente ripercussioni importanti sui consumatori, distributori e creatori di contenuti, è essenziale che le decisioni volontarie degli aventi diritto restino al centro del sistema.

 

Per quanto riguarda l’ICT, gli standard e la standardizzazione possono stimolare la competitività, promuovere l’innovazione e la concorrenza.

Lo sviluppo dell’ePublishing, ha sottolineato la Kroes, implica che bisognerà garantire l’interoperabilità. “Questo significa assicurare che gli utenti possano acquistare contenuti da qualsiasi fornitore e per qualsiasi dispositivo, e trasferirli su tutti i device che si possiedono e mantenerne il possesso al di là della vita dello stesso supporto. Una maggiore libertà di scelta per il consumatore porterebbe benefici anche agli operatori più piccoli come le librerie indipendenti. Esistono già standard aperti ma la loro diffusione è purtroppo ancora bassa”.

 

Le istituzioni, ha detto infine la Kroes, possono contribuire alla crescita della domanda di contenuti digitali commerciali.

La Direttiva sulle opere orfane, attualmente all’esame del Consiglio e del Parlamento, va proprio in questo senso: sebbene punti soprattutto a opere di interesse pubblico, la digitalizzazione su vasta scala aiuterà a costruire una base-utenti che può diventare un driver della domanda delle opere commerciali digitalizzate.

La Kroes ha ammesso che ci sono diversi ostacoli, ma ha ribadito l’importanza che i Paesi Ue lavorino insieme alla Commissione per incoraggiare questo processo: “Sappiamo tutti che la digitalizzazione di prodotti culturali, compresi i libri, è un’impresa titanica. Titolari dei diritti, librerie e le società dell’ICT devono però lavorare insieme per raggiungere questo obiettivo”.

 

Bisogna accogliere le innovazioni quando servono ad ampliare l’accesso ai contenuti culturali, purché rispettino i diritti di proprietà intellettuale e le regole sulla concorrenza.

Occorrerebbe incoraggiare le licenze collettive e consentire a biblioteche, editori, autori e alle società di gestione collettiva di digitalizzare i libri fuori commercio.

Continueremo a lavorare con le parti interessate finché sarà possibile. Ma in caso di necessità potremmo intervenire a livello europeo come stiamo facendo per le opere orfane”.

 

In conclusione, la Kroes ha detto che come amante della lettura, è convinta che la tentazione di un tweet e l’immediatezza di internet non potranno mai sostituire piuttosto completare la soddisfazione di immergersi in una buona e lunga lettura.

Credo fermamente che l’industria editoriale raccoglierà la grande opportunità di soddisfare la fame di libri, sia di carta che digitali, della società di domani“.