Primavera araba: al via a Tunisi il 3° incontro dei blogger che hanno guidatola ‘rivoluzione dei gelsomini’

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Al centro del Forum, il ruolo dei cyberattivisti nelle proteste in Medio Oriente e Nord Africa, ma anche l’impegno politico di molti blogger, il ruolo di Wikileaks e l’affidabilità delle notizie sui social network.

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Scontri in Egitto

Circa 200 blogger arabi si sono dati appuntamento a Tunisi per una tre giorni – che prende il via oggi – che avrà come tema principale il ruolo dei cyber-attivisti in un periodo di ‘transizione democratica’ come quello che ha investito i Paesi del Medio Oriente e del Nord Africa negli ultimi mesi.

Si tratta del terzo incontro dei blogger del mondo arabo – i primi due si sono tenuti a Beirut – il primo dopo la serie di tumulti che hanno preso il via lo scorso dicembre coinvolgendo molti dei paesi riconducibili in vario modo all’universo arabo.

“E un’occasione eccezionale”, ha affermato Malek Khadraoui, organizzatore dell’evento e amministratore del sito tunisino Nawaat.

La maggior parte dei blogger che prenderanno parte all’iniziativa, infatti, sono stati determinanti nella coordinazione dei movimenti di protesta e nel racconto di quei giorni che hanno impresso un nuovo corso alla storia dei paesi interessati (dalla Tunisia all’Egitto, dalla Libia alla Siria, allo Yemen e al Bahrein).

 

Da oggi fino al 6 ottobre il ‘3rd Arab Bloggers Meeting’ permetterà a questi cyber attivisti di riunirsi e confrontarsi. Tra loro vi sono la tunisina Lina ben Mhenni, che ha fatto la cronaca della rivoluzione sul web e il cyber-militante egiziano Wael Ghonim – entrambi candidati al Nobel per la Pace – ma anche Sultan Al Qassemi (@SultamAlQassemi, i cui racconto sono seguiti da oltre 78mila follower su twitter); l’egiziana Manal Hassan (@Manal) che ha raccontato senza sosta i fatti di piazza Tahrir; il libico Ghazi Gheblawi (@Gheblawi) che da Londra ha fatto conoscere al mondo la voce dei ribelli della Cirenaica.

 

“Rifletteremo insieme sulle nuove sfide, sulla base dell’esperienza dei movimenti di protesta passati e di quelli ancora in corso in Siria, Bahrein e Yemen”, ha aggiunto Khadraoui, sottolineando che la scelta di Tunisi non è casuale: proprio da questa città – in seguito al gesto estremo di Mohamed Bouazizi che si è dato fuoco per protesta contro i maltrattamenti della polizia – è partito infatti il moto di rivolta che si è poi tramutato nella cosiddetta “rivoluzione dei gelsomini”.

 

Al centro dei lavori del Forum (che potranno essere seguiti su twitter con l’hashtag #AB11) anche l’impegno politico di molti blogger protagonisti della ‘primavera’ del mondo arabo – in Tunisia 7 di loro si sono candidati alle prossime elezioni – il ruolo di siti come Wikileaks e l’affidabilità delle informazioni che circolano su Twitter o Facebook.

 

L’agenzia di stampa AFP ha intanto fatto sapere che dieci blogger palestinesi della Cisgiordania e di Gaza non hanno ottenuto il visto per partecipare alla manifestazione.