Brand Value: Apple seconda solo a Google. Nessuna azienda italiana nella Top 100 di Brand Finance

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Il settore hi-tech è quello che è cresciuto maggiormente nel corso dell’ultimo semestre e si colloca in prima posizione con un ‘total brand value’ di 135,8 miliardi di dollari.

Stati Uniti


Apple Showtime

Il valore del marchio Apple, cresciuto del 33% in sei mesi, ha superato per la prima volta quello di Microsoft, IBM, Wal-Mart e General Electric, raggiungendo quota 39,3 miliardi, secondo solo al brand Google, che ne vale 48,3, in crescita del 9%.

 

È quanto emerge da un report della società di consulenza londinese Brand Finance, specializzata nel determinare il valore di mercato dei marchi commerciali.

 

Quattro società hi-tech ai primi 4 posti della classifica: dopo Google e Apple si piazzano, infatti, Microsoft e IBM con, rispettivamente, un valore di 39 e 35 miliardi di dollari.

 

Vodafone si colloca in sesta posizione, con brand value di 30,7 miliardi di dollari, ma la società, dopo Apple, il cui brand ha guadagnato più valore nel corso di quest’anno è Samsung: il valore del suo marchio è cresciuto del 24% a 26,5 miliardi e la società si piazza in 12esima posizione.

Anche Intel ha segnato un deciso incremento del 23% – il terzo più importante – per un valore di 23,5 miliardi, seguita da eBay, cresciuta del 18%, e da Amazon (+17%).

 

Il settore elettronico è quello che è cresciuto maggiormente nel corso dell’ultimo semestre e si colloca in prima posizione con un ‘total brand value’ di 135,8 miliardi di dollari in crescita del 12% a settembre rispetto a gennaio, seguito dal settore delle utilities, a 23,8 miliardi.

 

Il rapporto evidenzia gli effetti della crisi nel settore bancario e finanziario: i brand legati al settore bancario nella top 100 hanno perso il 7% del loro valore, pari 26 miliardi di dollari, da gennaio.

Complessivamente, il valore dei primi 100 brand a livello mondiale è sceso del 2,4%. I 46 marchi americani in classifica (che totalizzano un valore di 841 miliardi) hanno perso il 2%, trascinati in basso dal crollo della reputazione di Wells Fargo e Bank of America, mentre quelli giapponesi sono scesi del 3% a 152 miliardi.

Neanche a dirlo, nessun marchio italiano è presente nella Top 100, che vede primeggiare – dopo Usa e Giappone – la Germania, la Gran Bretagna e la Francia.

 

Le stime di Brand Finance lasciano, comunque, ampio spazio a valutazioni alternative. A maggio, un’altra società di consulenza – BrandZ – ha calcolato il valore del marchio Apple in 153,3 miliardi, superiore a quello di Google (leggi articolo Key4biz)

L’indice BrandZ 100 calcola il valore di un marchio sulla base di diversi fattori, inclusa una stima del contributo del brand sui guadagni, la valutazione degli asset intangibili, la percezione dei consumatori e una stima del potenziale di crescita. L’unica società italiana presente nella classifica BrandZ è Telecom Italia, al 75esimo posto.

Brand Finance usa invece una tecnica basata sull’attualizzazione dei flussi di cassa per arrivare al valore netto del brand e delle proprietà intellettuali associate.