Musica: la Ue approva Direttiva che estende da 50 a 70 anni il copyright sulle registrazioni. Soddisfatte FIMI e IFPI

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Enzo Mazza (FIMI): ‘Siamo grati all'Italia che ha giocato un ruolo fondamentale nella costruzione del consenso necessario a Bruxelles per ottenere questo importante risultato’.

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Il Consiglio Ue ha approvato oggi in via definitiva la Direttiva che estende i termini di protezione dei diritti sulle registrazioni musicali dagli attuali 50 a 70 anni. La proposta di Direttiva era già stata approvata dal Parlamento europeo nel 2009.

Gli artisti spesso, spiega la nota della Ue, cominciano la loro carriera in giovane età e la precedente durata di 50 anni non consentiva di tutelare i copyright per l’intera durata della loro vita.

La Direttiva prevede anche misure atte a garantire agli artisti, che hanno trasferito i loro diritti esclusivi ai produttori, di beneficiare della proroga per poter recuperare i diritti a determinate condizioni.

Gli Stati membri avranno due anni di tempo per accogliere le nuove disposizioni nelle legislazioni nazionali.

Soddisfazione da parte della FIMI che per voce del suo presidente, Enzo Mazza, ha definito la Direttiva “un passo fondamentale per la tutela della creatività europea e soprattutto per gli artisti che rappresentano la produzione europea. Siamo anche grati all’Italia che ha giocato un ruolo fondamentale nella costruzione del consenso necessario a Bruxelles per ottenere questo importante risultato”

I Paesi che oggi garantiscono un maggior termine di protezione rispetto all’Unione Europea sono: USA (95 anni), Messico (75 anni), Cile (70 anni), Brasile (70 anni), Perù (70 anni), Turchia (70 anni), India (60 anni).

Anche l’IFPI (International Federation of Music Phonographic Industry) ha espresso apprezzamento per la misura europea

Il presidente Plácido Domingo, che rappresenta l’industria mondiale della discografia, ha dichiarato che la decisione di estendere i termini di protezione sulle registrazioni in Europa rappresenta una grande notizia per gli artisti che potranno godere di risorse aggiuntive da investire in nuovi talenti o semplicemente del frutto del lavoro di una vita. Per Domingo è anche importante che questa notizia arrivi proprio adesso, che i servizi digitali rendono la musica ampiamente disponibile online.

La Ue ha, quindi, accolto le istanze dei 38 mila artisti che avevano presentato una petizione per chiedere l’allungamento dei termini di protezione dei diritti sulle registrazioni.

“Le nostre richieste sono state recepite – ha sottolineato Frances Moore, CEO dell’IFPI – e di questo ringraziamo la Commissione europea e l’Europarlamento”.