Antitrust: Steve Jobs in tribunale per difendere Apple dalle accuse di monopolio nella musica digitale

di Alessandra Talarico |

La società è accusata di aver agito in maniera tale da organizzare un monopolio a vantaggio di iTunes, rendendo l'iPod inoperabile con qualsiasi altro programma di download di musica e video.

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Steve Jobs

Il giudice americano Howard Lloyd ha autorizzato gli avvocati che rappresentano i consumatori a interrogare il patron di Apple Steve Jobs, nell’ambito di una class action intentata contro la società di Cupertino per abuso di posizione dominante nel mercato del download di musica digitale.

Due ore al massimo, in cui Jobs dovrà tentare di chiarire se è vero o no che Apple, nel 2004, ha apportato delle modifiche al software iPod FairPlay così da rendere il lettore incompatibile con il servizio Harmony di RealNetworks, che avrebbe consentito di trasferire le canzoni scaricate dalla piattaforma su qualunque lettore digitale, incluso quindi l’iPod.

 

Secondo il giudice, Steve Jobs ha “una conoscenza unica e di prima mano” dei temi al centro della disputa con RealNetworks, che si protrae da ben sei anni.

Nell’ambito dell’affaire, Apple – che dopo il lancio di Harmony aveva accusato la società concorrente di adottare “la tattica e l’etica dei pirati” – è a sua volta accusata di aver agito in maniera tale da organizzare un monopolio a vantaggio di iTunes, rendendo l’iPod inoperabile con qualsiasi altro programma di download di musica e video.

FairPlay, il sistema di gestione dei diritti digitali usato da Apple fino al 2009, non consentiva infatti che i file musicali acquistati su iTunes venissero letti da altri lettori eccetto l’iPod e impediva, allo stesso modo, di ascoltare sull’iPod la musica acquistata da altri store.

RealNetworks pensava di aver trovato la soluzione giusta per aggirare queste restrizioni, peccato che non l’avesse concordata col gruppo di Jobs, che per tutta risposta cinque giorni dopo l’annuncio del lancio di Harmony, il 24 luglio del 2004 (leggi articolo), ha apportato delle modifiche al software così da evitare l’intrusione di file ‘estranei’ sull’iPod.

La class action parte dalla denuncia contro Apple da parte di Thomas Slattery, secondo cui la decisione di legare l’iPod al music store iTunes avrebbe illegalmente limitato la scelta dei consumatori. Una causa simile – intentata contro Apple da Virgin Media – era stata invece respinta dall’Antitrust francese, secondo cui non esistevano elementi sufficientemente probanti dell’esistenza di pratiche contrarie alle norme sulla concorrenza.