Alcatel-Lucent: passaggio a LTE fondamentale per ridisegnare il mercato, ma non basterà a fermare la pressione sui prezzi

di Alessandra Talarico |

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Alcatel-Lucent

Il passaggio alle reti mobili di quarta generazione, basate su tecnologia LTE, dovrebbe essere funzionale a ridistribuire le carte in un settore fortemente concorrenziale, ma probabilmente non sarà sufficiente a fermare la pressione sui prezzi dei fornitori di infrastrutture per le tlc.

Ne è convinto il presidente della divisione mobile di Alcatel-Lucent, Wim Sweldens che, in un’intervista alla Reuters, ha precisato che il gruppo franco-americano punta su una strategia di convergenza delle reti fisse e mobili per proteggere i propri investimenti e distinguersi dai concorrenti, più orientati verso le tecnologie mobili.

 

Pur non essendo l’azienda meglio posizionata nel segmento mobile, Alcatel-Lucent, ha affermato ancora Sweldens, “…ha capito prima degli altri che fosse in arrivo una rivoluzione in termini di bisogno di capacità e ha scommesso sull’LTE”.

 

Alcatel-Lucent è il quarto fornitore mondiale di infrastrutture per le telecomunicazioni mobili per quota di mercato. La società, come tutti i vendor occidentali, ha dovuto fare i conti, negli ultimi anni, con la fulminea ascesa dei fornitori asiatici, ZTE e Huawei su tutti, che hanno proposto prodotti più standardizzati e meno cari.

 

Le speranze del gruppo franco-americano sembrano in effetti confermate dalla ripresa degli investimenti registrata nel primo trimestre sul versante delle infrastrutture che – secondo il Ceo, Ben Verwaayen – non è stato un fenomeno congiunturale, ma legato a tendenze di fondo come l’esplosione del traffico dati su rete mobile, il potenziale di crescita nelle aree rurali e, appunto, la convergenza fisso-mobile.

La ripresa degli investimenti, secondo il Ceo di Alcatel-Lucent, non sarebbe dettata dalla volontà degli operatori telefonici di ‘recuperare’ dopo la recessione, quanto da quella di investire in nuovi servizi e tecnologie.

 

La diffusione di chiavette  USB per  PC e di smartphone, insieme con applicazioni fortemente consumatrici di banda ha favorito una crescita senza precedenti del traffico dati sulle reti mobili, ponendo agli operatori nuove sfide, talvolta in conflitto tra di loro, (più dati e servizi, meno costi) rendendo inoltre necessaria una progressiva trasformazione delle reti verso il modello IP, che comporta una gestione più efficiente e semplificata a fronte dei nuovi servizi.

E’ in corso, insomma, un cambiamento dei modelli di business, guidato dalla necessita fondamentale di trovare il modo di fare soldi mettendo la banda larga “nel palmo della mano” degli utenti.

 

Nel primo trimestre di quest’anno – un periodo, quindi, di ‘stallo’ per le vendite dopo il trimestre festivo – le vendite di smartphone hanno registrato un incremento del 48,7% a 54,3 milioni di unità. I dispositivi ‘intelligenti’ rappresentano ora il 17,3% di tutti i cellulari venduti, contro il 13,6% del primo trimestre 2009.

 

Riguardo il passaggio all’LTE, ha affermato ancora Sweldens, “…la tecnologia non modificherà sostanzialmente la pressione sui prezzi”.

“Il nostro – ha aggiunto – è un mercato molto concorrenziale e le attività nel mobile si basano su grossi volumi”.

Le opportunità, dunque, risiedono “nella combinazione di diverse tecnologie”, e permetteranno al gruppo di smarcarsi dalle offerte dei concorrenti.

 

 

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