Hi-tech: gli europei più interessati alla ricerca scientifica che allo sport. Ma i governi sono sulla stessa linea?

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Europa


European research

Visto l’entusiasmo per i mondiali di calcio, si potrebbe credere che i cittadini europei abbiano a cuore lo sport più di qualsiasi altra cosa ma, per fortuna, non è così: molto più sentito, infatti, l’interesse per la ricerca e le scoperte scientifiche, un settore in cui il Vecchio Continente sembra non riuscire a recuperare il vecchio ruolo di leader mondiale.

 

I cittadini si dimostrano molto attenti a questo aspetto, e non nascondo che i governi dovrebbero fare di più per incrementare gli sforzi nella ricerca.

Secondo l’ultimo sondaggio di Eurobarometro, quasi l’80% dei cittadini europei dichiara di essere interessato alle scoperte scientifiche e al progresso tecnologico, contro un 65% che si dichiara interessato allo sport.

Oltre il 70% degli europei ritiene che la ricerca finanziata dalla Ue assumerà più importanza in futuro. Il 57% pensa che gli scienziati dovrebbero impegnarsi maggiormente a comunicare i risultati del proprio lavoro e il 66% ritiene che i governi dovrebbero fare di più per stimolare l’interesse dei giovani nelle questioni scientifiche.

 

La stragrande maggioranza degli europei riconosce i benefici apportati dalla scienza e la sua importanza, ma molti esprimono preoccupazione in merito ai rischi posti dalle nuove tecnologie e al potere che la scienza conferisce agli scienziati.

 

“Questi risultati – ha spiegato il Commissario Ue per la ricerca, l’innovazione e la scienza Máire Geoghegan-Quinndimostrano che gli europei sono ampiamente consapevoli dell’importanza della scienza, ma indicano anche che sia i politici, come me, sia gli scienziati devono spiegare meglio cosa fanno e perché lo fanno”, anche per fugare i molti dubbi etici legati alle nuove tecnologie.

A livello di UE27, il 61% dei cittadini si considera molto o mediamente informato in merito alle scoperte scientifiche e allo sviluppo tecnologico. Il 74% dei cittadini pensa che la ricerca svolta in collaborazione in tutta Europa finanziata dall’Unione sarà sempre più importante. Oltre sei europei su dieci ritengono che la ricerca in collaborazione sia più creativa e più efficace e la cooperazione tra Stati membri gode di un ampio sostegno (il 72% degli europei concorda). Molto alta – 75% – anche la percentuale di chi ritiene che grazie alla ricerca le generazioni future avranno maggiori opportunità. Tuttavia, rispetto al sondaggio condotto nel 2005 vi è un lieve aumento del scetticismo.

 

“Il successo della strategia Europa 2020 dipende dalla capacità della ricerca scientifica all’avanguardia di mantenere la competitività dell’Europa – ha aggiunto il Commissario – Questo implica che i normali cittadini, da parte loro, devono sostenere la scienza e continuare a fare pressione affinché i governi e le industrie investano in questo ambito”.

 

I cittadini europei, infine, sottolineano i benefici che deriverebbero da un maggiore coinvolgimento delle donne nella attività di ricerca scientifica: per il 63% l’aumento del numero di donne nell’attività di ricerca contribuirebbe a migliorare il modo in cui viene condotta la ricerca.(a.t.)