Pubblicità: Apple a rischio indagine antitrust per le restrizioni ai sistemi advertising di iPad e iPhone

di Antonietta Bruno |

Smentito, intanto l’allarme hacker che ha messo in dubbio la sicurezza delle 'tavolette' della Apple.

Stati Uniti


Antitrust

Apple di nuovo nell’occhio del ciclone. Secondo l’edizione online dell’autorevole Financial Times, infatti, la nota azienda statunitense rischierebbe di finire sotto indagine da parte delle autorità di vigilanza sulla concorrenza americana, per presunte restrizioni a carico di gruppi rivali che deriverebbero dai sistemi utilizzati per le inserzioni pubblicitarie dei suoi diversi dispositivi portatili. iPhone, lettori multimediali iPod e non ultimo il nuovo iPad.

Per questa nuova vicenda, precisando che al momento l’antitrust Usa starebbe solamente esaminando la questione senza avviare una vera e propria indagine giudiziaria, il quotidiano britannico ha anche ricordato la precedente disputa tra Apple e Google scoppiata a causa di quest’ultimo  che lamentava l’esclusione dai sistemi Apple, della sua rete di sistemi pubblicitari su apparecchiature portatili.

 

Da qui l’avvio a suo tempo, di una inchiesta da parte delle competenti autorità americane per accertare la veridicità delle accuse mosse e le responsabilità di Apple che a detta della ‘parte offesa’, appunto, stava concentrando un eccessivo potere nel mercato della pubblicità mobile. In quel caso però, i risultati della ricerca non confermarono le insinuazioni.

Google però non ci sta e rincara la dose, puntando nuovamente il dito contro le recenti modifiche all’accordo Apple per gli sviluppatori, che colpiscono direttamente gli strumenti pubblicitari del motore di ricerca, creando a suo avviso delle barriere ‘artificiali’ alla concorrenza.

 

Altro allarme sul quale è dovuta intervenire l’antitrust americana, anche se il risultato si è rivelato essere molto meno esteso di quanto inizialmente pensato, è stato quello lanciato per la presunta violazione dei servizi email dell’iPad. Numerose le testate giornalistiche di tutto il mondo che hanno riportato la ‘bufala’.

Da Libero-news.it., al Corriere che ha parlato di accessi abusivi alle email di personalità quali il capo di gabinetto della Casa Bianca, Rahm Emanuel, il sindaco di New York, Michael Bloomberg e l’amministratore delegato del New York Times, Janet Robinson. E ancora, RaiNews24 e Qui in Svizzera, parlano addirittura di 114mila vittime.

Nulla di tutto ciò però, corrisponde a verità e secondo quanto affermato da Goatse Security, il gruppo di esperti internet avrebbe semplicemente trovato un varco nel sito della compagnia telefonica tramite il quale risalire ai codici identificativi degli iPad connessi alla rete mobile di At&t.