Cellulari: aumentano gli utenti, calano i ricavi degli operatori. Gli analisti consigliano, ‘Insistere sugli abbonamenti’

di Alessandra Talarico |

Europa


Mobile OS

Aumentano gli utenti mobili in Europa, ma diminuiscono i livelli di spesa medi degli utenti, quindi gli incassi degli operatori, impegnati nella promozione dei servizi dati e nella diffusione degli smartphone con l’obiettivo di attrarre gli utenti con maggiore disponibilità a spendere.

Lo rivela un’indagine condotta da Tariff Consultancy sulle attività di 30 operatori in 8 paesi Ue (Italia inclusa), che conferma come il mercato della telefonia mobile sia ancora in fase di crescita nella maggior parte dei paesi esaminati, nonostante la crisi economica.

 

In questi 8 Paesi, alla fine del 2009, si contavano 417 milioni di utenti mobili – 4 milioni in più rispetto al 2008 – pari a una penetrazione del 123%.

Grazie anche al modello di business scelto per gli smartphone – offerti spesso gratuitamente dagli operatori in cambio della sottoscrizione di contratti della durata di 1-2 anni – cresce in Europa la percentuale dei piani di abbonamento (7 milioni in più nel 2009), mentre diminuisce di 2,9 milioni il numero di utenti delle carte prepagate.

L’Italia resta comunque il paese delle prepagate: in Francia, ad esempio, gli abbonamenti rappresentano il 71% del totale, mentre nel nostro paese la percentuale si ferma al 21%. Il maggior incremento degli abbonamenti si registra nel Regno Unito, con 2,3 milioni di abbonamenti in più nel 2009 rispetto all’anno precedente.

 

L’aumento nel numero di utenti, non corrisponde però a un aumento dei ricavi degli operatori: l’Arpu (il ricavo medio per utente) è sceso infatti del 2,8%. Un trend omogeneo in tutti e 8 i paesi analizzati nell’indagine, dalla Germania, che registra i ricavi medi più bassi, fino alla Francia, dove l’Arpu è tendenzialmente alto. Il più evidente calo nell’Arpu è comunque quello registrato dagli operatori attivi nel Regno Unito.

 

“Nel 2009, il numero di utenti mobili negli 8 paesi esaminati è continuato a  crescere nonostante la crisi, confermando la ‘resistenza’ degli operatori anche nei mercati maturi”, ha affermato l’analista Margrit Sessions, suggerendo agli operatori di continuare a spingere sull’offerta di piani di abbonamento e di servizi innovativi per incrementare l’uso dei servizi dati.

 

“Le iniziative tariffarie in Europa sono orientate sulle promozioni o sul taglio dei prezzi per brevi periodi, come quello natalizio – ha concluso la Sessions – come risultato il calo dell’Arpu è limitato, ma gli operatori con molti utenti prepagati restano esposti a una forte migrazione dei clienti verso i concorrenti e alla riduzione dei livelli di Arpu”.