Editoria: Google presenta impegni per evitare sanzioni Antitrust. Parte intanto campagna Fieg per investimenti su carta stampata

di Raffaella Natale |

Al Solone del libro di Torino acceso confronto su crisi e responsabilità di internet.

Italia


Giornali stranieri

Google dà la sua disponibilità ad alcuni interventi e a una maggior trasparenza nell’ambito dell’indagine avviata per abuso di posizione dominante dall’Antitrust su Google News. Gli impegni, spiega una nota dell’Autorità, prevedono “il mantenimento per tre anni di un programma distinto per Google News idoneo a consentire agli editori di escludere i propri contenuti da Google News senza che tale scelta determini alcun effetto sull’inclusione degli stessi contenuti nel motore generale di ricerca di Google”.
Il colosso del web si impegna anche a comunicare “attraverso l’interfaccia della rete AdSense (il programma di affiliazione attraverso il quale i proprietari di siti internet possono vendere spazi pubblicitari utilizzando Google come intermediario) disponibile online, della percentuale di revenue-sharing, e delle sue eventuali modifiche, spettante agli editori affiliati al programma AdSense Online”.
“Siamo felici della collaborazione che si è instaurata con l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e con gli editori nell’affrontare le questioni da loro sollevate”, ha commentato Google.

  

Parte intanto oggi sulle pagine dei giornali quotidiani, per proseguire poi anche nelle prossime settimane su quelli periodici, la campagna istituzionale di comunicazione promossa dalla Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG) diretta a sensibilizzare grandi e piccoli inserzionisti sull’opportunità e sulla convenienza di investire, oggi più che ieri, sulla carta stampata.

La campagna parlerà agli investitori pubblicitari e si propone di ricordare gli insostituibili vantaggi dei giornali quotidiani e periodici, quanto mai vitali, anche grazie alla integrazione sempre più diffusa con gli altri media.

Le caratteristiche della stampa ne fanno tuttora veicolo ottimale per i messaggi pubblicitari, come i singoli annunci della campagna sottolineeranno.

 

Declinata su tutta la stampa quotidiana e periodica associata alla Fieg, la campagna costituisce una delle diverse iniziative che la Federazione ha intrapreso e intraprenderà a salvaguardia del prodotto editoriale e per promuovere l’attitudine alla lettura del giornale, anche e soprattutto tra i più giovani.

I messaggi della campagna fanno leva sulla visibilità della comunicazione pubblicitaria sulla carta stampata, sulla sua capacità di raggiungere efficacemente sia il grande pubblico dei lettori che singoli target, in funzione delle abitudini di lettura, delle passioni, degli interessi.

 

Il Presidente della Federazione, Carlo Malinconico, ha salutato con soddisfazione l’avvio della campagna: “Si tratta di una iniziativa in cui crediamo molto, volta a sottolineare con orgoglio il ruolo immutato della carta stampata nella comunicazione pubblicitaria. Un alto livello di investimenti pubblicitari sulla stampa, unito alla capacità di incontrare il gusto dei lettori, è una condizione essenziale per garantire la libertà degli editori e, con essa, il pluralismo e la democrazia”.

“La campagna giunge, peraltro, a pochi giorni di distanza dalla pubblicazione della nuova indagine Audipress sulla lettura dei giornali, da cui emergono dati positivi e confortanti. Nonostante la crisi che sta colpendo l’editoria, gli italiani continuano a manifestare interesse verso i giornali quotidiani e periodici ed anzi i tassi di lettura mostrano vivacità e una significativa tendenza di crescita.”

“E’ la prova – ha affermato il Presidente Malinconico – che il bisogno di informazione da parte dei cittadini non è influenzato dai cicli economici ed è anche un riconoscimento agli sforzi degli editori per migliorare la qualità dei loro prodotti.”

 

A questa campagna di comunicazione ne seguiranno altre, come pure si vedrà la partecipazione attiva della Federazione e degli editori associati a tutte quelle iniziative – come quella promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con la Prima Giornata Nazionale per la Promozione della Lettura – che vanno nel segno del sostegno e della tutela dei valori dell’approfondimento, della cultura, della libera circolazione delle idee.

 

La crisi dell’editoria è strettamente legata alla caduta vertiginosa delle entrate pubblicitarie, molte delle quali sono finite nelle casse delle web company.

Internet ha radicalmente modificato i tradizionali modelli a favore di un tipo di informazione più veloce.

Per John Elkann, presidente di presidente della Fiat e di Exor, non sarà internet a segnare la fine della carta stampata. E’ quanto ha sottolineato intervenendo al Salone del libro di Torino al dibattito ‘Il futuro della carta stampata‘ a cui ha partecipato anche l’amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabé, il direttore de ‘La Stampa’ Mario Calabresi e il responsabile di Google Italia, Stefano Maruzzi. L’occasione è stata la presentazione del libro dei due giornalisti Massimo Gaggi e Marco Bardazzi ‘L’ultima notizia. Dalla crisi degli imperi di carta al paradosso dell’era di vetro’.

 

“Il bisogno di informazione c’è e crescerà e non c’è incompatibilità tra un giornale di qualità e ciò che offrono le nuove tecnologie – ha osservato Elkann – di fronte c’è una sfida straordinaria che bisogna saper cogliere, sviluppare contenuti di qualità con l’attenzione rivolta a costi e ricavi’.

“Bisogna essere capaci – ha detto Elkann – di preservare quello che c’è e capire le opportunità, compatibilmente con i costi e i ricavi. Non c’è incompatibilità fra il giornale di carta fatto bene, di qualità e tutte le nuove frontiere aperte dalle nuove tecnologie’.

 

Anche per il direttore della Stampa, Mario Calabresi, ‘quello attuale è un momento storico di transizione che può essere vissuto con ansia, ma è anche un momento di grande opportunità”.

 

‘L’esperienza – ha osservato Stefano Maruzzi, country manager di Google Italia – dimostra che è in aumento la richiesta di contenuti informativi sulla rete e, quindi, le prospettive non sono affatto catastrofiche’.

 

“C’è un rischio, però – ha avvertito l’amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabè – e riguarda la crescita del traffico dati sulla rete telefonica. Le nostre risorse – ha detto – sono impegnate per il 70% da un download di contenuti video: il 50% è occupato da video scaricati illegalmente da eMule e bitTorrent, un altro 20% da eTube’.