Tlc: il difficile contesto economico pesa sulle trimestrali dei big europei, ma confermate le previsioni per il secondo semestre

di Alessandra Talarico |

Europa


Operazione ‘Eiffel’

Il difficile contesto macroeconomico pesa sulle trimestrali dei big delle tlc europee, che hanno chiuso il periodo da aprile a giugno con un evidente calo degli utili.

 

L’ex monopolista francese France Telecom ha chiuso il secondo trimestre con un fatturato in calo del 3,8% a 12,77 miliardi di euro (rispetto ai da 13,28 miliardi dello stesso periodo 2008). L’Ebitda si è attestato a 4,52 miliardi di euro, a fronte dei 4,66 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente, ma si è posizionato comunque su un livello superiore alle stime degli analisti di 4,34 miliardi.

 

Il primo semestre si è chiuso invece con un utile netto di 2,559 miliardi di euro in calo del 4,3% rispetto all’anno prima, su un fatturato di 25,46 miliardi, in calo del 3,2%. L’Ebitda è sceso del 5,1%, a 8,82 miliardi di euro (dai 9,29 miliardi dello scorso anno), ma si attesta al di sopra delle previsioni degli analisti di 8,67 miliardi.

A pesare sui conti, secondo il management del gruppo d’oltralpe, oltre al “continuo deterioramento del contesto economico” anche l’accresciuta pressione regolamentare.

 

France Telecom, il terzo maggior gruppo europeo di telefonia, ha confermato di attendere per il 2009 un cash flow organico di 8 miliardi di euro.

Per il secondo semestre, la società attende un impatto ancora maggiore delle misure regolamentari sul fatturato: nel primo trimestre queste hanno pesato per 383 milioni di euro e nella seconda metà dell’anno peseranno il doppio.

 

Per i responsabile finanziario Gervais Pellissier “…il gruppo sta resistendo bene in un contesto economico in declino e in un ambiente normativo che si sta rafforzando, anche se il secondo semestre evidenzia un calo del profitto”.

 

La spagnola Telefonica , primo gruppo Ue per capitalizzazione di mercato, ha chiuso il secondo trimestre con utili in calo del 6,1% a 1,93 miliardi di euro, a fronte dei 2,06 miliardi dell’analogo periodo dell’anno precedente. Il fatturato è sceso del 2,6% a 13,89 miliardi di euro.

I risultati trimestrali hanno comunque battuto le attese degli analisti, che attendevano profitti per 1,82 miliardi di euro, grazie alle buone performance registrate in America Latina che hanno compensato la debolezza sul mercato domestico.

 

L’America Latina è infatti la sola regione in cui il gruppo segna un incremento del giro d’affari: nel secondo trimestre la crescita nella regione si è attestata al 3,6% a 5,56 miliardi di euro, mentre nel semestre l’incremento è pari al 4,2% a 10,9 miliardi di euro.

In Spagna, la flessione si attesta al 6,9% nel trimestre (4,84 miliardi di euro) e al 5,6% nel semestre, mentre in Europa il fatturato trimestrale è sceso del 5,9% a 3,32 miliardi, quello semestrale del 6,2%.

 

L’utile derivante dalle partecipazioni in società associate si è attestato a 30 milioni di euro contro una perdita 4 milioni di euro nello stesso periodo 2008.

Il gruppo ha spiegato in una nota che“Il risultato derivante dalla partecipazione in Portugal Telecom è in parte compensato dalle perdite registrate dal gruppo per le quote in Lycos Europe e Telco”. Quest’ultima è la holding che controlla Telecom Italia,  di cui il gruppo spagnolo controlla il 42,3%, pari a una quota indiretta del 10,49% del capitale ordinario del gruppo telefonico italiano.

Superiori alle attese del mercato anche gli utili semestrali, che – in crescita dello 0,7% – si attestano a 3,62 miliardi di euro, battendo il consensus di 3,55 miliardi di euro. L’Ebitda ha raggiunto i 10,94 miliardi di euro, in calo rispetto allo stesso periodo 2008, ma superiore ai 10,78 miliardi attesi dagli analisti.

Confermati gli obiettivi 2009, per una crescita dell’Ebitda compresa tra l’1 e il 3% e per un dividendo di 1,15 euro per azione.

 

Decisamente più consistente il calo degli utili registrato dalla britannica BT Group, che chiude il trimestre con profitti in discesa a 214 milioni di sterline, contro i 382 milioni di sterline dello stesso periodo 2008. L’utile per azione si è quindi attestato a 2,8 pence per azione rispetto ai 4,9 dello stesso periodo 2008. In calo anche l’Ebitda, passato da 1,32 miliardi di sterline a 1,29 miliardi, mentre i ricavi appaiono sostanzialmente stabili a 5,2 miliardi rispetto ai 5,17 dello stesso periodo 2008.

 

Per il Ceo Ian Livingstone “L’apertura dell’anno è stata solida, nonostante condizioni di mercato estremamente difficili” e la difficile situazione in cui versa la divisione BT Global Services “che ha segnato dei progressi, ma richiede ancora molto lavoro”.

Per il resto dell’anno, il gruppo conta di riuscire a ridurre di 1 miliardo di sterline i costi operativi e le spese in conto capitale e di generare un flusso di cassa superiore a 1 miliardo.