Tv digitale: diffusione in Europa e Usa e criticità del video on-demand

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TV interattiva

A fine marzo 2009, la penetrazione della TV digitale in Italia si attesta al 53% sul totale abitazioni TV. In Francia supera di poco il 76% e in Spagna è al 68%. In Gran Bretagna,  fra i primi paesi europei per diffusione della TV digitale, la penetrazione è dell’89%.

E’ quanto emerge dai dati presentati da e-Media Institute , il quale evidenzia che, a livello aggregato dei 5 principali paesi UE, il primo trimestre dell’anno ha visto le diverse piattaforme digitali crescere in diffusione ai seguenti tassi: Televisione Digitale Terrestre +7,5%; Satellite Pay  +0,8%; Satellite gratuito +2,4%; IPTV +7,2%; Cavo digitale +2,8%. La piattaforma digitale più diffusa è la Televisione Digitale Terrestre che raggiunge 33,7 milioni di abitazioni (dati riferiti al primo TV set).

 

Per quanto riguarda lo sviluppo della Tv digitale oltreoceano, sul numero di giugno di DIGITA, la newsletter dell’associazione DGTVi, e-Media Institute pubblica un’analisi sullo switch-off completato il 12 giugno scorso negli USA. Il posticipo di 4 mesi (era inizialmente fissato il 17 febbraio) ha permesso di recuperare il ritardo accumulato e di dimezzare il numero delle famiglie solo analogiche. Due giorni dopo lo spegnimento, si contavano circa 2,5 milioni di famiglie (il 2,2% del totale famiglie TV USA) del tutto impreparate allo switch-off, contro i 5 milioni di febbraio. Tale situazione è comunque destinata a rientrare già in tempi brevi: nei giorni a ridosso dello switch-off, infatti, hanno registrato una forte crescita le richieste per ottenere i sussidi statali all’acquisto dei ricevitori (coupon del valore di $40). Al 21 giugno le famiglie senza TV sono già scese a 2,1 milioni e continueranno a ridursi al ritmo di circa 400-500mila a settimana.

 

Per i servizi di Video-on-Demand (VoD), numerose indagini dimostrano in modo sempre più chiaro che l’interfaccia e l’organizzazione dei contenuti sono tra i principali fattori di successo. L’entusiasmo del pubblico nei confronti del concetto di VoD  – spesso percepito come l’offerta “ideale” verso la quale la televisione dovrebbe tendere – deve fare i conti con dinamiche di fruizione che privilegiano le proposte in grado di facilitare l’orientamento all’interno di un’offerta ampia e in costante aumento.

L’equilibrio tra varietà e qualità delle library da una parte e semplificazione e orientamento della scelta dall’altra sembra essere la principale sfida per il prossimo futuro del VoD. (r.n.)

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