Telecom Italia: tre offerte per Hansenet. Anche Telefonica in corsa, ma Bernabè ribadisce ‘infondate le voci di fusione’

di Alessandra Talarico |

Europa


Cesar Alierta - presidente Telefonica

Sono tre le offerte arrivate a Telecom Italia per l’acquisizione della divisione internet tedesca Hansenet. Lo ha confermato l’amministratore delegato Franco Bernabè, che si è detto soddisfatto di come sta procedendo il programma di dismissione delle attività non core, che dovrebbe portare nelle casse del gruppo circa 3 miliardi di euro nei prossimi tre anni.

 

Tra le attività giudicate non indispensabili al business, oltre a Hansenet, anche Telecom Italia Sparkle, le attività a Cuba – dove il gruppo controlla, tramite TI International, il 27% di Etecsa – e la divisione internet olandese BbNed.

 

I risultati di questo piano sono in corso di realizzazione  e, ha aggiunto Bernabè, “si vedranno” ma, in questa fase critica dell’economia, non “si possono dare né tempi né scadenze” circa il suo completamento.

Le dismissioni, ha più volte ribadito Bernabè, avverranno “al momento giusto, al prezzo giusto e al compratore giusto”: l’obiettivo resta l’alleggerimento del debito e il focus su Italia e Brasile, ma ogni operazione verrà effettuata “in modo accurato per non perdere valore”.

 

Dalla vendita di Hansenet, che opera col marchio Alice e ha 2,3 milioni di abbonati, Telecom Italia vorrebbe guadagnare almeno 1,3 miliardi di euro.

Stamani Jaime Smith, l’amministratore delegato della divisione tedesca di Telefonica –  02 Germany – ha confermato di aver avanzato un’offerta per Hansenet.

“Abbiamo presentato un’offerta non vincolante”, ha precisato Smith, sottolineando che Telecom Italia non ha ancora fornito risposta all’offerta.

 

Non ancora confermato, invece, l’interesse di Vodafone, che è già presente sul mercato tedesco della banda larga con Arcor, il secondo operatore di rete fissa in Germania, la cui acquisizione è stata completata a maggio del 2008 per 474 milioni di euro.   

Arcor, con circa 3 milioni di utenti, controlla il 14% del mercato broadband tedesco e l’ad di Vodafone Germany Friedrich Joussen ha dichiarato che la società intende portare la propria quota al 25% e sarebbe alla ricerca di un’opportunità per consolidarsi sul mercato.

Vodafone Germany conta 34 milioni di clienti, pari al 40% del mercato ed è il secondo operatore mobile tedesco dopo T-Mobile, controllato dall’ex monopolista Deutsche Telekom.

 

Secondo l’agenzia Bloomberg sarebbero in corsa per l’acquisizione di Hansenet anche il provider United Internet, terzo fornitore di servizi internet in Germania, e l’operatore turco Turkcell.

 

Telefonica, che in Germania controlla O2, contava 215 mila utenti a fine 2008: l’acquisizione di Hansenet permetterebbe al colosso spagnolo di diventare il maggiore competitor di Deutsche Telekom nella telefonia fissa, tanto più che il gruppo già fornisce alla società il servizio dsl attraverso la sua filiale tedesca O2, e “avrebbe l’ultima parola” come potenziale compratore.

 

Il gruppo di Cesar Alierta, intanto, ha comunicato i dati finanziari del primo trimestre, che si è chiuso con un utile in crescita del 9,8% a 1,69 miliardi di euro, superiore alle attese del mercato. I ricavi del trimestre sono scesi dell’1,4% a 13,70 miliardi, mentre l’utile operativo prima di ammortamenti e svalutazioni (OIBDA) è sceso dello 0,4% a 5,35 miliardi di euro.

 

Le performance del gruppo sono state trainate, in particolare, dalle attività in America Latina, dove i ricavi sono aumentati del 4,8% a 5,4 miliardi di euro e l’OIBDA è cresciuto del 10,9% a 2,08 miliardi.

In Spagna, invece, i ricavi sono scesi del 5,7% e il margine operativo lordo del 5%.

 

La società ha quindi confermato le stime per l’anno in corso, continuando a prevedere un OIBDA in rialzo tra 1-3% e un dividendo di 1,15 euro.

 

Riguardo le recenti indiscrezioni di stampa relative a una possibile fusione col gruppo spagnolo, Bernabè ha nuovamente ribadito che si tratta di ipotesi non rispondenti al vero.

La collaborazione col gruppo spagnolo – cui fa capo il 43% di Telco, che a sua volta controlla il 23,6% di Telecom Italia – “è stata molto intensa e le due grandi società hanno dimostrato di avere idee e progetti strategici importanti che possono sviluppare insieme”, ha detto Bernabè, sottolineando che i progetti di fusione si dibattono nella sede appropriata che è “la sede di Telco, che è l’azionista di riferimento, dove siedono per discutere Telefonica e gli azionisti italiani”.

 

Ieri, intanto, il gruppo ha confermato di aver dato mandato alle banche per la ricerca di un partner per la cessione di una quota di minoranza (49%) di Telecom Italia Sparkle, ad eccezione di alcuni asset particolari del gruppo Sparkle  (LAN Nautilus Sud America ed altri minori) che potrebbero essere ceduti anche integralmente “qualora se ne presentasse l’opportunità”.