Banda larga: i prossimi passi della Ue per garantire accesso ad alta velocità a tutti i cittadini entro il 2010

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


Banda larga

I 27 ministri delle telecomunicazioni della Ue si incontrano oggi a Praga per discutere le questioni relative al settore delle tlc, di fondamentale importanza per il futuro sviluppo di una economia europea della conoscenza.

I principali temi affrontati riguardano il ruolo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) e di un mercato unico senza frontiere regolamentari per reagire alla crisi economica.

 

La Ue mira a realizzare una copertura internet ad alta velocità per tutti i cittadini entro il 2010, come parte del piano di recupero economico europeo e ha proposto di destinare 1 miliardo di euro per sostenere gli investimenti in infrastrutture a banda larga.

 

Viviane Reding, commissario Ue per i media e la società dell’informazione ritiene che “La migliore risposta dell’Europa alla crisi finanziaria ed economica è l’azione coordinata, finalizzata alla creazione di un mercato unico pro-concorrenziale senza frontiere di regolamentazione, aperto alle imprese e ai consumatori”.

L’Europa, secondo la Reding, ha bisogno in questo momento di una “rapida azione coordinata e di un rafforzamento dei principi della concorrenza su cui il mercato unico europeo si basa, nonché di reti ad alta velocità per tutti i cittadini, non importa se basate su tecnologie senza fili o su fibra, purché siano aperte alla concorrenza e in grado di stimolare la crescita economica”.

 

E ancora, ha aggiunto il Commissario, “l’Europa ha bisogno di arbitri indipendenti a livello nazionale ed europeo, nonché di regolazioni rapide, mirate e trasparenti”.

 

Ciò di cui l’Europa non ha assolutamente bisogno, invece, è “una nuova ondata di protezionismo o un ritorno ai vecchi monopoli”.

 

“Mi auguro che a Praga – ha concluso il Commissario – i ministri confermino il loro impegno per il raggiungimento di una copertura a banda larga per tutti gli europei entro il 2010, e per l’apertura della fase finale dei negoziati con il Parlamento europeo sul pacchetto delle telecomunicazioni. L’economia europea ei cittadini sono in attesa di risultati”.

 

Le tecnologie ICT, secondo le valutazioni della Commissione, svolgeranno un ruolo chiave per accelerare la ripresa economica europea.

Gli investimenti diretti nel settore possono contribuire al mantenimento di posti di lavoro e anche a rendere l’economia più competitiva.

Il settore ICT ha contribuito a una crescita del Pil del 25% e alla metà degli aumenti di produttività negli ultimi dieci anni.

 

L’accesso a internet a banda larga è in grado di sbloccare i percorsi per trovare nuovi posti di lavoro, l’apprendimento di nuove competenze, l’individuazione di nuovi mercati e il taglio dei costi.

La banda larga ultra-veloce è dunque indispensabile per le imprese e per i servizi pubblici come scuole, ospedali e uffici governativi di una economia moderna.

 

Secondo recenti studi, lo sviluppo della banda larga contribuirà alla creazione di circa un milione di posti di lavoro in Europa e alla crescita delle attività economiche per 850 miliardi di euro tra il 2006 e il 2015.

 

Il 28 gennaio 2009, la Commissione ha proposto di destinare 1 miliardo di euro dei fondi comunitari per investimenti in nuove infrastrutture a banda larga nell’ambito del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale. La proposta richiede l’approvazione del Consiglio e la Commissione ha invitato i ministri Ue ad adottare tali proposte prima possibile, in modo che il denaro possa essere già impegnato nel 2009.

 

I temi su cui va ancora trovato un accordo convincente sono tuttavia molti e riguardano la gestione dello spettro radio, un approccio regolamentare proconcorrenziale e coerente, la banda larga come servizio universale.

 

L’attuale quadro normativo europeo ha aperto i mercati in modo efficace, ma non sono ancora state risolte talune incoerenze normative e strozzature della concorrenza (come ad esempio l’accesso alle reti internet di nuova generazione o le tariffe di terminazione).

Nel novembre 2007, la Commissione ha quindi proposto la riforma delle norme sulle telecomunicazioni per garantire una maggiore coerenza e consentire ai cittadini di beneficiare di servizi di comunicazione migliori, più economici e più sicuri.

 

Il Parlamento europeo ha votato, in prima lettura, su tutto il pacchetto di riforma nel corso della sessione plenaria del 24 settembre 2008. La Commissione ha quindi adottato una proposta modificata il 6 novembre 2008.

 

Oggi, il Consiglio ha votato una posizione comune sul pacchetto, sulla base del primo accordo politico raggiunto dal Consiglio il 27 novembre 2008.

 

Il passo successivo è il voto in seconda lettura nella seduta plenaria del Parlamento europeo (prevista per il mese di aprile), mentre sono in corso incontri informali tra Parlamento, Commissione e Consiglio.