Broadband: Scajola, ‘Banda larga, fondamentale per l’economia del Paese’. Intanto stanziati 800 mln per coprire le zone marginali

di Raffaella Natale |

Italia


Claudio Scajola

“…Il problema dell’evoluzione della rete di telecomunicazioni a banda larga è fondamentale per l’economia del Paese. Abbiamo incaricato Francesco Caio, che ha già svolto nei mesi scorsi un analogo incarico per il Governo inglese, di predisporre un rapporto sul tema che sarà pronto tra breve”.

 

E’ quanto ha dichiarato il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, spiegando che su questa base, e nel confronto con tutti gli operatori interessati, il Governo assumerà le opportune decisioni.

 

“…Nel frattempo – ha aggiunto – per portare la banda larga nelle zone marginali, abbiamo già previsto uno stanziamento di 800 milioni che, con il metodo del project financing consentirà di coprire il 60% del Paese. Per quel che riguarda la rete telecom ho già detto più volte e ribadisco che nessuna eventuale iniziativa potrà essere assunta senza il pieno consenso della società”.

 

Il rapporto Caio, che dovrebbe essere presentato entro il mese prossimo, darà modo al Governo di stabilire le modalità di azione per lo sviluppo della nuova infrastruttura che, secondo i calcoli del coordinatore nazionale del Dipartimento attività produttive di Forza Italia Pierluigi Borghini, partendo dal presupposto che ogni allaccio valga 500 euro e che le utenze siano 23 milioni, “dovrebbe arrivare a costare 11 miliardi e mezzo di euro”.

 

Secondo indiscrezioni di stampa, tra le diverse ipotesi considerate da Caio ci potrebbe essere anche quella dello scorporo della rete, invisa però ai soci spagnoli di Telefonica.

 

Il mese scorso, Caio ha presentato a Paolo Romani, sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle comunicazioni, i primi risultati della ricognizione effettuata negli ultimi tre mesi, volta a delineare il futuro sviluppo delle reti broadband di prossima generazione.

 

I punti toccati sono stati essenzialmente tre: “l’utilizzo della banda larga, il gap che separa il nostro Paese dalle maggiori economie mondiali” in termini di sviluppo delle infrastrutture, “le prospettive di crescita della domanda legate all’evoluzione di internet come piattaforma di distribuzione dei contenuti”.

 

L’analisi condotta da Caio dovrebbe servire, tra le altre cose, a fornire indicazioni su quali siano le tecnologie da utilizzare – fibra ottica o wireless (WiMax, Umts, Hsdpa, ecc) – nelle diverse aree del nostro Paese, al fine di effettuare una copertura del territorio il più possibile completa – considerando le condizioni orografiche dell’Italia – limitando i costi e gli sperperi di denaro.

 

Secondo le valutazioni di Caio, la mancanza in Italia di infrastrutture alternative a quella di Telecom Italia, oltre che limitare la “pressione competitiva” e gli investimenti in nuove tecnologie, porterà il nostro Paese a confrontarsi “con una carenza strutturale della rete a banda larga” entro al massimo 2-3 anni.

 

Occorre dunque accelerare gli investimenti e favorire un “maggiore coordinamento, in linea con quanto avviato dal Ministero, tra iniziative centrali e periferiche per ottimizzare l’utilizzo dei fondi pubblici”.

 

I fondi messi a disposizione dal Governo, che ammontano a 1 miliardo di euro, corrispondono a circa il 10% della spesa per la realizzazione della nuova rete, stimata intorno ai 10 miliardi di euro.

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