Orange: la decisione antitrust di sospendere l’esclusiva dell’iPhone ‘non influirà sulle vendite’. Previsti sconti per Natale

di Alessandra Talarico |

Francia


iPhone

La decisione dell’Antitrust francese di sospendere l’esclusiva accordata da Apple a Orange per la vendita dell’iPhone non avrà alcun impatto sulle vendite natalizie dell’operatore mobile.

 

Lo ha affermato Jean-Yves Larrouturou, direttore esecutivo di France Télécom – casa madre di Orange – in un’intervista al quotidiano La Tribune.

La decisione del Consiglio della Concorrenza, rischia tuttavia di rimettere in discussione i piani d’investimento di Orange, che erano stati basati su un’esclusiva triennale eventualmente prolungabile per altri due.

 

France Télécom ha già annunciato di voler fare ricorso, mentre i concorrenti SFR e Bouygues Telecom sperano di poter avviare al più presto la commercializzazione del più amato degli smartphone in circolazione.

 

Orange, che ha messo in vendita l’iPhone dal 29 novembre 2007 sia sotto abbonamento che ‘nudo’, ha quindi reso noto che abbasserà da qui a Natale il prezzo del telefonino, da 99 euro a 79 euro per la versione da 8Gb e da 119 a 99 euro per la versione da 16Gb, sempre però scegliendo di abbonarsi per due anni ai suoi servizi.

 

L’operatore dice di aver venduto fin qui oltre 150 mila iPhone di seconda generazione (la prima versione uscita) e 450 mila iPhone 3G.

 

In base alle valutazioni dell’Antitrust francese, l’esclusiva per un periodo così lungo di un telefonino tanto amato dal pubblico rappresenta “un ulteriore fattore di rigidità” in un mercato “che già soffre di un deficit di concorrenza”, nonché una “minaccia grave e immediata per i consumatori e la concorrenza sul mercato mobile”.

Il modello di business scelto per la commercializzazione del telefonino andrebbe inoltre ad avvantaggiare gli operatori con più clienti, scelti di default dai produttori per la vendita dei loro modelli di punta.

 

Secondo Orange, però, la decisione, pone la Francia in una condizione radicalmente diversa da quella prevalente in Germania, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti e mette in discussione “gli sforzi affrontati da Orange per il decollo dell’alta velocità mobile in Francia”.