Telemedicina: la Ue interviene per migliorare la qualità delle prestazioni mediche accessibili dai cittadini attraverso l’ICT

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


Telemedicina

In un’Europa che invecchia, in cui sempre più cittadini vivono con malattie croniche, la telemedicina può rivelarsi uno strumento essenziale per migliorare sia la qualità della vita che la qualità delle prestazioni mediche accessibili dai cittadini europei.

Nonostante i potenziali vantaggi offerti dai servizi di telemedicina, però, il loro uso è ancora limitato nella maggior parte dell’Unione europea.

 

Per sostenere e migliorare l’accesso alla telemedicina per i cittadini e gli operatori sanitari in tutta Europa è quindi intervenuta la Commissione europea che, in risposta a una richiesta di azione da parte degli Stati membri, ha adottato una comunicazione volta ad accrescere e ad ampliare i servizi di telemedicina, tra cui la diagnosi, il trattamento e il monitoraggio a distanza in tutta Europa.

 

Tali servizi consentiranno, ad esempio, a un paziente colpito da una rara malattia di avere una diagnosi di uno specialista di un centro di eccellenza europeo che magari si trova migliaia di chilometri di distanza, senza spostarsi dalla sua città. Ma anche di monitorare più da vicino pazienti con patologie croniche e, quindi, di migliorare la qualità della vita dei cittadini della Ue.

 

Ad esempio, la telemedicina consente il controllo a distanza di importanti parametri sanitari (come i livelli di zucchero nel sangue o della pressione sanguigna) evitando fastidiosi e – in particolare per i pazienti più anziani – estenuanti viaggi per recarsi dal medico o in ospedale.

Si può, inoltre, migliorare l’accesso ai trattamenti specializzati per i pazienti residenti in zone remote e in cui l’accesso alle cure sanitarie è difficile o ancora contribuire ad abbreviare le liste di attesa, per esempio in radiologia, attraverso la lettura e l’interpretazione a distanza delle radiografie o delle Tac.

 

Last but not least, la telemedicina è già un’industria globale multimiliardaria e può contribuire in modo sostanziale alla crescita dell’economia europea, a condizione, però, che vengano affrontati e risolti gli ostacoli allo sviluppo, come la frammentazione del mercato e la scarsa chiarezza giuridica.

 

“Allo stesso tempo – ha sottolineato il commissario Viviane Reding – la fornitura di servizi di assistenza sanitaria a distanza attraverso le tecnologie ICT può servire a ottimizzare l’uso delle scarse risorse umane e finanziarie in campo medico”.

“La chiave del successo – ha aggiunto il commissario alla salute  Androulla Vassilou – è il pieno coinvolgimento dei cittadini, dei pazienti e dei professionisti della salute”.

 

Per raggiungere questo obiettivo e affrontare le sfide che si proporranno negli anni a venire in un’Europa che invecchia, la Ue ha proposto una serie di azioni che andranno a incidere sia sulla qualità della vita che sulla qualità delle prestazioni mediche accessibili dai cittadini europei.

 

La Commissione intende dunque mettere le sue competenze in campo per aumentare la fiducia e l’accettazione della telemedicina tra gli utenti, in particolare, incoraggiando la fornitura e la diffusione di dati scientifici che dimostrino la sua efficacia.

Bruxelles interverrà anche per portare chiarezza giuridica sulla legislazione comunitaria esistente e incoraggiare gli Stati membri a migliorare la fornitura dei servizi, nonché per risolvere problemi tecnici come la mancanza di adeguate infrastrutture a banda larga e di interoperabilità tra i diversi dispositivi di telemedicina.