ICT: si rafforza la collaborazione tra Ue e Africa nei settori chiave dello sviluppo economico

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


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La scienza e la tecnologia sono elementi fondamentali per lo sviluppo di soluzioni alle grandi sfide dell’Africa.

Come ha affermato anche Philip Emeagwali – informatico e geologo nigeriano, soprannominato dall’ex presidente Usa Bill Clinton il Bill Gates africano – “la sfida dell’Africa per il XXI secolo sarà l’utilizzo ad ampio raggio di internet che, attraverso il cyberspazio, distruggerà le barriere geografiche per collegare i villaggi africani più remoti a Parigi, Tokyo, Londra”.

 

L’Africa – ha sottolineato Emeagwali nel suo intervento al Forum sullo sviluppo dell’Africa di Taormina – deve prendere in mano il proprio destino e imparare a “sfruttare il capitale intellettuale dei propri giovani” e la tecnologia è indispensabile per raggiungere questo obiettivo, poiché “permette di fare di più con meno, senza impoverire le risorse naturali”.

 

Anche la Commissione europea intende fare la propria parte per sostenere lo sviluppo del continente africano in settori chiave come la scienza, l’ICT e le tecnologie spaziali: nel corso di un meeting con la Commissione dell’Unione Africana, i commissari Ue M. Janez Potočnik (ricerca), Viviane Reding (informazione e media), Günter Verheugen (imprese e industria) e Louis Michel (sviluppo) insieme al commissario africano alle risorse umane Jean-Pierre Onvéhoun Ezin, hanno messo l’accento sulla necessità di rafforzare la capacità e le infrastrutture dell’Africa nei settori cruciali della scienza, dell’ICT e delle tecnologie spaziali.

A fare da framework per la messa in opera della partnership Ua-Ue, un documento contenente 19 ‘progetti faro’, sei dei quali – ha sottolineato la Ue – “sono prioritari e richiedono un’attenzione immediata”.

 

Obiettivo ultimo della cooperazione è di portare l’Africa a produrre le proprie conoscenze e i propri servizi e a elaborare le politiche adeguate nell’ambito di questi settori cruciali per lo sviluppo.

 

Questa dichiarazione congiunta è in linea con lo spirito generale del partenariato lanciato durante il vertice Ue-Ua del dicembre 2007, che consiste nel “lavorare con l’Africa e non solo per l’Africa”.

 

I progetti faro sono stati individuati dalla Commissione africana per rispondere alle esigenze del continente: essi contribuiranno a costruire le capacità atte a sfruttare, applicare e sviluppare la scienza e la tecnologia al fine di sradicare la povertà, combattere le malattie, ridurre il divario digitale, bloccare il degrado ambientale e migliorare la competitività economica.

 

Pertanto, le conoscenze scientifiche e le competenze di ingegneria sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi delle altre partnership.

 

I sei progetti considerati fondamentali e quindi individuati per la rapida attuazione riguardano:

Nel campo dell’ICT, due mirano a migliorare la diffusione e l’utilizzo di internet e a estendere la portata della rete GEANT all’Africa subsahariana.

 

In ambito scientifico, due progetti ambiscono ad aiutare l’Unione africana a sviluppare le proprie risorse scientifiche. Il progetto ‘African Research Grants’ aiuterà la Ua a mettere in atto un programma quadro per la ricerca. Nel quadro del progetto ‘Water and Food security in Africa’, il bacino del Nilo servirà da ‘caso pilota’ per le attività di ricerca e di dimostrazione che hanno come obiettivo di affrontare i problemi di approvvigionamento di cibo e acqua e di favorire una gestione efficace del territorio.

 

Nel settore spaziale, il progetto GMES-Africa mira invece a rafforzare l’Africa l’uso di sistemi di telerilevamento in particolare attraverso la costruzione di sistemi operativi. Un secondo progetto avrà come obiettivo quello di migliorare la capacità dell’Unione africana nel campo delle scienze geospaziali.

 

La dichiarazione comune invita i 27 Stati membri dell’Unione europea, così come il 53 Stati membri dell’Unione  africana, l’industria e la società civile a coordinare il loro coinvolgimento nei 19 progetti e, in particolare, a definire appropriati strumenti di finanziamento che potrebbero provenire da fondi comunitari, nazionali, regionali o privati, al fine di garantire il successo della loro attuazione.

 

Nell’ambito di questa collaborazione, la Ue e la Ua hanno deciso di ampliare la partecipazione africana al 7 ° programma quadro di ricerca (7PQ), in particolare nei settori della salute, dell’ambiente e del clima, energia, agricoltura e prodotti alimentari, tecnologie dell’informazione e della comunicazione e applicazioni spaziali.

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