Editoria: il New York Times si rifà il look, mentre Murdoch trama una fusione con il Wall Street Journal

di Raffaella Natale |

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Rupert Murdoch

Il New York Times, non senza qualche problema nella famiglia Sulzberger, si rifà il look. Per ottobre, il noto quotidiano americano arriverà in edicola non più come adesso in tanti fascicoli separati, ma a sezioni accorpate, senza che ci sia una riduzione delle pagine.

Una scelta motivata dalla necessità di far fronte alle difficoltà legate agli introiti pubblicitari e che determinerà un netto taglio dei costi di produzione.

In dettaglio, a partire dal 6 ottobre la “Metro Section ” verrà accorpata con la prima sezione, dedicata finora alla politica e agli affari internazionali. Sport e finanza nei giorni feriali faranno parte della stessa sezione mentre saranno separati nel weekend e il lunedì.

Ma questa operazione servirà proprio adesso che si sta registrando un grosso passaggio dei lettori verso internet?

Lo stesso quotidiano lo scorso anno non aveva escluso la possibilità che entro cinque anni non avrebbe più stampato un giornale di carta.

Ammesso che per cronache e sport si tratta di una sorta di ‘downgrading’, i vertici del Times hanno osservato che l’organizzazione “fisica del giornale poco importa in un momento in cui una crescente proporzione dei lettori si sta spostando online”.

“…Date le sfide che abbiamo davanti, stiamo costantemente ogni giorno lavorando a sistemi per ridurre i costi che non abbiano impatto sulla quantità e la qualità dei pezzi che forniamo ai nostri lettori”, ha scritto l’editore Arthur Sulzberger Jr in una nota allo staff.

E mentre il NYT si rinnova, il tycoon dei media Rupert Murdoch pensa a come mettere le mani sul quotidiano, dopo aver acquistato l’eminente Wall Street Journal.

In un articolo pubblicato su Vanity Fair, firmato dal giornalista Michael Wolff, si legge che il magnate avrebbe anche “…seriamente pensato di mettere le mani su una quota di minoranza di Bloomberg News“.

Prima che la News Corp acquistasse il prestigioso quotidiano finanziario controllato da Dow Jones (al prezzo di 5,16 miliardi di dollari), Murdoch, “per circa un’ora” si sarebbe convinto che Merrill Lynch si stesse per disfare del suo 20% circa di Bloomberg e che lui l’avrebbe comprato. Successivamente il tycoon si è fissato di voler acquistare il New York Times.

“…Murdoch è un tipo che coltiva ossessioni – ha scritto Wolff – come controllare le informazioni finanziarie dell’intero pianeta“. “…Ma il suo entourage l’ha messo in guardia che si tratta di una chimera – prosegue Wolff – . I problemi con l’antitrust sono insormontabili, i Sulzberger non lo cederebbero mai, per non parlare poi dell’anatema dell’opinione pubblica”.

Ma il magnate non si è arreso: “…L’ho visto analizzare i numeri, tramare una fusione fra Journal e Times e fantasticare sull’esodo in massa della redazione il giorno del suo sbarco nel sacro tempio dei Sulzberger”.

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