Telecom Italia: contrastanti i giudizi degli analisti dopo la trimestrale. Entra nel vivo la cessione di Alice France

di Alessandra Talarico |

Franco Bernabè: 'Non stiamo presentando un'offerta su Tiscali, ma staremo a vedere quello che succede'.

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Contrastanti i giudizi degli analisti sul titolo Telecom Italia che, dopo la presentazione dei risultati trimestrali, ha incassato la promozione di Deutsche Bank – che ha alzato il giudizio da hold a buy – e le conferme di Goldman Sachs che ha mantenuto l’indicazione d’acquisto sulle azioni ordinarie e il rating neutral sulle risparmio. Anche Dresdner ha mantenuto il rating su hold.

Più prudente invece il giudizio degli analisti di HSBC, che hanno ridotto il target price a 1,25 euro (da 1,4 euro) con raccomandazione underweight.

 

Anche se in calo del 35% rispetto al primo trimestre 2007, a 501 milioni di euro, il risultato netto consolidato trimestrale di Telecom Italia si è rivelato in linea con le previsioni degli analisti.

 

La società – che intende rifocalizzarsi sull’Italia dove i margini sono visti in rialzo grazie all’accelerazione sulla banda larga prevista nei prossimi mesi – ha registrato ricavi per 7,2 miliardi di euro, in calo del 2,4%, e ha ridotto di il debito netto di 265 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2007. L’indebitamento finanziario si attesta attualmente a 35,4 miliardi di euro.

 

E la Borsa ha premiato il titolo, che in mattinata guadagnava il 3%.

 

Venerdì, inoltre, il presidente Gabriele Galateri e l’amministratore delegato Franco Bernabè hanno comunicato la propria intenzione di conferire mandato a un intermediario per effettuare nei prossimi due mesi acquisti di azioni Telecom per un importo di 300mila euro ciascuno, invitando anche gli altri consiglieri a valutare l’opportunità di fare altrettanto.

Suggerimento colto dal consigliere d’amministrazione Berardino Libonati, presidente di Telecom Italia Media, che ha fatto sapere di aver acquistato 373.100 azioni del gruppo telefonico al prezzo di 1,34 euro, per un controvalore di circa 500 mila euro.

 

I risultati trimestrali, secondo il finanziere Tarak Ben Ammar dimostrano che la società non è ferita né moribonda ma “viva e vegeta”, nonostante gli attacchi e le indecisioni di stampo politico, regolatorio e del mercato.

 

Riguardo il rapporto con Telefonica, Ben Ammar lo ha definito “fantastico”. Tra le due società – ha aggiunto – “…c’è una vera complementarietà e vere sinergie” e la collaborazione tra le due aziende, grazie anche alla presenza di due “fuoriclasse” come  Cesar Alierta e Julio Linares “porterà dei frutti”.

 

Secondo l’amministratore delegato Franco Bernabè, che si è detto fiducioso sul raggiungimento dei target prefissati – ricavi per 31 miliardi (23 sul mercato interno) e  un margine Ebitda del 38,5% – le sinergie con Telefonica saranno pari a 1,3 miliardi di euro.

 

Il processo per la cessione di Alice France, si avvia intanto alle fasi finali: le offerte vincolanti sul tavolo sono tre (Free, Bouygues e Numericable) e il montante potrebbe arrivare a 1 miliardo di euro.

La società ha quindi smentito le voci che la vedevano pronta a utilizzare i proventi di questa vendita per lanciare un’offerta su Tiscali: “Non stiamo presentando un’offerta – ha spiegato Bernabè – staremo a vedere quello che succederà”.