Tlc: telefonia mobile e banda larga trainano l’Europa. Report Paul Budde Communication

di Teresa Di Maio |

Europa


Banda Larga

Il mercato europeo delle telecomunicazioni durante il 2007 ha mostrato un fermento nuovo rispetto agli anni precedenti, grazie agli stimoli provenienti dai continui investimenti nei settori del mobile e della banda larga.

E’ quanto emerge dal rapporto 2007 Telecoms, Mobile and Broadband in Europe di Paul Budde Communication, che contiene l’analisi di 40 Paesi europei, incluse le tendenze e gli sviluppi nei settori delle telecomunicazioni, del mobile, di Internet e della banda larga.

Mentre venivano costruiti ulteriori network mobili, la maggior parte degli operatori si è dedicata al miglioramento dei network già esistenti per aumentare la capacità HSDPA (High Speed Downlink Packet Access) di trarre vantaggio dalle offerte dati su mobile. Contemporaneamente a questi investimenti, nel 2008 è stata data grande enfasi alla migrazione degli utenti verso i servizi 3G ed allo sviluppo di contenuti che stimolassero un più alto ARPU (Average Revenue Per User).

Alcuni mercati hanno anche visto il successo delle prime offerte quadruple play, sia attraverso il passaggio degli operatori mobili alla banda larga sia mediante l’allestimento da parte di consolidati operatori di telecomunicazioni triple play di MVNO (Mobile Virtual Network Operator).

La revisione ad opera dell’Unione Europea del nuovo framework regolatorio, inoltre, darà vita ad ulteriori cambiamenti nel settore negli anni 2008 e 2009. La Commissione Europea, infatti, ha concentrato la propria attività su una vasta gamma di policy che avranno implicazioni sugli incumbent, proponendo l’istituzione di un’unica Autorità europea e di misure che forzino la separazione strutturale per accrescere la concorrenza.

La separazione strutturale sarà prioritaria in molti mercati nel 2008, sia ad opera degli incumbent stessi come in Irlanda sia ad opera di pressioni governative come in Svezia, in Italia e in Danimarca.

L’Europa si conferma il terreno primario su cui vengono testate le nuove tecnologie ed i nuovi modelli di business che incorporano una crescente gamma di servizi. Il traffico voce su fisso continua a diminuire sostituito dal mobile e gli operatori si concentrano su applicazioni dati quali la Tv mobile ed i VOD (Video on Demand).

Nel corso del 2007, il network del rame è stato integrato da fibra e cavo ed investimenti supplementari nel settore del cavo sono previsti entro la fine del 2010 in seguito al consolidamento degli operatori del cavo in alcuni mercati chiave come Regno Unito, Germania e Paesi Bassi. Un sostanziale sviluppo della fibra, poi, è previsto per il periodo 2008-2009, guidato principalmente dal coinvolgimento municipale nella fornitura di reti locali open access.

Alcune aree del Regno Unito sono già state convertite alla strategia di rete 21CN (21st Century Network) di BT (British Telecom) nel 2007, ma la maggior parte delle regioni effettuerà progressivamente il passaggio durante il 2008 ed il 2009.

La regolamentazione nazionale si è resa necessaria, soprattutto nei Paesi Bassi, per assicurare ai nuovi entranti di mantenere un accesso competitivo ai NGN, inclusi gli scambi e i MDF (Main Distribution Frames).

Per quanto concerne la banda larga, l’Europa ha mantenuto alto il livello di crescita per tutto il 2007: mentre nella maggior parte dei mercati questo tasso di sviluppo si manterrà costante fino alla fine del decennio, in alcuni dei mercati più sviluppati, come in Olanda e nei Paesi nordici, la crescita rallenterà come conseguenza naturale dell’alto tasso di penetrazione.

La domanda dei consumatori per i servizi a banda larga ha contribuito a spingere verso investimenti sui network della fibra e ADSL2+ (Asymmetric Digital Subscriber Line2+).

L’intensificarsi della concorrenza, inoltre, ha consentito una riduzione dei costi dell’accesso alla banda larga, lasciando un piccolo margine agli operatori per ridurre le tariffe ulteriormente.

Il principale fattore di crescita resta l’xDSL (x Digital Subscriber Line), nonostante la fibra resti molto forte in Scandinavia, Olanda e Italia grazie al diminuire dei costi e alla sottoscrizione municipale nella costruzione del network.

Riguardo alla convergenza, il 2007 ha visto una crescente diffusione dei servizi triple play e quadruple play in concomitanza con gli investimenti sui network più veloci della banda larga.

Questo sviluppo sarà ulteriormente stimolato nel 2008 e negli anni successivi con il consolidamento della posizione concorrenziale degli operatori network mediante accordi con i fornitori di contenuti.

I pacchetti IPTV (Internet Protocol Television) con oltre cento canali sono diventati offerte standard con cui attrarre e mantenere gli utenti.

Network della banda larga più veloci e diffusi hanno contribuito ad estendere le offerte triple play ad una più vasta porzione della popolazione, rendendo così effettivo lo sviluppo dei media digitali effettivamente commerciabili: con questa infrastruttura disponibile, le compagnie possono, infatti, distribuire servizi innovativi che a loro volta incrementino la domanda per maggiori contenuti.

Anche il mercato per la televisione digitale è cresciuto rapidamente.

Il Regno Unito è leader di mercato nella penetrazione di questo settore, sebbene anche altri Paesi come l’Italia stiano facendo progressi in seguito alla disponibilità di sussidi governativi per l’acquisto dei decoder.

La Svezia è stato uno dei primi Paesi a completare lo switchover digitale nell’ottobre 2007, seguita dall’Olanda.

Nei prossimi anni verranno investiti in questo settore miliardi di euro e tra i primi a beneficiarne ci saranno i fornitori di contenuti. Chiaramente a trarre vantaggi a lungo termine saranno i player che per primi offriranno agli utenti servizi triple play a condizioni favorevoli.

Gli incumbent nazionali hanno una posizione di partenza vantaggiosa, in quanto dominano l’industria dell’infrastruttura, ma è buona anche la posizione degli operatori del cavo che hanno una vasta base di abbonati e che sono stati in prima linea nello sviluppo di strategie che incoraggiassero i media digitali.

In relazione alle comunicazioni mobili, lo studio evidenzia che all’inizio di quest’anno circa 25 mercati europei avevano già superato il 100% della penetrazione mobile.

I controlli regolamentari e l’aumentare della concorrenza tra i fornitori di rete ed un crescente numero di MVNO hanno contribuito al decrescere dell’ARPU della maggior parte degli operatori, malgrado le promozioni con sconti sui prezzi dei servizi SMS che da soli costituiscono il 90% del fatturato totale per i servizi dati.

Il giro d’affari per i dati fino al 2009 crescerà comunque stabilmente in proporzione al fatturato totale. Gli operatori si sono concentrati con successo sulla migrazione verso il 3G, laddove la crescita della tecnologia GSM (Global System for Mobile) è rimasta ferma o è stata minima.

Le tariffe dati piatte cominciano a diffondersi tra gli operatori e nei prossimi anni questo semplice modello di business dovrebbe contribuire ad incoraggiare un maggiore uso dei servizi 3G ed a rassicurare i consumatori preoccupati dei costi elevati.

L’Europa resta un laboratorio importante per le tecnologie mobili emergenti come EDGE (Enhanced Data for GSM Evolution) e HSDPA (High-Speed Downlink Packet Access).

Paesi come la Finlandia sono in prima linea nell’utilizzo dello spettro 900MHz per il 3G e nel lancio a livello mondiale del primo network 3G commerciale avvenuto alla fine del 2007.

Molti Paesi stanno cominciando a ricevere l’assegnazione di porzioni di spettro rilasciato per lo switchover digitale: il futuro sembra, dunque, destinato a vedere la concretizzazione di servizi sempre più innovativi.

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