Pubblicità ingannevole: bloccato dall’antitrust l’ennesimo servizio truffa

di Alessandra Talarico |

Italia


SMS

Ancora una volta l’Autorità antitrust è intervenuta per bloccare una pratica commerciale scorretta inerente ai servizi telefonici.

Si tratta, questa volta, del servizio ’10 sms gratis’, sponsorizzato sul sito della società Zero9.

 

Il messaggio è stato sospeso in via d’urgenza poiché, a giudizio dell’Agcm, “lascia intendere che sia possibile inviare 10 sms gratis, mentre in realtà propone l’abbonamento ad un servizio di suonerie, loghi e altri prodotti per cellulari, al quale si aderisce automaticamente con il semplice inserimento del proprio numero di cellulare nel sito internet della società Zero9, a cui farà seguito la ricezione di un SMS con i codici di accesso al servizio”.

 

Una vera e propria truffa, che vincola gli utenti a scaricare contenuti entro un periodo di tempo stabilito dalla società, e che costa ben 5 euro a settimana, scalati automaticamente dal credito telefonico.

 

Ovviamente, come spesso avviene per i messaggi pubblicitari inerenti ai servizi telefonici, il carattere vincolante dell’offerta a pagamento è indicato a caratteri minuscoli che non specificano l’esistenza di costi aggiuntivi per l’invio di sms verso numerazioni speciali e per il traffico generato dal download.

Costi che l’utente può conoscere soltanto nella sezione ‘Info e costi’ a cui rinvia il messaggio.

 

Missione impossibile, una volta caduti nel tranello, tentare di sciogliere l’abbonamento e tirarsi fuori dal circolo vizioso dell’invio dei messaggini.

Spiega infatti l’Antitrust che “…Nel sito non sono evidenziate chiaramente le modalità per recedere”.

Oltre al danno dunque la beffa, poiché, aggiunge l’Agcm, le modalità di adesione all’offerta sono state formulate in modo da consentire “…l’invio di richieste di attivazione del servizio anche da parte di soggetti che non sono i reali intestatari dell’utenza, attraverso l’inserimento di un numero di cellulare altrui nella casella presente sul sito”.

 

Dal momento che sono spesso i più giovani a usufruire dei servizi che promettono loghi, suonerie e quant’altro, l’Autorità ha ritenuto che “esista  il rischio di danni per i consumatori, compresi gli adolescenti, tra i principali fruitori di queste tipologie di servizi per cellulari, che navigando su Internet possono accedere all’offerta”.