Intel: crescono i risultati ma sotto le previsioni. Il titolo va giù e torna su Wall Street il timore della recessione

di Alessandra Talarico |

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Nonostante la crescita di tutti i parametri finanziari del quarto trimestre – fatturato di 10,7 miliardi di dollari, in crescita del +10,5% rispetto allo stesso periodo 2006, margine lordo percentuale del 58%, in aumento dell’8,5%, risultato operativo di 3 miliardi (+105%) e utile netto di 2,3 miliardi di dollari in crescita del 51% (eps di 38 centesimi) – il titolo di Intel ha registrato ieri uno scivolone in Borsa, perdendo oltre il 10% dopo che l’outlook per il 2008 ha alimentato i timori di recessione di Wall Street.

 

I risultati del quarto trimestre, spiega la società, “comprendevano gli effetti di oneri di ristrutturazione e perdite di valore delle risorse che hanno comportato una riduzione del risultato operativo di 234 milioni di dollari e degli utili per azione di circa 2,5 centesimi e una riduzione del risultato operativo di 457 milioni di dollari”.

 

Nel corso del 2007, Intel ha registrato un fatturato di 38,3 miliardi di dollari, con un risultato operativo di 8,2 miliardi di dollari, utili netti di 7 miliardi di dollari e utili per azione pari a 1,18 centesimi. Il gruppo ha pagato dividendi pari a 2,6 miliardi di dollari è ha impiegato 2,75 miliardi di dollari per riacquistare 111 milioni di azioni.

Il fatturato di 10,7 miliardi di dollari è stato inferiore di 88 milioni di dollari rispetto al valore medio delle aspettative, mentre il margine lordo è stato del 58,1%.

 

Per il primo trimestre 2008, Intel prevede un fatturato compreso tra 9,4 e 10 miliardi di dollari; un margine lordo percentuale del 56%; spese (R&D più MG&A) comprese tra 2,8 e 2,9 miliardi di dollari; circa 100 milioni di dollari di oneri di ristrutturazione e perdite di valore delle risorse; guadagni netti derivanti da investimenti e interessi e proventi diversi per circa 175 milioni di dollari.

 

Per l’intero 2008, il gruppo prevede investimenti di capitale per 5,2 miliardi e un margine lordo percentuale del 57%.

 

Le previsioni sono leggermente inferiori a quanto atteso dagli analisti e hanno contribuito a rilanciare negli Usa e sull’economia mondiale lo spettro della recessione.

 

Diversi i fattori di rischio che, secondo Intel potrebbero influenzare la domanda rispetto alle previsioni. Tra questi i cambiamenti nelle condizioni di mercato ed economiche, comprese le condizioni del mercato creditizio che potrebbero influenzare la fiducia dei consumatori e le tempistiche delle chiusure di acquisizioni e disinvestimenti, nonché i tempi di introduzione sul mercato dei prodotti e la richiesta e l’accettazione del mercato dei prodotti Intel, le azioni intraprese dalla concorrenza, comprese offerte sui prodotti e introduzione sul mercato.

Tutti questi fattori – se si considera anche che i settori in cui il gruppo opera sono fortemente competitivi e caratterizzati da un’alta percentuale di costi fissi o difficili da ridurre nel breve periodo, e da una domanda di prodotto altamente variabile e difficile da prevedere – hanno una forte influenza sia sul fatturato che sul margine lordo, la cui percentuale, spiega la società, “…potrà variare in modo significativo a seconda dei livelli di fatturato, del mix e dei prezzi dei prodotti, dello sfruttamento della capacità produttiva, delle variazioni nella valutazione dell’inventario, comprese variazioni legate alla tempistica dei prodotti qualificati per la vendita, dell’eccesso o dell’obsolescenza dell’inventario, della resa produttiva, delle variazioni nei costi unitari, della perdita derivante da fattori a lento ciclo di utilizzo, comprese risorse produttive, di assemblaggio e testing e altri beni immateriali, dei tempi legati all’esecuzione della rampa produttiva nonché dei costi associati, compresi i costi di avviamento”.

 

Il gruppo sottolinea inoltre di stare attraversando un periodo “di revisione della propria struttura ed efficienza che comporta diverse azioni che potrebbero avere impatto sui livelli di spesa e sui margini lordi previsti”.

A ciò si aggiunge l’avvio di Numonyx, un’azienda di semiconduttori, insieme a STMicroelectronics N.V. e Francisco Partners: “un cambiamento nell’andamento finanziario delle aziende partecipanti potrebbe avere un impatto negativo sui rendiconti finanziari di Intel”, chiarisce ancora la nota.

 

Tra gli altri fattori che potrebbero determinare un deterioramento dei conti nel corso del 2008, Intel cita eventuali condizioni economiche, sociali e politiche avverse o ancora l’impatto negativo derivante da prodotti difettosi e da dispute legali o regolamentazioni riguardanti proprietà intellettuale, rapporti con investitori e consumatori, antitrust e altro, come la disputa e le regolamentazioni descritte nei report Intel depositati presso la SEC.

 

Nonostante tutto, secondo il Ceo Paul Otellini, Intel entra nel 2008 “con la migliore combinazione di prodotti, tecnologia del silicio e leadership produttiva della storia della nostra azienda”.

 

La giornata di ieri verrà comunque ricordata come quella in cui più forte è tornato a soffiare in Borsa il vento del disappunto, rilanciando in tutto il mondo economico timori che sembravano ormai del tutto archiviati dal 2001.

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