Norme Ue sulle tlc: archiviato il procedimento contro l’Italia per l’accesso alle reti di comunicazione

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Unione Europea


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Nell’ambito di un nuova tornata di procedimenti d’infrazione alle norme comunitarie in materia di telecomunicazioni, la Commissione europea ha deciso di deferire alla Corte di giustizia quattro casi concernenti Germania, Polonia e Portogallo.

La Commissione ha inoltre aperto due procedimenti nei confronti della Polonia e della Spagna. Contemporaneamente, con riferimento ai procedimenti in corso, la Commissione sta per trasmettere 8 pareri motivati (seconda fase della procedura d’infrazione) e per archiviare sei casi.

 

“L’intervento odierno conferma che la corretta applicazione della regolamentazione dell’Unione europea in materia di telecomunicazioni in tutti gli Stati membri rimane una priorità”, ha dichiarato Viviane Reding, Commissario responsabile della società dell’informazione e dei media.

Un contesto normativo coerente – ha aggiunto la Reding – è fondamentale per l’industria delle telecomunicazioni europea e per un’autentica concorrenza nel nostro mercato interno. Dobbiamo perseguire questo obiettivo con tutto il nostro impegno e di concerto con tutti gli Stati membri dell’UE. Constato tuttavia con soddisfazione che la portabilità dei numeri è ormai una realtà in 25 paesi dell’Unione europea.”

 

I due nuovi procedimenti avviati con la trasmissione di una lettera di diffida riguardano rispettivamente la Polonia, per non avere condotto un’analisi di mercato a sostegno della regolamentazione dei prezzi dei servizi a banda larga, e la Spagna, per la designazione del fornitore del servizio universale e del relativo meccanismo di finanziamento. Una seconda lettera di diffida sarà indirizzata al Belgio poiché, nonostante abbia recentemente adottato una legge sull’obbligo di trasmissione, non si è ancora pienamente conformata alla direttiva “Servizio universale“.

 

La Commissione ha inoltre trasmesso un parere motivato a Lituania (meccanismo di notifica), Polonia (indipendenza dell’autorità nazionale di regolamentazione), Svezia (diritti di ricorso), Belgio (tariffe speciali), Germania (obbligo di trasmissione), Cipro (diritti di passaggio), Regno Unito (mancanza di un servizio completo di elenco abbonati) e Polonia (informazioni sulla localizzazione del chiamante per il 112).

 

Quattro casi saranno deferiti dalla Commissione alla Corte di giustizia europea e riguardano Germania (“vacanza normativa” e doppia posizione dominante, cfr. IP/07/889), Polonia (definizione degli abbonati ai sensi della direttiva quadro) e Portogallo (mancanza di un servizio completo di elenco abbonati).

 

Nel corso della presente tornata, la Commissione ha anche deciso di archiviare sei casi: due riguardano la localizzazione del chiamante per il 112, ormai fornito (su richiesta) da Belgio e Ungheria; altri due procedimenti nei confronti dell’Italia e della Slovacchia sono stati chiusi a seguito dell’adozione di una nuova legislazione concernente, rispettivamente, la direttiva relativa all’accesso alle reti di comunicazione e la direttiva sulla riservatezza delle telecomunicazioni (“ePrivacy”); infine sono stati archiviati due procedimenti avviati nei confronti della Slovacchia e dell’Estonia per inadeguata applicazione della legislazione. In Slovacchia, la portabilità dei numeri fissi è ormai completamente disponibile e in Estonia, a seguito di un’analisi di mercato, è stata imposta un’offerta di disaggregazione di riferimento.

 

Nel frattempo, la Commissione ha sospeso il procedimento nei confronti dell’Estonia deferito alla Corte di giustizia per il mancato svolgimento dell’analisi di mercato, poiché ha recentemente ricevuto successive notifiche al riguardo.

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