I giovani di oggi? Grandi consumatori di instant messaging e blog, ma poco interessati agli acquisti online

di Raffaella Natale |

Europa


Internet

I giovani tra i 15 e i 24 anni godono di ampio spazio su internet e si distinguono per via di comportamenti specifici e particolari nel consumo dei mass media. Ma cosa fanno i ragazzi di questa fascia di età in rete e in cosa differiscono i loro comportamenti rispetto a chi ha più di 25 anni?

 

Una nuova Indagine di NetObserver, condotta da Novatris/ Harris Interactive, fa il punto sull’uso di internet da parte dei giovani europei: tempo passato online, principali attività ed entertainment, percezione del web 2.0 e eAdvertising.

La maggior parte dei giovani utenti europei si connette diverse volte al giorno, ma questa non è la principale differenza rispetto a chi ha più di 25 anni.

Nei cinque Paesi analizzati, i 15-24enni si collegano per più di tre ore al giorno. Questa differenza è molto più significativa in Gran Bretagna. Mentre il 32% dei 15-24enni stanno online più di 3 ore al giorno, per quelli con più di 25 anni la percentuale si ferma al 20%. Pochi invece i ragazzi che passano meno di un’ora al giorno sul web. La Germania risulta il Paese dove i 15-24enni passano più tempo online e tra questi il 46% dichiara di collegarsi per più di tre ore al giorno. Subito dopo arriva l’Italia (36%), la Gran Bretagna (32%), la Francia (27%) e la Spagna (26%).

 

Globalmente i giovani tra i 15 e i 24 anni usano molto di più i differenti strumenti di comunicazione disponibili su internet, a cominciare dall’instant messaging. Un servizio che è particolarmente apprezzato dai giovani spagnoli.

L’80% tra questi usa regolarmente la messaggeria contro il 75% dei giovani francesi, il 70% degli inglesi e il 69% degli italiani. Appaiono invece meno entusiasti i tedeschi con solo il 59%, che sono invece grandi consumatori di chat: il 46% di questi dichiara di usare regolarmente questo tipo di applicazioni, contro il 25% degli italiani, 23% dei francesi, 18% degli inglesi e 13% degli spagnoli.

Al di là di questo, la Germania è anche il più grosso utilizzatore, dietro l’Italia, di forum. Infine, lasciare commenti sui blog è soprattutto un’abitudine dei giovani francesi (27%).

 

Ma internet non serve solo per comunicare. I giovani europei tra i 15 e i 24 anni passano una buona parte del loro tempo sul web a divertirsi.

Per la maggior parte di questi, la principale attività consiste nel consultare blog o siti della Ue. I più ferrati in questo campo sono i francesi (46%) che sono i più numerosi a lasciare commenti, seguono gli italiani (41%), i tedeschi (40%). Questi ultimi poi si distinguono dagli altri giovani europei per la grande passione per i videogame online (49%).

 

I giovani inglesi sono invece particolarmente inclini ad ascoltare ad ascoltare la radio (46%). Infine, gli spagnoli mostrano un interesse tutto particolare per la creazione di spazi personali (30%) o blog.

Essendo i giovani dei grossi utilizzatori di funzionalità web 2.0 rispetto ai più grandi, sono anche quelli che le trovano più utili.

Preferiscono in particolare la pubblicazione e lo scambio di informazioni (testo, audio, video) nell’ambito di una comunità (Myspace, Skyblog…).

Questa funzionalità è particolarmente apprezzata dai giovani italiani e spagnoli (88%) e in misura minore dai francesi (81%).

Spagnoli e inglesi (70%) preferiscono la personalizzazione delle home page, i blog o le pagine personalizzate.

 

Il contributo ai contenuti di siti collaborativi arriva in terza posizione e si ritaglia un successo tutto particolare dopo i tedeschi che sono il 79% a trovare utile questa funzionalità. L’ultima posizione è per gli RSS che sebbene interessante è quella che desta meno l’interesse dei giovani tra i 14 e i 25 anni.

Per via di uno scarso potere d’acquisto e dei mezzi di pagamento inadeguati, i giovani europei sono anche quelli che usano meno il web per comprare.

Tuttavia, nei Paesi presi in esame, il 60% dei ragazzi dichiara d’aver usato internet negli ultimi sei mesi per informarsi prima di effettuare un acquisto on o offline, contro il 70% dei giovani con più di 25 anni.

In questo contesto, i primi risultano gli inglesi (79%), seguono gli spagnoli (74%) e i francesi (64%).

 

In ogni caso, la classifica cambia se non si considerano solo gli acquisti in rete. Contrariamente ai Paesi latini, i Paesi anglosassoni fanno molto di più.

In Germania, la fetta di giovani che comprano online è anche superiore a quella che ricerca informazioni (70% contro il 67%). Quanto alla Francia, si piazza all’ultimo posto con il 52% di compratori online tra i giovani, contro il 53% per l’Italia e 46% per la Spagna.

 

Fuori dalla Gran Bretagna, i giovani utenti non hanno una buona percezione della pubblicità online rispetto ai più grandi. Tanti dicono che gli spot che vedono in rete non li interessano. In effetti gli servono solo a scoprire nuovi prodotti e servizi.

Questo è particolarmente vero in Italia e in Spagna (59 e 58% delle risposte). Secondo le conclusioni di NetObserver, per sedurli le campagne online devono quindi puntare a espressioni personalizzate e giocare sull’intrattenimento.

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