Telecom Italia: continua il risiko, ma l’incertezza sul futuro assetto azionario regna ancora sovrana

di Alessandra Talarico |

Tronchetti Provera pensa di restare in Telecom ma con partecipazione diretta fuori da Olimpia. Sempre più accreditata l’opzione Telefonica.

Italia


Marco Tronchetti Provera

America Movil starebbe preparando una nuova offerta per entrare nell’azionariato di Olimpia, la holding che controlla il 18% di Telecom Italia, ma il condizionale è d’obbligo dal momento che – come ha sottolineato il patron di Pirelli Marco Tronchetti Provera – non è ancora stata formalizzata alcuna offerta “né dalle banche, né da altri investitori”.

Il gruppo di Carlos Slim – interessato a una partnership e non a una quota di controllo – non avrebbe dunque formalizzato ancora la sua nuova offerta e l’unica cosa certa è che Pirelli non è disponibile a scendere sotto i 2,82 euro messi sul piatto il primo aprile dalla cordata tex-mex.

 

Sul fronte del riassetto azionario, mentre ‘fonti ben informate’ citate dal quotidiano La Repubblica parlano di “trattative riservate” tra Mediobanca e gli spagnoli di Telefonica per l’ingresso di quest’ultima in Olimpia con una quota del 35-40%, la stampa iberica spiega che un eventuale successo nelle trattative avviate dalla società guidata da Cesar Allerta per l’acquisto da Portugal Telecom della quota di quest’ultimo nella joint venture brasiliana Vivo, potrebbe indebolire l’interesse per il dossier italiano, dal momento che una delle maggiori attrattive è rappresentata, per la spagnola, proprio dalla filiale brasiliana di Telecom Italia, Tim Brasil.

 

A margine dell’assemblea Camfin, ieri, Tronchetti Provera ha poi ripercorso, non senza toni polemici, la prima fase delle trattative con Telefonica e con gli altri gruppi stranieri interessati a entrare in Telecom, bloccate da ostacoli “interni ed esterni”. Definendo il percorso avviato col gruppo iberico come il più adatto a “valorizzare al massimo la partecipazione” in Telecom Italia, Tronchetti ha quindi spiegato criptico che la verità su come sono andate realmente le cose “si conoscerà solo in futuro”.

 

Il presidente Pirelli ha inoltre difeso le strategie intraprese dal suo ingresso nel gruppo e la manovra che ha portato alla fusione tra Telecom e Tim, definendola “un’ottima operazione, che ha portato dentro Telecom Italia 800 milioni all’anno di dividendi”, aggiungendo che in questi anni “i ricavi sono aumentati” e la  produttività per addetto, “è doppia rispetto alla media europea”, con investimenti che negli ultimi cinque anni hanno toccato il 17% del fatturato.

“Di questo investimento – ha continuato Tronchetti Provera – il 70% è stato fatto in nuove tecnologie e io leggo sui giornali alti personaggi che dicono che noi non abbiamo investito”.

 

Riguardo una eventuale futura partecipazione di Pirelli nella società telefonica, l’ex presidente ha dichiarato che potrebbe avvenire “magari” attraverso le azioni detenute da Pirelli fuori da Olimpia, pari a circa l’1,36% del capitale Telecom, mentre in merito alle dichiarazioni rese ieri da Guido Rossi, ha spiegato che la sua sostituzione con Pasquale Pistorio è avvenuta senza intenti polemici, ma per il fatto che il suo compito si era esaurito.

 

“Io e Gilberto Benetton – ha chiarito – abbiamo chiamato Guido Rossi alla presidenza di Telecom in un momento in cui vi erano delle tensioni istituzionali e ha svolto bene il suo ruolo”, ma poi “siamo passati in una fase in cui era necessaria una guida industriale per lo sviluppo di Telecom, e una persona come Pasquale Pistorio può, per competenza e per la sua storia personale, dare quel contributo che e’ importante per far crescere l’azienda”.

 

Sul tema degli investimenti è intervenuto anche il ministro per lo Sviluppo economico Pierluigi Bersani, secondo il quale il governo è interessato esclusivamente a garantire che chiunque entrerà in Telecom sia in grado di investire sulla rete e sullo sviluppo della banda larga.

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