Vacanza regolatoria: la Germania fa dietrofront e impone a DT l’apertura della rete VDSL

di Alessandra Talarico |

Germania


Viviane Reding e Michael Glos

L’Authority tedesca per le tlc ha deciso di fare un passo indietro e ordinare all’ex monopolista Deutsche Telekom di aprire le sue reti FTTN e VDSL2 ai concorrenti.

La decisione arriva a sorpresa e dopo un lungo contenzioso con la Commissione europea, che più volte aveva invitato il Governo tedesco a rivedere la sua posizione – che avrebbe permesso a Deutsche Telekom di diventare un monopolio de facto nelle due aree – minacciando di portare la Germania di fronte alla Corte di Giustizia europea. Un provvedimento che sarebbe servito “da monito anche per gli altri Paesi”, aveva detto allora il Commissario europeo ai media e alla società dell’informazione Viviane Reding.

 

A febbraio dello scorso anno, Deutsche Telekom aveva avanzato alla Ue una richiesta di esonero parziale dall’applicazione delle regole sulla concorrenza, in pratica una specie di rimborso per l’investimento di 3 miliardi di euro in una rete nazionale in fibra ottica.

 

Le regole della Ue, sostiene però il Commissario, non permettono ‘vacanze’, soprattutto per evitare la ri-monopolizzazione del mercato. “Ogni passo in quella direzione sarebbe un passo indietro e aprirebbe la strada a prezzi più alti e a meno scelta per i consumatori”.

La Germania, per niente intimorita, aveva però deciso di modificare la legislazione sulle tlc, con l’effetto – secondo la Ue – di sottrarre alla concorrenza la rete per l’accesso veloce a internet di Deutsche Telekom, che è ancora parzialmente di proprietà pubblica, proprio come aveva chiesto l’operatore storico tedesco.

La Reding aveva quindi definito inaccettabili le proposte di Berlino, secondo cui i nuovi mercati dovrebbero essere regolamentati solo se si individuassero problemi di concorrenza nel lungo termine e aveva avvisato la Germania dell’incompatibilità di un simile approccio con le regole europee, inviando una lettera di messa in mora.

 

“Mi rammarico che la Germania abbia scelto di ignorare le preoccupazioni espresse dalla Commissione sulla nuova legge in materia di telecomunicazioni, nonostante i numerosi e chiari avvertimenti che le sono stati rivolti dalla Commissione stessa”, affermava la Reding, aggiungendo che “concedere una sorta di vacanza normativa agli operatori storici significa tentare di soffocare la concorrenza in un settore cruciale dell’economia e costituisce una violazione delle norme comunitarie in materia di telecomunicazioni in vigore dal 2002″.

 

Le autorità tedesche non avevano però dimostrato di voler tornare sui propri passi, difendendo fino all’ultimo la posizione della vacanza regolatoria, ma evidentemente le minacce di Bruxelles hanno colto nel segno.

 

La decisione dei giorni scorsi permetterà dunque ai concorrenti di raggiungere gli utenti attraverso l’infrastruttura di DT, che intende investire oltre 3 miliardi nella rete, che entro la fine di quest’anno dovrebbe coprire 50 grandi città.

 

In Germania Deutsche Telekom controlla l’accesso a 9.400 000 linee delle 12.900.000 esistenti. Per contro, la penetrazione della banda larga in Germania (16,36%) è significativamente più bassa rispetto agli Stati membri dell’UE leader in questo campo, come la Danimarca e i Paesi Bassi, che vantano una penetrazione della banda larga di quasi il 30%.

 

Per Matthias Kurth, presidente dell’Authority tedesca, la decisione rappresenta “un passo che permetterà di effettuare investimenti nelle nuove infrastrutture in fibra ottica a costi ragionevoli, dando ai concorrenti la possibilità di lanciare la propria offerta VDSL”.