FTTH: superata in Europa quota 1 mln di utenti. Nuovi modelli di business traineranno la crescita

di Alessandra Talarico |

Europa


Fibra ottica

È ancora molto bassa la percentuale delle connessioni a banda larga FTTH in Europa occidentale, ma i nuovi modelli di business importati nel settore da società non telecom che offrono il servizio fanno ben sperare per il futuro.

Attualmente sono circa 1 milione in Europa occidentale gli utenti della tecnologia, pari all’1,4% degli oltre 79 milioni di abbonati a banda larga.

 

La Fibre-to-the-home, o FTTH, è una tecnologia di accesso next generation che utilizza la fibra ottica nella connessione dell’ultimo miglio e offre velocità da 10 fino a 100 volte superiori alle altre modalità di connessione alternative.

Oltre a rappresentare un supporto affidabile e ad alta performance per quanto riguarda l’alta capacità e la qualità di trasmissione, la fibra ottica garantisce anche un’elevata sicurezza nel trasporto dati dal momento che è praticamente impossibile inserirsi abusivamente senza essere scoperti e anche captare qualcosa di ciò che il cavo trasmette.

 

È la regione scandinava, secondo l’ultimo report Informa Telecom & Media – l’area dove questa tecnologia di accesso è più diffusa, con una percentuale del 27% del totale dei 2,3 milioni di utenti a banda larga, seguita da Italia, Norvegia e Paesi Bassi.

Un successo trainato proprio dai nuovi modelli di business pubblico/privato utilizzati dalle 150 reti pubbliche che non sono gestite da operatori telefonici ma da aziende municipali o autorità locali. Questi new entrant offrono un modello ‘open access’ in cui terze parti possono fornire servizi di rete col proprio brand.

 

Il lancio in Svezia il mese scorso del primo schema europeo per coordinare le attività che ruotano attorno alle reti municipali a livello nazionale, dovrebbe accrescere l’adozione della tecnologia.

Fino a ora, in pratica, le società interessate a offrire il servizio dovevano negoziare un accordo per ogni progetto, su base regionale. Una situazione che ha scoraggiato l’offerta di servizi su scala nazionale.

 

Il nuovo schema è stato promosso e sostenuto sia dagli operatori telecom – incluso TeliaSonera – che dagli operatori di tv via cavo.

L’ex monopolista fornisce già servizi al dettaglio su diverse reti municipali.

 

Secondo la società di ricerca, lo scarso interesse verso la FTTH è dovuto al fatto che gli operatori telefonici considerano troppo costosa la costruzione di una rete su scala nazionale.

La maggior parte degli ex monopoli statali ha dunque optato per l’alternativa fibre-to-the node, che utilizza la fibra per una parte della connessione ultimo miglio e il tradizionale doppino per la parte finale che arriva nelle case, fattore che limita la velocità commerciale a circa 50Mbps.

 

Uniche eccezioni nel panorama europeo, France Telecom e i suoi competitor domestici Iliad e Neuf Cegetel, che hanno iniziato il roll out dell’FTTH su tutto il territorio nazionale.

Secondo i dati di Sia Conseil, entro la fine del 2007 la percentuale della fibra ottica sul mercato broadband francese raggiungerà il 3%, per passare al 10% nel 2009 e al 37% nel 2012. In questi 4 anni, il numero di utenti della tecnologia dovrebbe raggiungere quota 5 milioni.

 

Oltre alla Francia, alla Scandinavia e ai Paesi Bassi, in Europa occidentale i servizi FTTH non godono di un grande sostegno, soprattutto per la mancanza di iniziative da parte delle utilities e delle autorità locali, ma anche perché i mercati sono dominati dagli incumbent e dagli operatori via cavo, che non hanno incentivi a investire in nuove infrastrutture.

 

Nel mondo, la fibra (FTTx) conta attualmente poco più di 27 milioni di abbonati, pari a una quota di mercato del 10,2%, contro i 173 milioni delle tecnologie DSL. In totale gli abbonati a banda larga sono 263 milioni.

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