Giornata della privacy: Frattini, ‘I cittadini siano consapevoli dei propri diritti’

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Si celebra oggi, in Italia, la “Giornata della protezione dei dati”, nell’ambito di un’iniziativa lanciata dal Consiglio d’Europa con il sostegno della Commissione europea e di tutte le Autorità europee per la protezione dei dati personali con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sui diritti legati alla tutela della vita privata e delle libertà fondamentali.

 

Per celebrare questo primo appuntamento dedicato alla privacy, il Garante italiano ha deciso di puntare sui giovani, i più esposti ad un uso illecito dei loro dati personali e spesso i meno consapevoli dei pericoli che si corrono nell’uso delle nuove tecnologie – internet e videofonino in particolare – ricche di opportunità, ma dense di nuovi rischi e pericoli.

 

Il Garante ha dunque invitato presso la propria sede gli studenti di alcune scuole superiori per stimolare un confronto sui temi della protezione dei dati e per presentare una serie di iniziative che proseguiranno nel corso del 2007.

All’iniziativa prenderà parte il Ministro della pubblica istruzione. Giuseppe Fioroni, oltre a rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee.

 

A livello europeo, come data simbolo della protezione dei dati personali è stata scelta quella del 28 gennaio, data della firma della convenzione 108 che disciplina il trattamento dei dati personali.

 

Per il vicepresidente della Commissione europea, Franco Frattini, il tema della protezione dei dati personali, seppur di vitale importanza, non sempre viene compreso come si dovrebbe: ben vengano dunque le iniziative volte a sensibilizzare la popolazione sui rischi che corrono le informazioni immesse in rete o trasmesse via telefonino.

È necessario, tuttavia, spiega Frattini “trovare un punto di equilibrio tra la possibilità di accesso ai dati di cui ha bisogno chi protegge la nostra sicurezza e combatte la criminalità e il diritto alla protezione della vita privata di cui godono i cittadini”.

 

In un’era in cui le tecnologie consentono la circolazione delle informazioni in maniera istantanea e su scala mondiale, è più che mai fondamentale “che il trattamento dei dati personali avvenga nel rispetto dei principi europei”, ha aggiunto Frattini, sottolineando che “ciascun cittadino europeo ha bisogno di essere informato meglio in merito a tali temi, che sono così essenziali”.

 

Internet, infatti, è sempre più diffuso e viene utilizzato per informarsi, divertirsi, prenotare le vacanze e le visite mediche, acquistare beni e servizi. Per queste operazioni è essenziale fornire informazioni personali che, se utilizzate in maniera scorretta, potrebbero ledere gravemente la nostra privacy.

 

A livello Ue, la protezione dei dati personali è regolata dalle direttive 95/46 e 2002/58 e dal regolamento 2001/45 – oltre a figurare nella Carta UE dei diritti fondamentali.

 

“La Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo – ha spiegato il segretario generale del Consiglio d’Europa, Terry Davis – garantisce a chiunque il rispetto per la propria vita privata e concede alle autorità un potere di ingerenza quando la sicurezza nazionale e l’incolumità dei cittadini sono minacciate. Però queste limitazioni debbono essere, oltre che necessarie, adeguate alle circostanze, proporzionali al pericolo e previste dalla legge”.

 

In sostanza, dice Davis, il terrorismo si combattere rispettando la privacy, ma molte vicende – soprattutto nostrane – ci dicono che non sempre è così e che i nostri dati personali sono spesso alla mercé di interessi di parte.

 

Davis si dice preoccupato soprattutto per alcune recenti disposizioni introdotte su pressioni degli Stati Uniti. Queste disposizioni, spiega il segretario generale, “non rispettano certi criteri, soprattutto per ciò che riguarda i dati personali sull’origine razziale ed etnica, sulle opinioni politiche, la fede religiosa, la salute e la vita sessuale”.

“Il Consiglio d’Europa – ha spiegato Davis – suggerisce ai suoi Stati membri, che appartengano o no all’UE, di concludere accordi soddisfacenti che non permettano solo un’efficace cooperazione nella lotta al terrorismo, ma rispettino pure la Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo ed evitino, così, di essere oggetto di ricorso alla Corte di Strasburgo”.

 

Allo stesso modo è importante che tutti i cittadini conoscano bene i propri diritti e doveri e sappiano come servirsi al meglio delle tutele giuridiche concepite dalla legislazione sulla protezione dei dati personali.

 

“La giornata della protezione dei dati – ha quindi concluso Frattini – costituisce un’eccellente occasione per coinvolgere i cittadini europei in un dibattito e, sopra ogni altra cosa, a renderli consapevoli dei diritti di cui dispongono per tutelare il bene prezioso costituito dai dati sulla loro vita privata”. (a.t.)

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