Nicolais incontra sindacati e Comuni. Fondo per l’Innovazione della PA e agevolazioni fiscali per gli investimenti in ICT, queste le richieste

di Raffaella Natale |

Italia


e-Government

Aumentare qualità ed efficienza della pubblica amministrazione, garantendo il giusto ruolo alla concertazione tra le parti. Su questo si impegneranno il Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica amministrazione, Luigi Nicolais, e i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Paolo Nerozzi, Gianni Baratta e Antonio Foccillo, stringendo una sorta di patto e avviando un’azione comune.

Gli obiettivi, annunciati nel corso dell’incontro a Palazzo Vidoni, potranno essere realizzati tenendo, però, ben presente che la modernizzazione della Pubblica amministrazione è un fattore chiave per la competitività e lo sviluppo del Paese.

In questo senso, il Ministro e i segretari confederali hanno individuato un percorso che porti, grazie anche a un investimento di risorse, a un’Innovazione dei processi per migliorare la qualità e lo sviluppo dell’amministrazione e del lavoro pubblico e alla qualificazione del personale, puntando essenzialmente sulla formazione e nuova tecnologia.

 

A questo si aggiunge il contenimento dei costi del personale negli Enti locali e un nuovo piano di eGovernment, prevedendo misure di sostegno specifiche per i piccoli Comuni, come ha sottolineato il presidente dell’ANCI, Leonardo Domenici al Ministro Nicolais.

 

Sul versante dell’Innovazione tecnologica, l’ANCI ritiene importante rafforzare l’attuazione delle politiche di eGovernment riportando il tema dell’Innovazione organizzativa e tecnologica al centro della programmazione di Governo. In sintesi, le proposte avanzate a Nicolais prevedono la razionalizzazione della diffusione e dell’impiego delle smart card sul territorio, individuando uno strumento unico che consenta l’accesso ai servizi online erogati dalla PA.

 

E’ stata poi chiesta l’istituzione di un Fondo per l’Innovazione tecnologica e organizzativa della Pubblica amministrazione e agevolazioni fiscali per gli investimenti in nuove tecnologie.

Inoltre, l’ANCI ha proposto di rivedere i concetto di Sportello Unico per le attività produttive attribuendogli nuove funzionalità, e ha chiesto di riesaminare i criteri del bando sui Centri Servizi Territoriali per ottimizzare l’intervento sui piccoli Comuni.

 

“Abbiamo rilanciato – ha spiegato Domenici – il rapporto sulla questione dell’eGovernment con particolare riferimento ai Comuni più piccoli e all’uso delle nuove tecnologie, soprattutto a partire dalla Carta di Identità elettronica. Ora – ha concluso – l’aspetto importante è collegare tutti questi provvedimenti alla nuova legge Finanziaria stabilendo criteri precisi per quanto riguarda il personale e mettendo in relazione le scelte da fare soprattutto in considerazione dell’andamento del rapporto fra le spese del personale e le entrate correnti per i principali Comuni”.

 

Importante – ha detto il Presidente Domenici al termine del confronto con il Ministro – è che si stabilisca un rapporto molto stretto e collaborativo con questo Ministero e che si affrontino i problemi che abbiamo indicato soprattutto per quanto riguarda i piccoli Comuni e la revisione del sistema di contrattazione”.

 

Nel corso dell’incontro, sono stati inoltre analizzati i punti relativi alla Pubblica amministrazione contenuti nel Dpef e che confluiranno nella legge Finanziaria. Oltre alle norme relative allo stanziamento di risorse per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, particolare attenzione sarà rivolta all’avvio di un percorso normativo che garantisca la stabilizzazione dei precari, nel quadro di una nuova politica per il reclutamento del personale che superi rigidità e vincoli introdotti nella passata legislatura e di un rilancio del ruolo e delle modalità della contrattazione, anche per avere tempi rapidi e certi sulla effettiva applicazione dei contratti una volta sottoscritti tra le parti. Anche a questo scopo, Nicolais ha detto di voler accelerare i lavori dei tavoli già aperti con i sindacati.

 

Dalla riunione è emerso, infine, il comune apprezzamento per le misure approvate per limitare consulenze e collaborazioni da parte della Pubblica amministrazione e per quelle sui trattamenti economici accessori dei direttori generali.

 

In particolare, relativamente al personale, l’ANCI ha richiesto l’esclusione dai blocchi delle assunzioni per i Comuni fino a 5mila abitanti, le Unioni di Comuni e le forme Associative, e ha chiesto che la possibilità di assunzioni consentite agli enti siano diversificate in base all’incidenza della spesa di personale rispetto al totale delle entrate correnti. Questo parametro dovrebbe essere incrociato con la classe demografica di appartenenza dell’Ente.

 

L’ANCI ha chiesto inoltre la stabilizzazione dei Lavoratori Socialmente Utili e del personale assunto con contratto di formazione lavoro per gli enti rispettosi del Patto di stabilità, e l’esclusione dal blocco per le assunzioni effettuate a seguito di trasferimento di funzioni e per la realizzazione di progetti comunitari, nonché il personale reclutato mediante contratto di somministrazione.

 

Al termine dell’incontro, i sindacati hanno comunicato la decisione di aprire tavoli tecnici sulle varie questioni sul tappeto, tra le quali ci sono investimenti, tecnologie, formazione, politiche del lavoro e, quindi, il fenomeno del precariato. Ma anche la riforma dell’Aran (l’agenzia controparte dei sindacati nelle trattative per i rinnovi contrattuali) e lo stesso iter contrattuale. Si punta, dunque, ad arrivare a un piano condiviso a ridosso della stesura della manovra economica 2007. Le organizzazioni sindacali di categoria dovranno anche affrontare la questione dei rinnovi di contratti, che interessano oltre 3 milioni di lavoratori, per i quali si registra un forte ritardo di sette mesi.

 

“Dei contratti se ne dovranno occupare le categorie”, ha spiegato Nerozzi, aggiungendo che nell’incontro è stato affrontato anche il tema del rapporto tra lo Stato centrale e le Regioni. Il sindacalista ha lamentato inoltre l’invito del presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, a privatizzare le attività di back office della Pubblica amministrazione. Per Baratta, l’apertura di tavoli tecnici consentirà “di arrivare alla finanziaria con le idee chiare, come giocare la partita sul pubblico impiego”.

Si torna a immaginare un disegno dando di nuovo una strategia di innovazione – sottolinea invece Foccillo – si riavvia un percorso di riforma, così come si fece con l’ex ministro, Franco Bassanini”.