eGov: la Ue chiede la collaborazione di governi e imprese per favorire l’interoperabilità e la mobilità di cittadini e aziende

di Alessandra Talarico |

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La Ue vuole maggiore interoperabilità tra le amministrazioni nazionali e regionali all’interno dell’Unione, per rimuovere le barriere amministrative e facilitare il libero movimento di imprese e cittadini nel mercato interno.

 

“Una coppia italo svedese – spiega la Commissione – ha ancora bisogno di compilare e fornire dozzine di documenti per potersi sposare, poiché le amministrazioni dei due Paesi non possono comunicare elettronicamente”.

Ovviamente, non sono solo i promessi sposi a subire questa situazione. Sia che si tratti di un matrimonio, della creazione di un’impresa, del pagamento delle tasse o del trasferimento dei diritti di un’assicurazione, bisogna sempre accumulare montagne di carta.

 

Ecco perché la Commissione ha pubblicato una comunicazione in cui sottolinea l’importanza dei servizi digitali e della razionalizzazione delle procedure di eGovernment per un’amministrazione pubblica moderna.

 

Günter Verheugen, vicepresidente della Commissione e responsabile dell’Impresa e dell’Industria, ha dichiarato: “Il mercato unico ha bisogno di amministrazioni pubbliche moderne ed efficienti che facilitino la mobilità e l’interazione dei cittadini e delle imprese. L’interoperabilità è alla base della collaborazione nel mercato interno e contribuirà a rendere l’Europa un luogo attraente per vivere, lavorare e investire”.

 

Anche per Viviane Reding, commissario per i media e la società dell’informazione, l’obiettivo della Ue è quello di creare “un’amministrazione digitale che procuri vantaggi tangibili ai cittadini e alle imprese, senza escludere nessuno”.

 

Le amministrazioni pubbliche, “devono essere poste al cuore della crescita economica” e per questo motivo la Reding proporrà nelle prossime settimane “un piano d’azione in favore dell’eGovernment”, che porrà l’accento “sugli ambiti per i quali esiste un valore aggiunto europeo”.

 

“Ho anche l’intenzione – ha aggiunto la Reding – di adottare degli approcci pragmatici per superare le sfide chiave come l’interoperabilità e l’identificazione elettronica cross-border”.

 

Uno degli ostacoli maggiori per il successo dell’eGovernement è l’attuale molteplicità dei livelli amministrativi su scala nazionale, regionale e locale. Tutti questi livelli devono essere messi nelle condizioni di scambiarsi informazioni e mettersi in contatto uno con l’altro per servizi forniti a diversi livelli amministrativi.

 

Nella sua comunicazione, la Commissione sottolinea il bisogno di interoperabilità su tre livelli:

 

  • Interoperabilità dei processi amministrativi e di business per quel che concerne avvenimenti relativi alla vita quotidiana quali nascite, matrimoni, assicurazioni e la creazione di imprese

  • Interoperabilità semantica: i sistemi devono ‘comprendere’ i diversi linguaggi.

  • Interoperabilità tecnica: i computer devono poter comunicare uno con l’altro.

 

L’obiettivo di questa comunicazione è di stimolare la collaborazione degli Stati membri e dell’industria per accelerare l’interoperabilità, stabilendo le priorità e le opportune strategie e raccomandazioni tecniche.

 

L’interesse per l’interoperabilità dei servizi elettronici di pubblico interesse resta dunque alto nell’agenda europea, nell’ambito del quadro strategico “i2010 – Una società dell’Informazione europea per la crescita e l’occupazione” e di diverse altre iniziative e programmi.

 

i2010 definisce chiaramente l’interoperabilità come una delle quattro grandi sfide per la creazione di uno spazio unico e come elemento fondamentale per la diffusione capillare di servizi pubblici basati sulle tecnologie ICT.

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