Banda larga: la Ue avvia procedura formale contro Telefonica per abuso di posizione dominante

di Alessandra Talarico |

Europa


Telefonica

La Commissione europea ha avviato una procedura formale nei confronti di Telefonica il più importante operatore Tlc spagnolo, accusato di abuso di posizione dominante nel settore dell’accesso a Internet a banda larga.

 

Le motivazioni del provvedimento sono spiegate nello statement of objections inviato alla società, in cui l’esecutivo Ue spiega che l’operatore avrebbe abusato della sua posizione dominante sul mercato, violando le leggi antitrust europee (articolo 82) attraverso il cosiddetto margin squeeze, ossia l’applicazione di tariffe all’ingrosso talmente elevate da ridurre i margini dei nuovi entranti impedendo loro di proporre agli utenti finali offerte competitive.

Una prassi applicata sistematicamente dal 2001.

 

L’invio della ‘dichiarazione di obiezioni’, ha spiegato la Ue, non implica necessariamente la colpevolezza della società, che verrà valutata in base alla risposta che Telefonica farà pervenire alla Commissione.

 

Al momento, le indagini condotte hanno rilevato che, dal 2001, la discordanza tra le tariffe a banda larga all’ingrosso applicate ai concorrenti e quelle applicate al consumatore finale è stata insufficiente a coprire i costi di fornitura di questi servizi.

 

Ciò vuol dire, prosegue la Ue la nota, che il gruppo tlc – l’unico dotato di una rete a copertura nazionale – avrebbe affrontato perdite considerevoli se avesse dovuto pagare le stesse tariffe all’ingrosso imposte ai suoi concorrenti.

 

I prezzi al dettaglio della banda larga in Spagna sono alti e ben al di sopra della media europea. Anche il roll out di infrastrutture alternative e l’uso del local loop umbundling è molto al di sotto della media europea.

 

L’esperienza di altri Stati europei ha dimostrato che l’azione dell’Antitrust in merito ad abusi relativi all’applicazione di prezzi non competitivi ha la capacità di stimolare la concorrenza e di produrre prezzi più bassi e più scelta per i consumatori.

 

Telefonica ha ora due mesi di tempo per rispondere alle obiezioni della Ue e contestare le analisi preliminari dell’esecutivo.

La Commissione prenderà una decisione dopo aver ascoltato la difesa della società, che se non fosse convincente potrebbe essere multata per comportamento anti-competitivo.