Tra una settimana i nuovi domini .eu. Reding (Ue): ‘diventerà importante quanto il .com’

di Alessandra Talarico |

Europa


domini .eu

A una settimana dal debutto ufficiale dei nomi di dominio .eu, la Commissione europea prevede che questa prestigiosa classificazione potrà ottenere, se non superare, il successo del .com, che conta 40 milioni di estensioni nel mondo.

 

Il dominio .eu, ha vaticinato il commissario europeo ai media e alla società dell’informazione, Viviane Reding, “diventerà importante quanto il .com”.

 

Dal 7 dicembre, inizierà, dunque, il cosiddetto periodo ‘sunrise’, durante il quale le istituzioni pubbliche o private e, tra gli altri, le aziende titolari di marchi registrati potranno beneficiare di una sorta di pre-registrazione.

 

Questa prima fase, che durerà fino al 6 febbraio, si rende necessaria per permettere alle aziende di proteggere il proprio nome di dominio da eventuali registrazioni abusive da parte dei cosiddetti cybersquatter.

 

La seconda fase (dal 7 febbraio al 6 aprile), prenderà in considerazione le richieste di altri aventi diritto, in particolare aziende e artisti.

 

Infine il 7 aprile le richieste verranno aperte a tutti i cittadini ed entità registrate nei 25 Paesi dell’Unione Europea. 

 

Le prime due fasi del processo di assegnazione dei nuovi domini esigono dunque una condizione particolare: bisognerà provare che si ha effettivamente diritto al nome che si intende registrare come dominio .eu.

 

Tuttavia, se diverse organizzazioni rivendicano lo stesso nome, sarà determinate l’ordine di arrivo delle domande, dal momento che l’assegnazione sarà caratterizzata dal principio del ‘primo arrivato, primo servito’.

 

“Offrire ai detentori di diritti prioritari l’opportunità di proteggere il proprio nome o marchio, è un passo essenziale per costruire la fiducia nel settore del commercio elettronico e in particolare nel TLD .eu”, ha spiegato il direttore di Eurid, Marc Van Wesemael.

 

Per ridurre al minimo le registrazioni abusive e evitare dispute sui nomi, è infatti essenziale avere procedure di pre-registrazione robuste, gestite da un ente con la giusta esperienza per verificare la validità dei diritti reclamati.

 

Il dominio .eu sarà un dominio di primo livello e non andrà a sostituire quelli già attivi nei diversi Paesi dell’Unione (.it per l’Italia, .fr per la Francia, .uk per la Gran Bretagna, ecc.) ma li completerà e darà agli utenti la possibilità di avere una presenza Internet pan-europea, sia a livello di siti che di posta elettronica.

 

In questo modo, ha spiegato la Reding, “un fioraio olandese, un artigiano italiano, un cioccolataio belga, potranno indicare ai potenziali clienti di essere in grado di fornire i propri prodotti in tutta Europa”.

 

“Se consideriamo Internet come un villaggio globale, allora il .eu non è che una nuova via. Sicuramente, speriamo che questa via diventerà presto un grande boulevard, ma ogni utente europeo sarà libero di intraprendere un’altra strada”, ha spiegato la Commissione.

 

Da giugno, Eurid, l’organizzazione non-profit composta dai Registri dei ccTLD (country code Top Level Domain) belga (DNS BE), italiano (IIT-CNR) e svedese (NIC-SE), selezionata dalla Ue per la gestione del dominio Internet di primo livello .eu, ha istituito circa 700 uffici di registrazione.