ICT: telefonia mobile e banda larga trainano l’Italia. Stanca: ‘quadro di luci e ombre, con alcuni punti di eccellenza a livello internazionale’

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A distanza di sei mesi dalla prima edizione, l’Osservatorio semestrale della Società dell’Informazione, voluto dal Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, e realizzato da Federcomin con la partecipazione di AITech-Assinform e Asstel, ha pubblicato la seconda analisi semestrale sullo stato e le dinamiche di utilizzo di nuove tecnologie da parte delle imprese, dei cittadini e della Pubblica Amministrazione.

 

L’Osservatorio è uno strumento di monitoraggio della domanda e dell’utilizzo delle tecnologie. I dati elaborati rappresentano il risultato di analisi condotte da diversi istituti di ricerche (IDC, Italmedia Consulting, Nielsen//NetRatings) seguendo ed ampliando i parametri del Piano eEurope 2005.

 

Il quadro sullo sviluppo dell’Italia digitale è piuttosto confortante, anche se in alcuni casi i potenziali segnali di ottimismo devono ancora trovare un riscontro oggettivo: a fronte di una diffusa crescita della cultura tecnologica dei cittadini e al crescente sforzo di aumentare e migliorare i servizi on-line offerti dalla Pubblica Amministrazione, le aziende stentano ancora a mostrare il ruolo trainante nel processo di innovazione.

 

Per quanto riguarda in particolare, il settore ICT in Italia, le variazioni percentuali del mercato tra il primo semestre 2005 e quello 2004 indicano una crescita stimata da Assinform intorno al 2,1%, con il settore delle TLC a fare da traino (+2,9%), a fronte di un settore dell’Informatica che stenta ad uscire da un periodo di sostanziale stabilità (+0,4%). Le stime identificano come volano della crescita il mondo consumer (innovazioni di prodotto nell’intrattenimento domestico, offerta di contenuti digitali multi-piattaforma, nuove tecnologie in campo televisivo); risultano invece ancora deboli gli investimenti in innovazione tecnologica da parte delle aziende.

 

Analizzando, poi, il rapporto tra i cittadini e l’innovazione tecnologica, è emerso che il 58% delle famiglie italiane è dotato di un PC (la crescita è di due punti percentuali rispetto all’anno precedente) e il 43% accede ad Internet (un punto percentuale in più).

Grande impulso ha avuto la telefonia di terza generazione, grazie alla sempre più ampia copertura del territorio ed alla crescente offerta di servizi a valore aggiunto. Si stima che a fine 2005 saranno più di 8 milioni gli utenti UMTS in Italia, più del triplo rispetto al 2004. Le previsioni per il 2006 indicano una ulteriore forte crescita (quasi 16 milioni di utenti).

 

Migliora inoltre il rapporto tra le imprese e Internet: nel primo semestre 2005 il numero delle aziende con accesso a Internet è cresciuto fino alla quasi totalità delle grandi imprese e ad oltre il 50% delle PMI.

Si tratta di un risultato molto importante, in quanto l’allargamento del numero di imprese connesse in rete permette all’intero sistema economico di godere dei benefici derivanti dalle relazioni on-line che si sviluppano con l’accesso a Internet: tra azienda e fornitori, con i clienti più importanti, con le banche e la Pubblica Amministrazione.

 

Continua a crescere anche la diffusione della banda larga: secondo le stime, a fine 2005 i collegamenti a banda larga saranno circa 6,6 milioni, di cui 1,6 milioni di tipo business e circa 5 milioni di tipo consumer. Il tasso di crescita, rispetto al 2004, è del 40%.

A giugno 2005 quasi il 70% delle aziende con accesso a Internet (dal liberi professionisti alle grandi imprese) ha un collegamento a banda larga, dato che pone il nostro Paese in un ruolo europeo di primo piano (ci supera solo la Germania).

 

Non si ferma, tuttavia, l’avanzata delle minacce alla sicurezza delle reti informatiche: nell’ultimo anno è risultato in crescita il fenomeno del phishing (tecnica fraudolenta per carpire dati sensibili ai navigatori via eMail), mentre è in calo quello che porta gli internauti a fronteggiare inaspettatamente contenuti indesiderati o offensivi (è occorso al 28,3% dei navigatori, 3,2 punti percentuali in meno rispetto a un anno fa).

 

In compenso, la percentuale di aziende dotate di almeno due sistemi di difesa è cresciuto significativamente tra il 2004 e il 2005 e coinvolge ora più di 3/4 delle aziende che accedono a Internet, incluse le aziende più piccole.

Fra i cittadini un navigatore su quattro sostiene di aver riscontrato problemi di sicurezza come virus o violazione dei dati personali: un dato in crescita di 3,3 punti percentuali rispetto al 2004. Così il 77,9% degli utenti web si è dotato di misure di sicurezza per proteggere il PC, un incremento di 14 punti percentuali.

 

Per quanto riguarda l’eGovernment, secondo una ricerca dell’Unione Europea sui servizi di Pubblica Amministrazione disponibili on-line, l’Italia è situata all’ottavo posto in Europa, con 10 servizi su 20 totalmente disponibili on-line. Dal 2001 al 2004 l’Italia è salita dal dodicesimo all’ottavo posto tra i Paesi UE a 18, con un incremento di 38 punti percentuali, e un aumento di sette servizi totalmente disponibili on-line. La grande impresa mostra maggiore attitudine a contattare la PA (87%): la percentuale scende al 32% per le PMI.

Un numero crescente dei cittadini decide di interfacciarsi con la PA direttamente on-line: nel secondo trimestre 2005 sono stati 11,6 milioni, 1,2 milioni in più rispetto al quarto trimestre 2004 (+12%) e 1,5 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2004 (+15%).

 

L’Osservatorio registra anche un’interessante crescita nel ricorso a applicazioni di eLearning: a giugno 2005 più del 35% della grandi aziende utilizzava strumenti di eLearning (le PMI si fermano al 5%).

Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione il processo di digitalizzazione delle scuole italiane ha portato nel 2005 il rapporto tra allievi e personal computer a 1 computer ogni 10 studenti, rapporto migliorato rispetto al 2004 (era di 1 a 11) e più efficiente rispetto alla media europea (che è di 1 a 13). Nel 2005 il 99% delle scuole italiane ha la connessione a Internet, l’86% accede con la banda larga, il 65% è cablato. Il 75% degli Istituti è anche dotato di un proprio sito Web.

Si mantiene però bassa la percentuale di individui che ricorrono ad Internet con scopi di formazione ed istruzione: sul totale degli utilizzatori di Internet maggiori di 14 anni, il 54,1% dichiara di ricercare on-line informazioni su argomenti di studio o lavoro, ma solo il 3,1% segue corsi di formazione on-line.

 

In aumento anche le prenotazioni on-line: il 12,8% degli utilizzatori di Internet maggiori di 14 anni dichiara di navigare per acquisire informazioni in materia sanitaria (+3,4% rispetto al 2004), mentre gli ospedali che permettono di prenotare una visita on line raggiungono il 10% del totale (12% nel Sud).

 

Risulta invece stabile il rapporto on-line tra le aziende e il sistema bancario: l’utilizzo di servizi di eBanking non cresce significativamente e continua a interessare soprattutto le aziende di medio-grandi dimensioni (85%).

Fra i cittadini il 12,7% degli utilizzatori Internet maggiori di 14 anni dichiara di ordinare o acquistare beni e servizi on-line, una quota quasi raddoppiata rispetto al 2004.

 

Quasi 1,3 milioni di nuove famiglie hanno avuto accesso ai servizi televisivi digitali, portando il numero complessivo a circa 7,3 milioni di abitazioni: considerando che più di 21 milioni di famiglie possiede almeno un apparecchio televisivo, ormai una famiglia su tre in Italia ha accesso all’offerta digitale.

La televisione digitale terrestre ha dunque contribuito più di altre tecnologie alla rapida digitalizzazione delle abitudini televisive delle famiglie italiane. A giugno 2005 si contavano oltre 2,2 milioni di set top box, 133% in più rispetto alla fine del 2004.

 

Il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, ha dichiarato che “…Il quadro fornito dall’Osservatorio della Società dell’Informazione, relativo al primo semestre, in generale ha numerosi aspetti positivi ed anche alcune ombre. Ma appare chiaro che è in corso un miglioramento del quadro complessivo, con alcuni punti sicuramente di eccellenza a livello internazionale”.

 

Per Alberto Tripi, Presidente Federcomin, “…i dati dell’Osservatorio confermano che l’ICT sta vivendo ancora una fase di transizione. Ad eccezione infatti dei servizi nelle telecomunicazioni e della diffusione della larga banda, le previsioni formulate indicano incrementi modesti per il settore dell’informatica e una generale staticità. L’innovazione è sempre stata associata all’idea di crescita. Sarebbe un errore ritenere che il tessuto imprenditoriale dell’ICT resti ingessato in un’attesa paralizzante. La percezione diffusa tra tutti gli operatori ci porta a dire che dietro gli indici e i numeri si intravedono logiche nuove e importanti. Mi riferisco, in particolare, a quei processi di convergenza tra settori differenti dell’ICT (TLC e IT) che sull’esempio di realtà straniere molti gruppi e aziende italiani stanno perseguendo nella ridefinizione del loro business”.(a.t.)