TDT e aiuti di Stato: la Ue dichiara illegali i finanziamenti assegnati in Germania e ribadisce quelli ammissibili

di Raffaella Natale |

Germania


Commissione Europea - sede

La Commissione europea ha dichiarato illegale la sovvenzione di 4 milioni di euro a favore della Tv commerciale tedesca per lo sviluppo del digitale terrestre nel Land Berlino-Brandeburgo. Secondo l’esecutivo, infatti, questi finanziamenti pubblici violerebbero le disposizioni Ue in materia di concorrenza (art.87 paragrafo 1, Trattato CE). Per cui, è stato deciso che i broadcaster che hanno già beneficiato di questi finanziamenti, che tra l’altro non erano stati notificati alla Commissione, dovranno restituirli.

 

La Ue ha tenuto a ricordare il proprio impegno a sostegno dello sviluppo della Tv digitale terrestre (DVB-T) in tutta Europa, conformemente alle Comunicazioni 2003 e 2005 (IP/03/1276 e IP/05/595). Gli Stati membri hanno a loro disposizione diversi mezzi per poter fornire il proprio contributo al passaggio verso il digitale terrestre, secondo le modalità compatibili con le regole del Trattato CE.

Secondo il Commissario Ue alla Concorrenza, Neelie Kroes, “La Commissione si è impegnata a incoraggiare la transizione verso la televisione digitale, che presenta numerosi vantaggi per i consumatori e l’innovazione. Gli aiuti pubblici devono tuttavia essere fondati su dei criteri obiettivi, rivolgersi a questioni specifiche per i quali il mercato non offre soluzioni ed evitare delle distorsioni alla concorrenza, in particolare tra le piattaforme del digitale terrestre, del  cavo e del satellite”.

 

L’Autorità responsabile dei media per il Land Berlino-Brandeburgo (Mabb) ha accordato questa sovvenzione ai broadcaster privati, come per esempio RTL e ProSiebenSat.1, in modo che possano coprire parte dei loro costi per il passaggio al digitale terrestre, avviato nel novembre 2002. In cambio, gli operatori televisivi si sono impegnati a utilizzare la rete di T-Systems per una durata minima di cinque anni.

La Commissione ha deciso di aprire una procedura formale nel luglio del 2004, dietro richiesta degli operatori via cavo.

Dopo aver consultato gli operatori del mercato, la Ue ha concluso che le sovvenzioni concesse alla Mabb violano le regole del Trattato CE sugli aiuti di Stato. Questi finanziamenti non risultano, infatti, giustificabili per dei costi specifici dovuti alla transizione verso la nuova tecnologia e, inoltre, l’assegnazione è stata decisa una volta che la transizione era stata già oggetto di un accordo.

 

Finanziamenti di diversa entità sono stati accordati senza ragione ai broadcaster, che avevano già beneficiato delle licenze digitali che gli permettono di disporre, a minor costo, di una maggiore capacità di trasmissione per canale.

Queste sovvenzioni hanno anche favorito indirettamente il digitale terrestre rispetto alle piattaforme televisive concorrenti, come il cavo e il satellite, senza tener conto del principio di neutralità tecnologica.

 

La Commissione ha sempre riconosciuto che il passaggio al digitale terrestre potrebbe procedere troppo lentamente se interamente lasciato al gioco della concorrenza e che l’intervento pubblico può presentare dei vantaggi, fino a quando rimane sotto forma di sostegno finanziario ai consumatori, campagne di informazione o sovvenzioni destinate a superare un problema specifico del mercato o a garantire la coesione sociale e regionale.

Nel caso di Berlino-Brandeburgo non è presente nessuna di queste condizioni che giustifichi l’erogazione di questi finanziamenti.

La Ue ha riconosciuto l’esistenza di alcune limitazioni del mercato, ma ha constatato che l’aiuto non risulta necessario e non è quello più appropriato per risolvere questo tipo di problema.

 

Nell’ultima Decisione sul digitale terrestre, la Commissione fornisce delle indicazioni precise per il sostengo pubblico alla transizione digitale, che ritiene accettabili:  

  • finanziamento per lo sviluppo di una rete di trasmissione nelle regioni dove la copertura televisiva sarebbe altrimenti insufficiente;

  • compensazione finanziaria accordata ai broadcaster di servizio pubblico per il costo di trasmissione per mezzo di tutte le piattaforme al fine di raggiungere la totalità della popolazione;

  • sovvenzioni ai consumatori per l’acquisto dei decoder digitali che si adeguano a standard aperti che consentono l’interattività;

  • compensazione finanziaria ai broadcaster che devono sottostare all’obbligo di interrompere la trasmissione analogica prima che scadano le loro licenze, purché questa compensazione tenga conto della capacità di trasmissione digitale attribuita. 

Alcune di queste indicazioni si basano su una Decisione della Commissione del marzo 2005, destinata ad autorizzare il sostegno alle reti DVB-T in Austria per mezzo di progetti pilota e di azioni a favore della ricerca; le misure autorizzate erano le seguenti: sovvenzioni per l’acquisto dei decoder, in modo che anche le famiglie a basso reddito possano avere accesso ai servizi televisivi in digitale terrestre (nel caso di Berlino-Brandeburgo, la Commissione non ha indagato in modo approfondito sulle sovvenzioni stanziate a 6.000 famiglie); sovvenzioni alle imprese in vista dello sviluppo dei servizi digitali innovativi; infine, alcune sovvenzioni sono state accordate ai broadcaster per compensare alcuni costi di trasmissione supplementari in caso di trasmissione televisiva analogica e digitale in parallelo (fase di coesistenza).

Queste misure sono state approvate, poiché rispettavano i principi di trasparenza, necessità, proporzionalità e neutralità tecnologica.

Gli orientamenti forniti adesso puntano a rafforzare la sicurezza giuridica nel contesto di interventi pubblici che potrebbero prodursi nel quadro della prossima transizione verso la Tv digitale su scala Ue. Gli Stati membri sono, comunque, tenuti a notificare alla Commissione l’insieme dei finanziamenti pubblici previsti ancor prima di metterli in atto.