Europa e ICT: come stimolare la competitività. Il progetto i2010 illustrato da Viviane Reding

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Come costruire la societ&#224 dell¿informazione europea?

Il Commissario europeo per i media e la Societ&#224 dell¿informazione Viviane Reding ha cercato di spiegarlo in tre passi, analizzando innanzitutto il ruolo dell¿ICT all¿interno delle strategie di Lisbona, analizzando poi le ragioni di un nuovo approccio e infine sottolineando l¿importanza delle partnership per raggiungere gli obiettivi fissati dalla Ue.

L¿importanza dell¿ICT &#232 stata riconosciuta nella Strategia di Lisbona fin dal 2000. ¿Sappiamo che l¿ICT rappresenta la met&#224 della crescita produttiva delle moderne economie e sappiamo che l¿economia Usa va molto bene proprio perch&#233 investe sempre pi&#249 velocemente nel settore¿.

L¿ICT &#232 dunque la via privilegiata per ottenere prodotti e servizi pi&#249 efficienti e di qualit&#224 migliore sia nel settore pubblico che nel privato.

Secondo il Rapporto sulla Competitivit&#224 il 90% della futura innovazione nel settore automobilistico sar&#224 guidata dall¿ICT.

Questi fattori, spiega la Reding, ¿sono noti a tutti¿, sebbene molto spesso i politici ¿sembrano dimenticarlo troppo facilmente¿.

L¿ICT &#232 cruciale per l¿economia ¿ per la crescita e i posti di lavoro ¿ e quindi per ognuna delle tre aree principali della rilanciata strategia di Lisbona.

Per quanto riguarda il tema ¿rendere l¿Europa pi&#249 attraente come posto per investire e lavorare¿, ad esempio, possiamo dire che della crescita delle economia avanzate risiede nei servizi. Le proposte della Commissione su un Mercato Interno per i servizi, mirano a promuovere la crescita fornendo una base chiara e prevedibile perch&#233 l¿Europa tragga beneficio dal suo enorme potenziale come singolo mercato.

Su questa linea, spiega la Reding, ¿I prossimi anni saranno cruciali per l¿affermazione dei servizi digitali nel mondo. Ci&#242 riguarder&#224 sia i servizi per le aziende che per i privati, che viaggeranno su reti fisse e mobili a banda larga molto sicure¿.

I servizi digitali trascendono i confini pi&#249 facilmente di quelli tradizionali e se non sar&#224 l¿Europa a svilupparli testarli, lo faranno altri Paesi e si perder&#224 l¿occasione di definirli secondo i nostri standard.

L¿Europa, dunque, ¿perder&#224 la crescita e il lavoro che verr&#224 dal loro sviluppo¿.

Per quanto riguarda invece il secondo cluster di Lisbona ¿Conoscenza per l¿innovazione e la crescita¿, l¿ICT &#232 il campo pi&#249 promettente in termini di diffusione di crescita nella ricerca e nella tecnologia.

Tuttavia l¿Europa non investe quanto le altre pi&#249 importanti economie: i nostri investimenti nella ricerca nel settore si fermano al 20%, i nostri diretti competitor investono invece il 30%.

Questo trend riflette la struttura industriale dell¿Europa, che &#232 pi&#249 concentrata in settori di medio raggio in termini di tecnologia e potenziale di crescita. In molto casi si tratta di industrie delocalizzate nelle economie emergenti.

¿Mi chiedo ¿ dice ancora la Reding ¿ siamo seri in Europa riguardo la crescita e il lavoro quando sistematicamente sotto-investiamo nello sviluppo di un settore considerato da tutti l¿unico col giusto potenziale per il successo dell¿economia?¿.

In particolare, pare che l¿Europa stia concentrando la ricerca nell¿economia degli ultimi due decenni piuttosto che in quella dei prossimi vent¿anni: ¿la vecchia economia invece che la nuova economia!¿.

Il terzo cluster di Lisbona riguarda la creazione di posti di lavoro migliori. Attualmente il 6% del lavoro in Europa &#232 nel campo dell¿ICT.

E¿ dimostrato che il settore &#232 quello che maggiormente contribuisce alla crescita della produttivit&#224 e c¿&#232 la dimostrazione, negli Usa ad esempio, che l¿ICT pu&#249 contribuire molto pi&#249 di quanto faccia attualmente.

Negli anni a venire, si dovr&#224 dunque sviluppare un nuovo concetto di ¿alfabetizzazione digitale¿

L¿analfabetismo di domani non sar&#224 la semplice incapacit&#224 di usare un Pc. La competenza chiave sar&#224 di avere l¿attitudine sociale a vivere e lavorare nella societ&#224 della conoscenza.

Ci&#242 vuol dire, avere l¿abilit&#224 di rispondere alle due caratteristiche principali della societ&#224 della conoscenza: continui cambiamenti e la conversione dell¿informazione in conoscenza. In entrambi i casi, l¿ICT fornir&#224 gli strumenti essenziali per la gestione della conoscenza e un¿educazione aperta.

¿Ma quali sono le politiche da seguire per raggiungere crescita, innovazione e lavoro?¿, si chiede la Reding.

Stiamo entrando in una nuova onda di sviluppo, con la diffusa convinzione che i prossimi anni vedranno una crescita basata sui servizi Internet fissi e wireless e sulla convergenza dei diversi media e servizi elettronici.

La nuova iniziativa i2010 (o European Information Society 2010) intende basarsi su questa nuova onda di sviluppo tecnologico ed economico.

¿Il mio scopo &#232 quello di assicurare che l¿Europa tragga i pieni benefici in termini di prosperit&#224, lavoro e crescita¿.

Perch&#233 ci&#242 avvenga, l¿Europa dovr&#224 accelerare verso la fornitura di Internet, telefonia e televisione sulla stessa infrastruttura.

In secondo luogo, i framework generali per i servizi dell¿economia digitale sono ancora troppo frammentati: ecco perch&#233 bisogna sviluppare un approccio unificato che faciliti la navigazione attraverso il patchwork di regole sui diritti di propriet&#224 intellettuale, sui sistemi di sicurezza, sui pagamenti elettronici e l¿e-commerce.

La convergenza digitale trasformer&#224 l¿industria dell¿elettronica, delle comunicazioni e dei servizi digitali: come si porr&#224 l¿Europa per primeggiare di fronte a questi cambiamenti?

¿Primo ¿ dice la Reding ¿ c¿&#232 bisogno di partnership pubblico-privato, per sviluppare servizi basati sullo sviluppo di servizi ICT e portare benefici pratici a tutti i cittadini, raggiungendo al contempo il giusto passo di innovazione di prodotti e servizi¿.

L¿Europa, per&#242, &#232 ancora vulnerabile per quel che riguarda la competizione interna: gli investimenti nel continente corrispondono a un terzo di quelli degli Usa e ai due terzi del Giappone.

i2010 mira proprio a stimolare gli investimenti privati nella ricerca e a incoraggiare gli Stati membri a investire di pi&#249 sul proprio futuro.

L¿ICT, spiega la Reding, rappresenta una ¿doppia scommessa¿: &#232 un motore di cambiamento nei servizi pubblici e rende allo stesso tempo i servizi pi&#249 accessibili ai cittadini.

L¿ICT render&#224 inoltre pi&#249 efficienti settori cruciali come quello sanitario e della cosiddetta ¿inclusione sociale¿.

A livello europeo, conclude il commissario, ¿dobbiamo essere pi&#249 ambiziosi e coraggiosi nel portare avanti i nostri obiettivi, dobbiamo comunicare meglio quanto &#232 importante l¿ICT come dinamo di cambiamento e modernizzazione ed enfatizzare il fatto che ci troviamo sulla soglia di una nuova fase di sviluppo che porta con s&#233 infinite possibilit&#224¿.

Alessandra Talarico

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