Virgin pronta a lanciarsi nella battaglia della musica online

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Dopo mesi di attese, il servizio di downloading di musica dalla Rete del gigante Virgin Group dovrebbe arrivare sul mercato.

A dare la notizia, Virgin Digital, l”ultima compagnia del miliardario britannico Richard Branson, che curer&#224 questo nuovo servizio, che sar&#224 sviluppato in collaborazione con la societ&#224 che si occupa di distribuzione musicale MusicNet (di cui &#232 azionista la major discografica britannica EMI).

Virgin Digital, appena lanciata, con uffici a Los Angeles e a Londra, fa parte del Virgin Group Ltd. che include fra le altre cose una compagnia aerea, un”etichetta discografica, un servizio di telefonia mobile e Virgin Megastores.

Il nuovo servizio, che sar&#224 lanciato per la prossima estate, funzioner&#224 sui telefonini e sui lettori digitali di musica e altri dispositivi elettronici.

Il prodotto offerto includer&#224 un jukebox, la possibilit&#224 di masterizzare su Cd, l”accesso a un club di musica digitale e alle sue stazioni radiofoniche Radio Free Virgin Internet.

Le canzoni potranno essere acquistate singolarmente ma sar&#224 anche possibile stipulare un abbonamento.

Virgin accetta quindi di confrontarsi con un mercato sicuramente interessante, ma abbastanza incerto.

Zack Zalon, presidente di Virgin Digital, non sembra temere affatto di arrivare con qualche mese di ritardo su un segmento dove sono gi&#224 presenti le offerte di iTunes (Apple) e anche di Napster.

Zalon spiega che bisogner&#224 semplicemente scegliere la giusta strategia di intervento, per potersi ritagliare una nicchia in questo mercato.

In primo luogo, spiega il presidente di Virgin Digital, bisogner&#224 optare per un prezzo vantaggioso essenzialmente per i consumatori, che attualmente sborsano circa 99 centesimi per un titolo. Anche se il Gruppo non fornisce alcun dettaglio sui prezzi che intender&#224 praticare, asserisce che si tratter&#224 di un¿offerta ¿ipercompetitiva¿.

In secondo luogo, Virgin Digital conta molto sulle sinergie che potr&#224 stabilire con le catene Virgin Megastore.

Ogni anno, pi&#249 di 100 milioni di clienti si recano nei negozi di dischi del Gruppo. Questo in altre parole significa che dai propri store possono arrivare delle preziose indicazioni sull¿evoluzione del mercato e le attese dei clienti.

Il formato prescelto per l”audio &#232 quello di Microsoft, Windows Media Audio, non compatibile con iPod.

Al di l&#224 delle considerazioni commerciali e strategiche, sar&#224 necessario per Virgin poter conoscere le verit&#224 dei suoi competitor sul modello economico adottato, in particolare su diritti che pagano ai produttori di musica.

Fino a oggi, solo Apple ha dato delle vaghe indicazioni. ¿Non guadagniamo denaro con il Music Store, ma abbiamo maggiori profitti con l”iPod (il lettore di file Mp3commercializzato da Apple)¿, aveva detto alla stampa nel novembre scorso Pascal Chagni, vicepresidente Europe d”Apple.

Sembra quindi molto difficile poter oggi contabilizzare la vendita della musica online.

Sicuramente, come il caso delle dotcoms ci ha insegnato, non tutti gli operatori riusciranno a sopravvivere su questo mercato.

&#169 2004 Key4biz.it

Raffaella Natale

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