Elettronica al centro della crescita economica dell’Ue: Neelie Kroes, ‘Produzione chip raddoppierà’

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Europa


Neelie Kroes

La Commissione europea vara oggi una campagna per coordinare gli investimenti pubblici nel settore della micro e nanoelettronica (semiconduttori e circuiti integrati o chip) con l’intento di espandere la base manifatturiera europea di punta.

 

La vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes sostiene che “altri stanno investendo in modo massiccio nei circuiti integrati per computer e l’Europa non può permettersi di restare al palo. Dobbiamo rafforzare e collegare i nostri punti forti e sviluppare nuove forze. Per garantire questa trasformazione è necessario coordinare rapidamente  gli investimenti pubblici fra l’UE, gli Stati membri e le regioni”.

 

Il settore europeo dell’elettronica stimola una maggiore competitività industriale dell’Europa perché costituisce una tecnologia abilitante fondamentale per gli altri settori, dall’energia al settore automobilistico fino alla salute. Per assicurare la crescita dell’Europa e dell’occupazione è essenziale disporre di un settore dell’elettronica in crescita.

 

Neelie Kroes ha dichiarato: “Voglio che la nostra produzione di chip raddoppi fino a rappresentare circa il 20% della produzione mondiale. Voglio che l’Europa produca più chip in Europa di quanti ne producano gli Stati Uniti sul loro territorio”. Si tratta di un obiettivo realistico se si distribuiscono correttamente gli investimenti”.

 

I principali elementi della strategia industriale:

  • Investimenti in R&S&I più cospicui e meglio coordinati per massimizzare l’impatto degli investimenti dell’UE e degli Stati membri grazie a una collaborazione transfrontaliera più stretta (70% dell’investimento pubblico dallo Stato e 30% dall’UE)
  • Rafforzare i tre poli europei di eccellenza dell’elettronica: Dresda (DE), Eindhoven (NL) / Lovanio (BE) e Grenoble (FR), collegandoli con altri poli europei d’avanguardia come Cambridge (UK), Carinzia (AT), Dublino (IRL) e Milano (IT)
  • La strategia sarà incentrata su tre direttrici complementari: abbassare il costo dei chip (transizione per i circuiti da 450 mm in silicio, la materia prima dei circuiti), renderli più veloci (“More Moore”) e più versatili (“More than Moore”)
  • Mobilizzare 10 miliardi di euro di fondi privati, pubblici e UE, per un insieme di obiettivi comuni in termini di ricerca e sviluppo, compresi 5 miliardi di euro per mezzo di un partenariato pubblico-privato. Questo partenariato settennale interessa tutta la catena del valore e dell’innovazione nel settore dell’elettronica, compreso il finanziamento di progetti di ampia portata nell’ambito del programma di ricerca dell’UE “Orizzonte 2020”.

 

Neelie Kroes ha aggiunto: “Con questa strategia l’industria europea sarà nelle condizioni di convertire le innovazioni ingegneristiche in tecnologie suscettibili di sfruttamento commerciale“.

 

La riuscita dell’attuazione di questa strategia garantirà:

  • Una maggiore disponibilità di componenti micro e nanoelettronici per le principali industrie europee
  • Una catena d’approvvigionamento e un ecosistema ampliati che a loro volta incrementano le opportunità per le PMI
  • Maggiori investimenti nei sistemi di produzione avanzati
  • Promuovere l’innovazione lungo tutta la catena dell’approvvigionamento per rafforzare la competitività dell’industria europea

 

L’ambiziosa visione della Commissione ha il sostegno dei ricercatori e dell’industria elettronica che, alla fine del 2012, ha chiarito come sia possibile effettuare un investimento complessivo di 100 miliardi di euro fra il 2013 e il 2020.

 

I componenti e i sistemi micro e nanoelettronici sono fondamentali non solo per i prodotti e i servizi digitali, essi sostengono anche l’innovazione e la competitività in tutti i principali settori economici. Le automobili, gli aerei e i treni sono oggi più sicuri, più efficienti sul piano energetico e più confortevoli grazie ai componenti elettronici. Lo stesso vale per altri settori importanti: materiali medici e sanitari, elettrodomestici, reti energetiche, sistemi di sicurezza. Per questo motivo la micro e la nanoelettronica sono tecnologie abilitanti fondamentali (Key Enabling Technology, KET) ed essenziali per la crescita e l’occupazione nell’Unione europea.

 

Con una crescita media del 5% annuo dal 2000, oggi l’industria elettronica europea occupa direttamente 200 000 persone e indirettamente un altro milione, mentre sussiste una domanda non soddisfatta di personale qualificato.

 

Negli ultimi quindici anni sono stati compiuti importanti sforzi per creare poli industriali e tecnologici in Europa. Dato l’ampio ventaglio di possibilità e le sfide affrontate dal settore, è ora urgente intensificare e coordinare tutte le pertinenti attività del settore pubblico in Europa.

Tutti i settori economici in Europa sono destinati a trarre beneficio da questa strategia, poiché almeno il 10% del PIL dipende dai prodotti e dai servizi elettronici.