Programma Elisa, una risposta alla crisi. Investire nell’innovazione per modernizzare l’Italia

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Uffici di collocamento online, semplificazione delle pratiche fiscali e catastali tra enti locali e cittadini, trasporto pubblico e privato viaggiando informati grazie al wi-fi e ai travel planner, sviluppo della logistica del trasporto merci (telesorveglianza e autostrade dle mare), digitalizzare i nostri beni culturali per conservarli e per facilitarne la divulgazione, misurazione della qualità dei servizi pubblici per migliorarne l’efficienza.

Si può dare una risposta forte alle sfide della crisi economica internazionale, investendo nell’innovazione e negli enti locali. Quarantacinque milioni di euro in tre anni (2007-2009) per trasformare il Paese, senza sprechi e puntando all’efficienza di sistema. Sono questi gli obiettivi del Programma “Elisa (acronimo di Enti locali innovazione di sistema), gestito dal PORE (Progetto Opportunità delle Regioni in Europa – Struttura di missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri alle dipendenze funzionali del Ministro per i Rapporti con le Regioni).

Il “Programma Elisa” è stato previsto dalla Legge Finanziaria 2007 (articolo 1, comma 893) nel “Fondo per il sostegno agli investimenti per l’innovazione negli enti locali“, con l’obiettivo di migliorare concretamente la qualità della vita dei cittadini. I progetti “vincitori” coinvolgono aree estese del territorio e sono progetti potenzialmente replicabili su tutto il territorio nazionale e dei quali potranno beneficiare milioni di cittadini. Ad oggi, il valore complessivo delle risorse messe in campo da Governo, Enti Locali e Regioni ammonta a circa 75 Milioni di euro.

Un primo bilancio verrà tracciato nel corso del convegno: “Innovare in tempi di crisi: le strategie degli enti locali e il Programma Elisa” che si terrà il 1° aprile (dalle 9.30 alle 13.30- sala ABETE), nell’ambito della manifestazione “Euro Pa” di Rimini (leggi il programma). Saranno presentati i sei progetti vincitori del primo bando del Programma, avviati nel 2008, e i nuovi sei progetti ritenuti finanziabili lo scorso febbraio 2009 per la seconda edizione di Elisa (vedi scheda di seguito). Sarà inoltre l’occasione di fare il punto sulle prospettive offerte dal terzo Avviso del programma, sui temi di maggiore interesse per l’innovazione tecnologica del Paese e sulle logiche da seguire nell’assegnazione dei finanziamenti attraverso la concentrazione degli aiuti economici su grandi progetti di sistema fortemente innovativi.

Per il professor Ernesto Somma, coordinatore PORE e responsabile del “Programma Elisa” il giudizio su quanto fatto fino ad ora è positivo e i tempi sono maturi per un primo bilancio: «Anche questa è una risposta alle sfide della crisi economica, si può fare e il Programma Elisa lo sta dimostrando: è possibile investire nella innovazione tecnologica per cambiare la pubblica amministrazione e quindi migliorare l’efficienza del nostro Paese. Stiamo costruendo, partendo dai territori, un’Italia ancor più moderna e più europea in grado di rispondere ai bisogni di cittadini e imprese in diversi ambiti: il mondo del lavoro, il federalismo fiscale, l’infomobilità, la qualità dei servizi, la tutela dei nostri beni culturali. Abbiamo avviato un percorso concreto che premia le pratiche virtuose, mettendo in rete gli enti locali, le province e i comuni e coinvolgendo anche le regioni, per evitare finanziamenti a pioggia e rischi di sprechi. Anticipo un solo dato: solo per il primo bando, i progetti approvati e in via di esecuzione hanno un bacino di utenza di oltre trenta milioni di persone, dal nord al sud della penisola. Con i progetti ritenuti finanziabili nel secondo bando si continua nella stessa direzione, si mantiene l’asse strategico delle aree metropolitane, si estende l’ambito di intervento anche alla tutela dei beni culturali e si punta con decisione sul Mezzogiorno».