The Witcher 2: Assassins of Kings è davvero il capolavoro che ci aspettavamo?

di a cura della Redazione di eurogamer.it |

Un'analisi approfondita sul prodotto.

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The Witcher 2

Nell’era delle console, in cui gli utenti PC si vedono troppo spesso ignorati o presi in considerazione con estremo ritardo, The Witcher 2 rappresenta il gioco della rivalsa. Esattamente come accadde con il primo capitolo di questa squisita saga fantasy, infatti, anche con The Witcher 2 i programmatori del team CD Projekt sono riusciti a creare un’esperienza meravigliosa, capace di immergere i giocatori in un mondo fantasy crudo e deliziosamente verosimile.

 

Grazie all’eccezionale ispirazione garantita dai romanzi di Andrzej Sapkowski, The Witcher 2 si distingue per una trama solida, adulta e superbamente narrata attraverso dialoghi spesso indimenticabili. Tutto questo, in ogni caso, non è certo una novità per coloro che hanno avuto il piacere di vivere le avventure di Geralt di Rivia già nel primo The Witcher, visto che tutti gli elementi che contribuirono a rendere il GdR dei CDProjekt una pietra miliare sono tornati anche stavolta, opportunamente tirati a lucido per la gioia degli appassionati.

 

Elementi come la celebre dinamica “azione/conseguenza” già sperimentata nel primo episodio. Anche in The Witcher 2, infatti, le azioni del giocatore portano sempre a conseguenze ben precise, che a differenza di quanto accade in tanti altri titoli non riguardano solo eventi circoscritti ma vanno a influenzare profondamente la trama, portando a un gran numero di epiloghi differenti e garantendo una rigiocabilità monumentale.

 

È un vero piacere muoversi per le ambientazioni che si susseguono nel corso dei tre atti in cui è divisa la storia (per circa 40 ore di gioco), osservando la vita e le abitudini del luogo, così com’è dannatamente affascinante soffermarsi ad ascoltare i dialoghi tra i passanti scoprendo nuovi dettagli relativi al mondo di The Witcher 2, alle credenze popolari o al modo in cui la gente comune vede il buon Geralt.

 

Tutto questo è reso ancor più succoso dalla presenza di diverse missioni secondarie scritte per porre il giocatore di fronte a questioni morali mai troppo semplici e scontate. Nella maggior parte dei casi, infatti, le scelte di The Witcher 2 non possono essere catalogate come “giuste o sbagliate”, ma possono essere spalmate su una scala di grigi estremamente ampia e difficile da classificare. È proprio in queste situazioni che emerge maggiormente il taglio adulto di The Witcher 2, che per la prima volta riesce ad avvicinare notevolmente l’esperienza di un videogioco a quella della vita reale.

 

Il profilo caratteriale del protagonista è infatti completamente nelle mani del giocatore, e pur dovendo sempre rimanere legato a un numero di risposte predefinito, l’utente ha sempre a disposizione una vasta gamma di possibilità, ognuna delle quali porta a conseguenze ben precise e a una determinata caratterizzazione di Geralt.

 

Concluso il discorso relativo alla narrazione non ci resta che parlare degli elementi di gameplay di The Witcher 2, dettaglio di primaria importanza che potrebbe sorprendere i giocatori PC più hardcore. La nuova fatica dei ragazzi CD Projekt strizza decisamente l’occhio alle console, proponendo menu e soluzioni piuttosto atipici per i giochi PC. Il sistema di combattimento, in primis, è stato drasticamente semplificato e velocizzato rispetto al passato, rinunciando ai diversi stili di lotta e alla necessità di premere i tasti con il giusto tempismo.

 

Questo, ovviamente, non vuol dire che il gioco sia diventato un action-RPG, ma la differenza rispetto al passato è particolarmente evidente, soprattutto durante i caotici combattimenti contro gruppi numerosi di avversari. A questo si aggiunge la possibilità di usare il controller dell’Xbox 360 per muovere Geralt, con tanto di modifica delle icone nei rari QuickTime Event. Come potete vedere, i dettagli che fanno pensare a un avvicinamento alle console sono molteplici.

 

In definitiva The Witcher 2 è un’esperienza da vivere più volte, da raccontare ai propri amici per scoprire le differenze fra la propria avventura e quella del loro Geralt, da accarezzare con gli occhi e da ascoltare con amore. Ogni singolo dettaglio è stato realizzato per garantire un’atmosfera coinvolgente e completa, a partire dalla grafica fino ad arrivare all’ottimo doppiaggio (sempre ad altissimi livelli) e alla colonna sonora, capace di far sfigurare quella di molti film fantasy in circolazione. Avere un PC all’altezza e non giocarlo sarebbe un peccato gravissimo. Non avere un PC all’altezza, invece, un problema che a questo punto meriterebbe di essere affrontato e risolto.