La polemica

Uber, cartellino rosso in Germania

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Cartellino rosso per Uber in Germania. Vietati Uber e UberPop, le app che consentono agli utenti di prenotare un’auto con conducente via smartphone osteggiate dai tassisti europei. Intanto prosegue in Italia il confronto fra taxi e ministero sull'abusivismo.

Cartellino rosso in Germania per Uber, l’azienda di trasporti Usa osteggiata dai tassisti di mezza Europa. Secondo la normativa tedesca che regola il trasporto pubblico non di linea, i conducenti dell’azienda Usa, finanziata fra gli altri da Google e Goldman Sachs, non dispongono dei requisiti per trasportare i clienti. Nei mesi scorsi Uber era già stata messa al bando a Berlino, Bruxelles e Barcellona e le proteste dei tassisti contro il servizio avevano già investito Milano e Parigi.

Lo ha stabilito una corte di Francoforte, che con un’ingiunzione temporanea ha vietato il servizio osteggiato dai tassisti di tutta Europa in tutta la Germania, bloccando così l’uso della app che consente di prenotare auto con conducente via smartphone osteggiata dai tassisti del Vecchio Continente.

Secondo il giudice, c’è il rischio che i conducenti di Uber, che sono dei privati senza licenza che utilizzano la loro auto per svolgere il servizio, circolino senza copertura assicurativa idonea al trasporto passeggeri. Altri problemi riguardano il fisco.

La denuncia contro Uber per concorrenza sleale era stata presentata dalla Taxi Deutschland Servicegesellschaft fuer Taxicentralen, l’organizzazione dei taxi tedeschi.

Uber farà sicuramente ricorso contro la decisione del giudice di Francoforte, ma per il momento le due app che gestisce – Uber e UberPop – non sono consentite in Germania, pena multe salatissime per i trasgressori fino a 250 mila euro.

Non più tardi della scorsa settimana Uber aveva annunciato la volontà di allargare le sue attività in Germania, dove è presente a Berlino, Monaco, Dusseldorf e Amburgo.

La sentenza di Francoforte arriva dopo la decisione, di segno opposto, presa nel mese di giugno a Londra, dove le autorità del trasporto pubblico hanno dato il via libera al servizio presente in 250 città a livello globale, di cui 50 negli Usa.

Loreno Bittarelli (Uritaxi): ‘Domani al Ministero per discutere di abusivismo’

In Italia la decisione del tribunale di Francoforte giunge in un momento topico per la ridefinizione delle norme sul trasporto pubblico “Proprio oggi pomeriggio avrà luogo il Parlamentino Nazionale Taxi per determinare una linea comune tra tutte le rappresentanze del mondo taxi in vista dell’incontro di domani al Ministero – dice a Key4biz Loreno Bittarelli, presidente nazionale di Uritaxi e del 3570 – Questo incontro ha per oggetto la formulazione dei decreti attuativi dell’art. 29 co. 1 quater del cd. “Milleproroghe” che dovrebbero servire a meglio specificare il dettato legislativo per bloccare i vari fenomeni di abusivismo oggi sempre più radicati”.
Secondo Bittarelli, i problemi riscontrati in Germania sono molto simili a quelli che “l’app di Goldman Sachs presenta qui in Italia”. Secondo il rappresentante dei tassisti, nella versione più popolare “Pop” il servizio non è regolare perché “il trasporto persone non di linea può farlo solo chi sia in possesso di precisi requisiti professionali e morali, ed abbia coperture assicurative specifiche che coprano anche il cliente trasportato. Circa la versione “di lusso” della app, invece, essa viola norme relative al principio di territorialità, di contrattazione e di regolarità tariffaria”.