Strategie

Telecom Italia pronta a incorporare TI Media. Domani bilancio e piano industriale

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La fusione per incorporazione di TI Media sul tavolo dell'odienro Cda di Telecom Italia, in vista della presentazione domani a Londra dei conti 2014 e del piano industriale 2015-2017. Investimenti in nuove reti ultrabroadband legati al nodo Metroweb.

La proposta di fusione per incorporazione di TI Media, con conseguente delisting dell’azienda da Piazza Affari; il nodo Metroweb, cui sono legati gli investimenti in reti ultrabroadband e il nuovo piano industriale 2015/2017. Questi i temi caldi sul tavolo dell’odierno Cda romano di Telecom Italia, in vista della presentazione del bilancio 2014 e del piano industriale domani a Londra, da parte del presidente Giuseppe Recchi e dall’amministratore delegato Marco Patuano.

In attesa della conference call fissata per domani a Londra,  per il quarto trimestre il consenso è per ricavi di 5,587 miliardi di euro, su un Ebitda di 2,206 miliardi di euro, un Ebit di 1,101 miliardi di euro e un debito netto pari a 26,46 miliardi di euro.

 TI Media

I titoli di TI Media sono stati temporaneamente sospesi in Borsa da questa mattina, in attesa di comunicazioni ufficiali che arriveranno dopo la riunione del Cda dell’azienda che si terrà in giornata. Di fatto, Telecom Italia, che controlla già il 78% di TI Media, intende rilevare le quote rimanenti.

TI Media, nata nel 2003 come costola degli asset Tv e Internet del gruppo, controlla una quota del 70% dell’operatore di rete Persidera,  e detiene 5 Mux nazionali (il 30% è in mano al Gruppo L’Espresso).

Gli altri asset televisivi della società – La7 e MTV Italia – sono stati ceduti nel 2013 rispettivamente a Cairo Communications e Viacom.

“I Consigli di Amministrazione di Telecom Italia e Telecom Italia Media (società controllata e soggetta a direzione e coordinamento di Telecom Italia, che ne detiene direttamente e indirettamente il 77,71% del capitale ordinario e il 2,25% del capitale di risparmio) – si legge in una nota congiunta – hanno approvato in data odierna le linee essenziali del progetto di integrazione tra le due società da attuarsi nella forma di una fusione per incorporazione di Telecom Italia Media in Telecom Italia ai sensi degli articoli 2501 e seguenti del codice civile, che garantirà agli azionisti di minoranza di Telecom Italia Media un concambio in titoli liquidi, di pari categoria, con possibilità di una way out a prezzi di mercato, mediante recesso”.

“L’operazione – aggiunge la nota – è stata decisa in base alle seguenti motivazioni:

1) razionalizzazione e semplificazione della struttura del gruppo;

2) eliminazione dei costi della quotazione di Telecom Italia Media, non più giustificata alla luce dell’attività della stessa società, rappresentata sostanzialmente dalla detenzione e gestione della partecipazione detenuta in Persidera S.p.A., nonché della scarsa liquidità del titolo;

3) soluzione della situazione strutturale di deficit patrimoniale, di liquidità e redditività di Telecom Italia Media;

4) possibilità di gestire in modo più efficiente, cogliendo anche opportunità di medio lungo periodo, il processo di valorizzazione di Persidera S.p.A.;

5) possibilità di garantire con questa tipologia di operazione un trattamento per gli azionisti di minoranza di Telecom Italia Media che preveda un concambio in titoli liquidi, di pari categoria, o in alternativa l’esercizio del diritto di recesso a prezzi di mercato.

Si prevede che la fusione sia perfezionata entro il terzo trimestre del 2015″.

Nodo Metroweb

Il nodo Metroweb rappresenta un tema cruciale per  definire l’entità degli investimenti da destinare alla fibra ottica. Un tema molto delicato dopo la mancata intesa, come riportato oggi dal Sole 24 Ore, tra l’ad Telecom Marco Patuano e il presidente Cdp Franco Bassanini sulla quota di maggioranza che Telecom Italia dovrebbe rilevare da F2i.

Certo è che la maratona Metroweb sta facendo dei passi in avanti. Sembrano infatti confermate le voci sulla creazione di un veicolo societario che verrebbe creato ad hoc. Una newco con un capitale di 800 milioni sottoscritti da Metroweb holding e Telecom Italia.

Dalla trattativa Metroweb dipendono anche gli investimenti in rete ultrabroadband di Telecom Italia, che potrebbero lievitare da 4 a 5 miliardi annui.