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Telecom Italia, Patuano: ‘Più investimenti in Brasile nel 2015’. Dal Governo Roussef nessun veto

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Patuano ha però escluso altri tentativi di acquisizione come quello tentato su GVT, poi finito nelle mani di Telefonica, per rafforzarsi sul mercato fisso: "Siamo concentrati sulla telefonia mobile".

Non si sarebbe parlato del consolidamento del mercato tlc brasiliano nell’incontro di ieri tra il ministro delle Comunicazioni, Ricardo Berzoini, l’amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano e il Presidente Giuseppe Recchi.

Ai vertici politici del paese, Telecom si è infatti presentata in qualità di investitore di lungo periodo con un piano solido e la precisa volontà di continuare a investire nelle infrastrutture mobili. Il governo brasiliano, dal canto suo, non pone alcun veto sul processo di consolidamento: non ci sarebbe alcun veto al passaggio da 4 a 3 operatori, a patto che non vengano meno gli impegni sugli investimenti nelle reti e nei servizi mobili.

“Il Governo non interverrà” ha riferito una fonte all’agenzia Reuters, aggiungendo che non vi è alcuna preferenza sull’eventuale protagonista del consolidamento e che il livello di concorrenza e investimenti potrà essere garantito anche con soli tre operatori attivi sul mercato.

Patuano: focus sugli investimenti

Lo scorso anno, Tim Brasil ha partecipato all’asta delle frequenze 4G aggiudicandosi un lotto nella banda 700 Mhz per circa 629 milioni di euro.

Il Piano 2014-2016 annunciato a luglio dello scorso anno da Patuano prevede investimenti di oltre 11 miliardi di reais (3,5 miliardi di euro) entro il 2016, l’80% dei quali destinato allo sviluppo delle infrastrutture 3G e 4G generazione.

“Nei prossimi anni avremo un modello di investimento diverso, con maggiori investimenti nelle reti mobili 3G e 4G” ha detto Patuano al termine della riunione, spiegando che i dettagli sugli investimenti saranno forniti il 20 febbraio, ma anticipando che la spesa sarà più alta e significativa che nel 2014.

Patuano, in Brasile per una serie di incontri istituzionali (anche con il ministro dello sviluppo economico Armando de Queiroz Monteiro Neto e il presidente dell’Anatel João Batista de Rezende)  ha poi precisato che, anche se a livello internazionale si discute molto del difficile contesto macroeconomico brasiliano, questo non è un problema per chi, come Telecom, investe nelle infrastrutture: “la fiducia di Telecom Italia nel paese resta molto grande”, ha detto.

Positivo anche il giudizio espresso sulle misure del governo Rousseff per incentivare gli investimenti nella banda larga fissa – l’obiettivo è portare la connessione internet al 90% dei comuni brasiliani entro il 2018: “In Brasile si sta lavorando molto bene”, ha detto.

Nel Paese a fine 2014 si contavano circa 153 milioni di utenti a banda larga mobile, ma solo il 43% della popolazione ha accesso a internet dalla propria abitazione.

Patuano ha però escluso altri tentativi di acquisizione come quello tentato su GVT, poi finito nelle mani di Telefonica, per rafforzarsi sul mercato fisso: “Siamo concentrati sulla telefonia mobile. Tim si sta riprendendo bene dopo i problemi di qualità del servizio e siamo impegnati a migliorare ancora di più in termini di copertura, velocità e tecnologia. In questo momento, il focus delle nostre attività resta la telefonia mobile”.

Il punto sul viaggio in Brasile, che termina oggi, verrà fatto nel corso di un cda straordinario fissato per il 5 febbraio.