Orange Book

Servizi pubblici locali e innovazione, presentato al Mise il documento ‘Utilities 4.0’

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Qual è l’impatto delle tecnologie blockchain e IoT ad esempio nei settori dell’energia, dell’acqua e delle tlc? Il nuovo documento sulle utilities guarda al rapporto tra innovazione 4.0 e servizi pubblici, ma anche alle tre sfide che dovranno superare entro 10-15 anni: “decarbonizzazione, digitale e decentramento”.

I settori strategici di ogni Pese, fondamentali per la popolazione e per la crescita economica, come l’acqua, le fonti energetiche, le risorse naturali in generale, fino alla gestione dei rifiuti, sono sempre più coinvolti in quella che è ormai da tutti conosciuta come trasformazione digitale o DX (digital transformation).

È da capire che tipo di impatto avranno queste nuove tecnologie informatiche e digitali proprio su tali aree strategiche, sulle infrastrutture e l’offerta dei servizi, sull’industria e l’economia collegate, sul consumatore finale.

Ieri, a Roma, presso il Salone degli Arazzi del Ministero dello Sviluppo economico, Utilitalia e la Fondazione Utilitatis hanno presentano l’Orange Book Utilities 4.0 – Stato dell’arte e prospettive dell’innovazione nei Servizi Pubblici Locali”.

Il documento contiene i risultati di una ricognizione effettuata presso oltre 100 operatori e al suo interno sono, inoltre, esaminate le misure attualmente previste dal Piano Impresa 4.0 e messe in evidenza le opportunità e gli ostacoli per le utilities.

Le utilities sono aziende che offrono servizi di pubblica utilità, come appunto per l’energia, l’acqua, le telecomunicazioni, la raccolta e la gestione dei rifiuti e altro ancora.

Proprio per i settori chiave che questi servizi rappresentano, settori chiave per molti progetti e piani nazionali ed internazionali, di innovazione e sviluppo, che tendono obbligatoriamente ormai alla riduzione drastica dell’uso dei combustibili fossili e delle emissioni inquinanti, secondo il sottosegretario allo Sviluppo economico, Davide Crippa, “le utilities dovranno molto presto affrontare tre sfide: decarbonizzazione, decentramento e digitalizzazione, alle quali dovranno far fronte molto velocemente, gestendo il cambiamento nei prossimi 10-15 anni”.

In questo passaggio molto delicato, ha precisato il sottosegretario, il ruolo del Governo sarà di supporto e di accompagnamento, “ma non di assistenza tout court”, mentre “industria 4.0 e formazione 4.0 rappresentano due validi strumenti di sostegno che necessitano di stabilità regolatoria e auspichiamo un ruolo attivo delle utilities nel percorso che ci porterà alla definizione ed attuazione del Piano Energia Clima 2030”.

L’innovazione tecnologica nel settore delle fonti energetiche, ad esempio, sta passando sempre di più per una crescente adozione di soluzioni per l’Internet of Things e per la blockchain. Secondo stime Technavio, tra il 2019 ed il 2023 l’adozione della tecnologia blockchain aumenterà del 65% nel settore energetico mondiale.

Un mercato in cui, seguendo le indicazioni dello studio, Europa e Medio Oriente hanno creduto fin dall’inizio, conquistando oggi una posizione di leadership globale.

Per quel che riguarda l’impiego di soluzioni per l’Internet delle cose nel settore utilities, oggi si parla di un mercato del valore di circa 6,8 miliardi di dollari. Per il 2022, secondo proiezioni Market Reports, tale mercato potrebbe raggiungere anche i 17 miliardi di dollari